capitolo 2.

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« AVANTI CASS SVEGLIATII

mi alzo spaventata.

« finalmentee, dai che sei in ritardo

dice mia mamma per poi uscire dalla camera.
prendo il telefono e subito la luce del display mi fa male agli occhi.
Dopo essermi ripresa, leggo l'ora sul telefono, cazzo manca solo un quarto d'ora.

mi alzo velocemente e mi metto la divisa, mi lavo la faccia e i denti e mi metto solo del mascara, mi pettino velocemente i capelli. prendo la borsa e il telefono e corro giù.

«mamma non ho fame, ciaoo

chiudo velocemente la porta e salgo sulla mia moto e sfreccio a scuola.
appena arrivata parcheggio ed entro dentro.

« sei in ritardo, Brooks, puoi entrare ma non in classe

mi dice la bidella, credo per la centunesima volta sono in questo mese.

sbuffo e vado al mio armadietto e ci butto dentro la borsa.

« hei bellezza

sento un fiato nel collo, come potrei non riconoscerlo.

« che vuoi Cameron?

dico girandomi, mossa sbagliata. appoggia le mani affianco alla mia testa.
lo spingo, ma lui non si muove di dosso.

« aspetta bambolina, ci possiamo divertire
dice con un sorriso perverso e mordendosi il labbro inferiore, cazzo se è sexy
no okay cassandra Brooks, riprenditi.

« lasciami andare

« se no che fai, chiamo il tuo amichetto del cuore?

« beh potrei...

« non ne avresti il coraggio.
dai piccola, cosa ti costa, solo un scita

chiede facendomi il labbruccio. cazzo non posso provare ancora qualcosa per lui.

« no, Cameron, è finita.

« ti riconquisterò, come è vero che mi chiamo Cameron Dallas

dice dandomi un bacio sulla guancia e andandosene.
vedo in lontananza Dylan, che corre verso di me.

« CHE CAZZO CI FACEVI CON DALLAS?

mi chiude subito, in preda ad un attacco isterico.

« calma, era venuto a rompermi il cazzo, come sempre

« giuro che se ti tocca lo ammazzo

dice tirando poi un pugno all'armadietto dietro di me, facendomi sussultare.

« calmati, non sono Diana

a quel nome i suoi occhi diventano scuri

« sei meglio
afferma con i pugni serrati

« se

« la smetti

« okayokay, abbracciami

lui sorride e sembra calmarsi, mi abbraccia e mi da un bacio tra i capelli.

Dylan: andiamo fuori?

annuisco e usciamo dalla scuola e andiamo in giardino. lui tira fuori un pacchetto di sigarette e ne accende una.
ci sediamo su delle panchine.

« fa freddo non credi?
dico osservando il fumo che esce dalla mia bocca dal freddo che fa.

« finisco questa ed entriamo

annuisco.

Dylan finisce la sua sigaretta e la butta a terra, spegnendola con il piede. mi alzo dalla panca e lui avvolge un braccio attorno alle mie spalle ed entriamo a scuola.
mi accompagna fino davanti alla classe e poi se ne va nella sua, prima che il prof pensi che sia morto dentro al cesso, ma ormai sappiamo tutti che o sta con qualcuno nei bagno o con me.
entro in classe e anche se manca un quarto d'ora all'ora dopo il prof mi fa entrare.

«Il nemico del mio migliore amico»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora