capitolo 31.

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Qualcuno bussa.

« chi é?

Urlo, per farmi sentire dall'altra parte

« sono alba

Sento dire.
Apro la porta e la faccio entrare per poi richiudere la porta alle mie spalle. Ci sediamo sul letto e nessuna ha il coraggio di parlare.

« come stai?

Mi chiede, mettendo un braccio sulla mia spalla

« male, non capisco più niente

Ammetto.

« oh, so come ti senti.

Dice, cercando di sorridere.

« ma tranquilla, ora è tutto finito, dimenticati di tutto.

Mi dice

« non posso. Non posso dimenticare, quello che mi ha fatto Dylan. Non posso dimenticare tutta la merda che ho vissuto l'anno scorso. Non riesco a dimenticare il fatto di qualche giorno fa, di Louis con una cazzo di pistola in mano.
Sai quando avevo quattordici anni, provavo un grande fascino, per la droga, le uccisioni, le rapine le pistole, insomma la vita da mafiosa. Mi immaginavo sempre come sarebbe stato se io fossi mafiosa

Racconto ridendo, seguita da lei.

« però dopo l'anno scorso, quando l'ho vissuto, io mi sono vista la mia morte in faccia.

« oh vieni qui, se vuoi sfogarti io ti ascolto volentieri.

Dice abbracciandomi, un abbraccio che non ricambio.

« vorrei stare un po' sola

Lei sorride e si alza dal letto

« se hai bisogno siamo sotto

Mi avverte, prima di darmi un bacino sulla guancia ed uscire dalla camera.

Vado in bagno e prendo la lametta. Cazzo non pensavo mi riservisse.
Ritorno in camera e mi siedo sul letto.

Faccio un taglio sul polso
Per mamma

Un altro taglio
Per jack

Un taglio
Per Dylan

Un taglio
Per Diana

Un taglio
Per Taylor

Le lacrime, escono a fiumi dalle mie guance.

Un taglio
Louis

Un taglio
Kol

Un taglio
Mouna

Un taglio
Me

Guardo il sangue percorrere tutto il polso, fino alla mano e cade a gocce sulle lenzuola.

Prendo il braccio e lo porto agli occhi, per asciugarmi le lacrime.
Molto probabilmente avrò il viso imbrattato di sangue, ma poco importa, a me importa che questo sangue io non lo voglio.
Questo stupido cuore non deve stare nel mio petto, ma nel suo.

« Cass, il pranzo è pr.... CAASS

alzo lo sguardo e vedo appannato, per colpa delle lacrime, ma riesco a riconoscere la figura di Liam.

« non dirlo a jack ti prego.

Lo supplico mentre si avvicina a me.
Mi prende il polso, delicatamente e mi aiuta ad alzarmi. Andiamo nel mio bagno, in camera e cerca di fermare l'emorragia, poi lo disinfetta e in fine lo fascia.

« ti prego, non dire niente a jack

Lo supplico, dopo essermi asciugata il viso.

« lo deve sapere

«Il nemico del mio migliore amico»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora