capitolo 43.

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Entro in mensa e mi dirigo verso il tavolo, quel tavolo.
Butto la borsa sul tavolo e mi siedo, tirando fuori il telefono dalla tasca della felpa e giocando.

« non si saluta più? »

Alzo lo sguardo e guardo Kol con un sopracciglio alzato e lui ghigna divertito.

mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lui, stampandogli un bacio sulla guancia e poi mi risiedo al mio posto. Sento poi una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi giro e vedo Dylan che mi sorride debolmente.
Si siede accanto a me e mi da un bacio sulla guancia e poi saluta Kol normalmente.

« allora, che avete combinato in questo tempo in cui io non c'ero?»

« mah niente, stesse cose»

« dimmi con Dallas »

Dice ghignando e guardando nella sua direzione. Lo faccio anche io e cazzo se mi pento. Continua a fissarmi, come tutta la scuola direi.

Eh già, Kol è tornato.
Kol Miller, il ragazzo più temuto della scuola. È il puttaniere più grande che io abbia mai conosciuto.
È temuto soprattutto dagli sfigati e i nerd, visto che li avrà picchiati uno ad uno.
È conosciuto anche perche quando vuole qualcosa la ottiene sempre, lui non ha cuore.

È anche peggio di Dylan, è un mostro.

Senza accorgermene la mia mano va a finire sulla mia pancia è tutta colpa sua.

« mi stai ascoltando?»

Mi riprendo dal mio stato di trans

« cosa? »

« DEVI STARE ATTENTA QUANDO TI PARLO»

urla sbattendo il pugno sul tavolo.

« scusa »

« dicevo, vammi a comprare dell'acqua »

« non ho mica i soldi per una cazzo di bottiglietta per te »

Sbotto incazzata, mentre lui mi guarda con un sopracciglio alzato, mentre Dylan mi da una banconota da 20$ e sbuffando, mi dirigo alle macchinette e prendo la bottilietta.

« hey Cass»

« Sammy, mi hai spaventato »

Lui sorride e si avvicina, avvolgendomi le braccia attorno alla vita.

« Cam mi ha detto che lo hai lasciato per Kol »

« esatto »

Dico solamente, sorpassandolo ma lui non molla e mi segue

« perche? »

« non sono affari tuoi »

Sbotto acida, entrando di nuovo in mensa e porgendo la bottiglietta a Kol

« non è per niente come l'anno scorso »

Afferma sorseggiando l'acqua, spero gli vada di traverso, soffochi e muoia.

« già »

Si limita a dire Dylan e poi mi guarda

« che palle, mi avete stufato, Cass vieni con me in bagno »

L'ansia e la paura si mescola, facendosi strada dentro di me.
Mi alzo e lo seguo zitta. Entra nel bagno degli uomini e io lo seguo e lui si lava la faccia.

« non ti faccio niente tranquilla »

Dice sorridendo e io tiro un sospiro di solievo.

« volevo parlare della promessa «

«Il nemico del mio migliore amico»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora