Passata una settimana ormai e i giorni erano tutti monotoni e noiosi.
Oggi, martedì, piove a dirotto.
Scendo dalla macchina di papà e lo saluto con un bacio sulla guancia e corro velocemente dentro scuola.
Vado al mio armadietto e ci metto dentro la borsa, non avendo lezione la prima ora.
Chiudo l'armadietto e mi dirigo alle macchinette, dove per mia grande sfortuna, vedo Jack e un suo amico.
Appena i due si accorgono di me, smettono di parlare. jack guarda me e io guardo lui, mentre l'altro ragazzo tira una manata a Jack, che si riprende e senza dire niente se ne va.
Mi avvicino alla macchina e metto i soldi dentro e mi prendo un pacchetto di patatine.
Mi abbasso a prenderla, ma sento una mano dare un colpettino al mio culetto.
Mi alzo di scatto, trovandomi davanti Taylor.« deficiente che non sei altro, come ti permetti»
Lui scoppia a ridere, abbracciandomi.
« andiamo dagli altri»
Afferma, prendendomi per mano e andando in corridoio principale.
Sono tutti seduti li, per terra e con mia grandissima sorpresa ci sono anche Ethan e Grayson.
Appena si accorgono di me si alzano tutti in piedi per salutarmi o con un abbraccio o con un bacio.
Mi siedo poi tra le gambe di Cam che mi lascia un piccolo bacio sulla spalla.« che bello, siete quii»
Dico rivolgendomi ai due gemelli
Parliamo un po' finché davanti a noi non passa la vicepreside
« voi, non avete lezione?»
Chiede indicandoci tutti
«noo»
Rispondiamo noi in coro e lei se ne va.
Qualche minuto dopo di lei, passa Sam« Sam, vieni, unisciti a noi»
Le ordino e lei sorride, sedendosi di fronte a me, salutandoci con un semplice ciao.
« loro sono Ethan e Grayson»
Le presento i due nuovi del gruppo e lei sorride facendo un saluto con la mano
Mentre scherziamo a ridiamo, sentiamo un grandissimo tonfo che fa spaventare tutti.
Ci guardiamo in torno e vediamo tutti che corrono nella stessa direzione, allora decidiamo di andare anche noi.« che sta succedendo?»
Mi chiede Ethan e io faccio spallucce.
Arriviamo dove la folla è ferma e capiamo che si tratta di una rissa. Io e Taylor, essendo i più curiosi e popolari, ordiniamo a tutti di spostarsi e con mia grande sorpresa, vedo Dylan che prende a pugni Kevin.Questa situazione mi fa venire in mente il giorno in cui ha picchiato a morte Cameron perche aveva scoperto che mi aveva sverginata e lo aveva mandato in ospedale.
« COME HAI POTUTO MINIMAMENTE TOCCARLA ANCHE SONO CON UN DITO?!»
urla Dylan, in preda ad una crisi isterica, mentre Kevin non riesce neanche più a reggersi in piedi.
« sei stato tu ad ordinarmelo»
Controbatte il ragazzo
« QUESTO NON TI DAVA IL PERMESSO DI FARLO LURIDO FIGLIO DI PUTTANA»
dice tirandogli altri pugni e calci, talmente forti da far svenire Kevin.
Senza pensarci due volte, corro verso Dylan e mi metto davanti a lui abbracciandolo.
All'inizio sta fermo, poi avvolge le braccia attorno alle mie spalle.
Non ci sono più rumori, solo il suo respiro irregolare.« basta Dylan, fermati, tranquillo»
Dico dolcemente e sembra calmarsi.
Mi stacco da lui e ordino a qualcuno di chiare un ambulanza mentre, come al solito qualcuno ha fatto la spia e ci ha raggiunti la vicepreside.
Prende Dylan e lo porta nel suo ufficio.« perche cazzo lo hai abbracciato»
Mi chiede, Cameron, appena mi avvicino a lui
« dai, non fare cosi, stava per ucciderlo quel ragazzo»
« mica lo odiavi?»
« ooh, Cameroon basta fare il bambinoo»
Mi lamento alzando gli occhi al cielo
« se sono un bambino, perche non vai da Dylan visto che è tanto uomo»
Grida, per poi darmi le spalle ed andare via.
« tranquilla gli passerà»
Cerca di sorridermi Nash
« si attacca al cazzo, non sto ai suoi comodi»
Dico lasciando li tutti e dirigendomi verso la vicepresidenza.
La porta è ancora chiusa, quindi presumo che Dylan sia ancora dentro, allora mi siedo per terra.
Minuti dopo, vengono i genitori di Dylan, che mi salutano velocemente ed entrano.
Dopo interminabili minuti, la porta della vicepresidenza si apre e io mi alzo in piedi.« arrivederci»
Salutano i genitori di Dylan.
Appena fuori, il papà di Dylan da a lui cinque minuti massimo per parlare con me, mentre loro escono dalla scuola.« mi hanno sospeso per una settimana»
Mi informa per stare poi zitto a testa bassa.
Quando alza finalmente lo sguardo mi sorride.« ti importa ancora di me vero?»
Non gli rispondo e sto zitta. Mi giro e cerco di andarmene, ma lui mi blocca dal polso e fa scontrare la mia schiena al suo petto, avvolgendo le sue braccia attorno al mio bacino, stringendomi forte.
« ti voglio bene piccola»
Mi da un bacino sulla guancia e poi si stacca da me e sento poi solo la porta d'ingresso che fa rumore, non ho neanche il coraggio di girarmi.
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«Il nemico del mio migliore amico»
Fiksi Penggemar'« ti amo.» «non posso.»' '« vivo per questo, salvarti. » « non mi lasciare mai » « non avere paura ci sono io »' cass, una ragazza come tutte le altre all'apparenza, che si rende la vita difficile, con due ragazzi con cui passerà le pene dell' infe...