Capitolo 35

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Dopo aver detto a tutti che io ed Isaac stiamo uscendo insieme, torniamo a casa.
Ci appisoliamo vicini nel mio letto matrimoniale, quando sento Melissa e Tom urlare il mio nome al piano di sotto.
Scendo e mi ritrovo un ragazzo che chiacchiera con mio padre e mia zia.
Nel mentre sto scendendo le scale, si gira verso di me e mi saluta.
È il barista del locale.
"Mar, ben svegliata. Paul è venuto a trovarti, lo abbiamo invitato a cena" dice mio padre
"Hai rifiutato spero" rispondo a Paul con freddezza.
Fino a due secondi prima non sapevo neanche il suo nome.
"No anzi, i tuoi son così gentili, che non ho potuto fare a meno di accettare" e così iniziano a ridere tutti e tre.
Dietro di me arriva Isaac, capisco dal fiatone che ha corso per le scale ed ha anche un'espressione abbastanza arrabbiata;
fissa negli occhi il ragazzo e subito gli si scaraventa addosso attaccandolo al muro, proprio come è successo quella sera al locale.
"Ma allora è un vizio" dice con poco respiro Paul al muro.
Cerco di calmare Isaac, invano.
"È meglio che vai via" dico.
Il barista sta quasi per uscire dalla porta di ingresso quando Tom mi chiede una spiegazione.
"Perché non glielo dici tu?" dice Isaac, per poi bloccarlo mettendosi davanti la porta di casa, impedendogli di uscire.
"Non ti azzardare mai più a toccarla, bastardo!" urla e poi lo caccia fuori di casa, ma anch'esso dopo viene richiamato dal suo Alpha.
Racconto tutto a Tom e Melissa.
Sentendo le mie parole si scusano immediatamente per l'inconveniente e mi abbracciano.
Subito dopo salgo le scale per andare dagli altri, sono preoccupata. Raggiungo Isaac in camera sua, è rannicchiato a terra e vicino a lui c'è Scott che prova a farlo tornare umano.
Scott appena mi vede mi ordina di uscire dalla stanza, poiché secondo lui pericoloso stare lì.
"No"
"Mar, esci!"
"Ho detto no!" urlo.
"Potrei farti del male involontariamente" mi dice Isaac, con la voce tremante, mentre mi mostra il suo volto trasformato.
"Non me ne farai" dico ed intanto mi avvicino al lupo, mi abbasso alla sua altezza, appoggiando le ginocchia a terra e gli accarezzo dolcemente i capelli per provare a farlo tranquillare.
Dopo pochi secondi, i suoi artigli iniziano a scomparire, poi la sua peluria e infine gli occhi ritornano azzurri.
Scott è perplesso.
"Ma c-come è possibile?"
Isaac mi abbraccia: "perché la amo" dice.
Si stacca dall'abbraccio, siamo esattamente di fronte e mentre mi guarda negli occhi ripete: "Scott, io la amo".

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