capitolo 19.

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Mi sveglio di soppiatto, dal mio ennesimo incubo.
Guardo l'ora sul telefono e vedo che sono gia le sette e mezza, corro in bagno e mi lavo faccia e denti e poi corro a vestirmi. Mi trucco e mi pettino i capelli, prendo la borsa e il telefono ed esco di casa. Ormai sono gia e quarantacinque e non ce la farò mai.

« vuoi un passaggio?

Mi chiede cameron, che si é fermato con la macchina davanti a me.
Non posso permettermi un alto ritardo  quindi accetto.
Salgo in macchina e lui parte subito.

« sempre in ritardo te eh

« e tu, come mai in ritardo, non sei dalla tua ryle, o da Diana?

« stavo aspettando che uscissi e cosi ti avrei dato un passaggio

Dice fermandosi per il semaforo rosso e guardandomi.

« va dalle tue sgualdrine

« non frequento piú nessuna delle due

« ovvio

« non ci credi?

Faccio di no con la testa

« bene, vedrai

Dicd per poi spegnere la macchina, visto che siamo arrivati a scuola.
Prendo la borsa e scendiamo.
Si affianca a me ed entriamo, sotto gli occhi di tutti.
Appena entriamo vediamo dylan e gli altri, compresa Diana.
Guardo dylan, lui guarda me e si fira, per andare non so dove con Diana.
Ricomincia l'inferno.

« avanti, vieni con me

Dice cameron, ma non lo ascolto e mi chiudo in bagno.

« hei cass

Mi guro e vedo sam

« ciao sam, come stai?

« bene bene, tu?

« bene.
Che hai alla prima ora?

« lettere, tu?

Chiedo a mia volta

« idem, bene ci sediamo vicine?

Annuisco ed usciamo, andando in classe.

« come mai non ti vedo piú con dylan?

« non siamo piú amici

Affermo e lei quasi si strozza col pezzo di cioccolato che sta mangiando.

« perche?

« perche non lo é mai stato, cambiamo discorso

« voi due la in fondo, volete pure una tazza di tè?

Ci sgrida il prof di lettere. Sbuffiamo e cerchiamo di seguirlo.

...

A mezzogiorno, sam non c'é perche doveva andare dal medico e io mi ritrovo a pranzare, in un tavolo a parte, da sola.

« cass, prendi il vassoio e vieni con noi

Alzo lo sguardo e vedo cameron.

« ma che vuoi, va via

Cerco di mandarlo via, ma lui mi prende per il braccio e mi trascina al loro tavolo con anche il mio vassoio.

Nessuno fiata.

« ti prego, cass perdonaci, manchi a tutti

Dice cameron e tutti si mettojo a fare le faccie da cucciolini bastonati. Non posso fare a meno di ridere. É passato un anno, un fottuto anno e voglio ancora troppo bene a questi cosi.

« quindi ci perdoni?

Chiede carter

« si, cartah si

«Il nemico del mio migliore amico»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora