capitolo 8.

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Mi sveglio per le tre, per colpa di un incubo. Vado in bagno a farmi una doccia veloce cosicché mi rilassi un po'. Esco, mi asciugo e mi vesto. Prendo il phone ed asciugo i capelli e poi mi trucco leggermente, non ho voglia di stare qui. Prendo lo zaino e scendo giù in cucina dove ci sono tutti che fanno colazione, io mi chiedo da chi ho preso, i miei sono tutti mattinieri, in orario e con la grinta. Io invece sono sempre in ritardo, mai una colta che mi alzi presto e non ho per niente grinta anzi ho pigrizia al 100%.
Fortunatamente oggi è venerdì.

« woohoo

Jack mi richiama con quel verso, passando la mano davanti alla mia faccia

« quando tornate?

« boh

Annuisce e continua a mangiare.
Finito di fare colazione jack mi va a prendere la valigia e la mette in macchina di papà.
Saluto mamma con un abbraccio e salgo in macchina con papà e jack.
Arriviamo all'aeroporto dove ci sono già tutti gli altri.

« giorno

Saluto Dylan con un bacio sulla guancia e anche gli altri.

« ragazzi state attenti a mia figlia, se le succede qualcosa vi castro e nessuno di voi deve permettersi di andarci a letto, okay Dylan controllala

I ragazzi sgranano gli occhi e diventano rossi iniziando a balbettare parole a caso, cercando di formare un frase di senso compiuto.

Saluto jack e papà con un abbraccio e con i ragazzi, dopo aver messo le valigie in quel tapirulan gigante andiamo a farci controllare.
Passiamo e ci sediamo sulle poltrone ad aspettare l'aereo.

Tiro fuori dal mio zaino le cuffiette e il telefono e faccio partire la musica, ma vengo interrotta da Taylor che mi toglie una cuffietta e se la infila nell'orecchio per vedere cosa ascolto.

« che roba è?

« AC/DC

« mai sentito nominare

Dice lui alzando le spalle

Sorrido e mi rimetto la cuffia.

« cass noi andiamo a bere un caffè, vieni?

Annuisco e li seguo. Loro prendono un caffe mentre io un succo di mela verde.
Dopo quarantacinque minuti l'aereo arriva, facciamo il biglietto e poi andiamo.

Saliamo in aereo e ci sediamo. Non so come ma io e i ragazzi siamo lontano miglia, io sono in fondo in fondo, mentre i ragazzi all'inizio.
Occupo il posto al finestrino e mi accomodo.
Metto le cuffiette e faccio partire la musica e mi arriva un messaggio da Taylor

Taylor:
Cass stai bene?

Io:
Si tranquilli

Visualizza e non mi risponde. Blocco il telefono e mi accorgo che qualcuno ha preso posto nei due sedili vicino al mio.
Vicino a me c'è un ragazzo, a dir poco bellissimo. Ha i capelli dritti tirati su, due occhi color ghiaccio e sembra avere un fisico perfetto.
Si gira verso di me e vedendo che lo sto guardando o meglio ammirando mi sorride.
Distolgo lo sguardo da lui, potrei anche avere un attacco d'asma e guardo l'altra persona seduta affianco al ragazzo. È un signore sulla cinquantina, con dei pantaloni bianchi e una camicia azzurra, più una cartellina da lavoro.

Mi rimetto composta ed allaccio la cintura, visto che stiamo per decollare.

« ciao, io sono Louis, Louis Tomlinson

Dice porgendomi la mano. Mi tolgo le cuffiette, da cui non usciva musica e gli stringo la mano.

« piacere Cassandra Brooks

«Il nemico del mio migliore amico»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora