capitolo 28.

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Sento qualcuno squotermi e mi sveglio spaventata.

« avanti basta dormire

Mi rimprovera jack.
La musica che emanavano le cuffiette si é fermata.
Mi tolgo le cuffiette e guardo l'ora, tre meno cinque.
Ho dormito tre ore?
Mi stiracchio e scendo dalla macchina, raggiungendo jack e Marck

« gli accordi, sono quelli stabiliti

Afferma mio fratello e Marck annuisce.

I due vanno nelle loro proprie macchine e si preparano.
Si mettono una affianco all'altra e io in mezzo a loro e al mio tre partono.

In neanche un minuto, sono scomparsi dalla mia visuale.
Mi giro e osservo tutte le persone che sono venute a vedere la corsa, tutte persone in circoli malsani.
Mi avvicino al gruppetto, della comitiva di jack e mi siedo su una macchina gialla.

In cinque minuti la gara finisce e come sempre vince jack.
Corro verso di lui, che é sceso dalla macchina e lo abbraccio. Odio quando fa st e corse, mi fa salire la paura, potrebbe fare un cazzo di incidente...

Subito gli si affianca Marck, che lo guarda con aria di sfida e jack ancora abbracciato a me, tira fuori una pistola e senza scrupoli spara.
Sussulto tra le sue braccia

« sh, piccola non é successo niente

Mi rassicura.
Mi stacco da lui e sto li, immobile mentre lui va dal suo gruppo.

Dopo vari minuti, mi prende per mano e risaliamo sulla macchina, per poi andarcene da John. Lasciamo li la macchina e prendiamo quella di jack e ritorniamo a casa.
Senza fare rumore apriamo la porta ed entriamo in casa

« posso dormire con te?

Chiedo e jack e lui annuisce.
Andiamo in camera sua e ci cambiamo, poi ci mettiamo sotto le coperte.

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Lunedì.

Alle sette mi sveglio e vado a farmi una doccia calda.
Quando finisco, mi asciugo i capelli col phone e mi vesto. Mi trucco e prendo lo zaino e scendo le scale, andando in cucina.

« buongiorno mamma

La saluto

« buongiorno, oggi dopo scuola, subito a casa

Mi ordina

« perche?

Chiedo prendendo una brioche dal tavolo e addentarla

« perche sei in punizione

Dice poggiando la tazza di caffè sul lavandino

« COOSA E CHE HO FATTO?

urlo alzandomi dalla sedia, su cui ero seduta

« a che ora siete tornati tu e jack sabato?

Chiede lei mettendo le mani sui fianchi

« saranno state le tre..

Dico vaga

« LE TRE? ERANO LE CINQUE, SIGNORINA, SI PUÒ SAPERE DOVE ERAVATE?

urla

« in giro con amici

« a far che, a ballare a bere a drogarvi, no perche é da un po' che succede questa cosa

« IO NON MI DROGO

urlo prendendo il telefono e le chiavi di casa

« VIENI QUI SIGNORINA

Non le rispondo ed esco di casa sbattendo la porta.
Mi metto a correre e arrivo alla fermata dell'autobus. Aspetto vari minuti e alla fine arriva, salgo velocemente ed esso parte .

«Il nemico del mio migliore amico»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora