Entrai in auto e un odore di pulito mi avvolse. I sedili erano di pelle beije ma tutto il resto era nero. A ripensarci credo che potesse riassumere il suo essere: nero ovunque ma da qualche parte c'è una luce che aveva solo bisogno di essere accesa.
Mi mostrò un cd di canzoni varie e, messo nel lettore, "wake me up before you go go" iniziò a suonare nella berlina mentre ci avviavamo verso l'autostrada. Non avevamo ancora detto una parola e non avevo il coraggio di mettermi a cantare. Con "Fix you" di sottofondo mi addormentai svegliandomi qualche ora dopo quando la luce del sole era stata sostituita dalla luce di miliardi di stelle. Derek aveva il gli occhi stanchi cosí pensai di parlare per la prima volta in tutto il viaggio. "hei.. Vuoi fare cambio?" Chiesi dolcemente cercando di capire le sue emozioni. Lui scosse la testa, ma io sapevo che aveva bisogno di dormire. "Derek vorrei evitare di morire perché sei testardo e non mi fai guidare la tua preziosa macchina. Quindi, per favore, fermati e vieni al posto mio mentre metto una canzone dolce e rilassante che ti faccia dormire come un angelo." Lui mi rivolse uno sguardo per poi rassegnarsi e fermarsi a lato della strada permettendomi di fare a cambio.
Devo ammettere che guidare la sua macchina era una vera goduria, il motore era una musica che avrei potuto ascoltare in eterno e il cambio era cosí morbido che bastava sfiorarlo. Stavo per chiedergli se avesse mai pensato al cambio automatico, ma quando mi voltai gli occhi verdi erano già chiusi permettendo alle lunghe ciglia di sforargli la guancia e la mente era già nel mondo dei sogni. Il suo viso era estremamente rilassato ed , essendo la prima volta che lo vedevo cosí, rimasi sorpresa di quanto bello potesse essere quell'uomo odioso e arrogante. Le rughette in mezzo alle sopraciglia erano sparite ed un accenno di sorriso era apparso sulle sue labbra.
Continuai a guidare per un altro paio d'ore seguendo il navigatore fino a quando entrai in una strana cittadina che sembrava abbandonata e il navigatore non mi fu più d'aiuto. Mi fermai e guardai Derek ancora dolcemente addormentato. L'idea di svegliarlo con una canzone Punk-Rock mi passo per la testa, ma poi decisi di evitare considerato che era già scontroso di suo, non volevo pensare se si fosse svegliato male. "Derek svegliati" gli sussurrai toccandogli la spalla. Lui lentamente aprii le palpebre e rivolse il suo sguardo assonnato verso di me che gli offrivo un caffè caldo di macchinetta portatile (una cosuccia che mi ero comprata per sfizio ad un market sulla strada). Si tiró su e accettò il mio caffè dicendomi un "grazie" rauco. "Scusa se ti ho svegliato, ma siamo arrivati in questa cittadina e non so dove andare e il navigatore non riesce a prendere il satellite" gli dissi tutto d'un fiato. Lui si guardò attorno sorseggiando il liquido scuro nel bicchiere e poi mi fece segno di andare avanti mentre ingoiava l'ultimo sorso. "Grazie per il caffè" aggiunse mentre svoltavo a sinistra e imboccavo una strada sterrata. "Allora, mi spieghi dove stiamo andando o Scott ti ha proibito di dirmelo?" Mi guardò e poi rispose "La seconda opzione, e non sai quanto mi diverta vederti soffrire dalla curiosità" fece una specie di ghigno malefico e poi mi indicò la Jeep di Stiles parcheggiata davanti ad un enorme capannone arrugginito. Parcheggiai e poi scesi dalla macchina mettendone le chiavi in borsa, forse per abitudine. "Me che cos'è?" Chiesi confusa "Un capannone" rispose ovviamente. "Noo davvero? Pensavo fosse una casa delle barbie giganti edition." Gli dissi infastidita, come al solito, solo dal fatto che lui esistesse. "Ei ei siete interi! Avevamo paura che Leila ti facesse a pezzi Derek" io risi alle parole di Stiles che ci era venuto in contro seguito da tutti gli altri "sono stata tentata di farlo a pezzi mentre dormiva, ma il coltello di plastica non gli avrebbe fatto abbastanza male" risposi io sarcastica mentre abbracciavo Scott e poi Lydia. Stiles mi abbracciò con talmente tanto vigore che pensavo mi soffocasse e poi mi sussurrò "tu gli piaci" e io guardandolo risposi "si, gli piaccio come piacciono le zanzare d'estate. E non pensare che non sia reciproco. Mi urta il suo essere" lui rise e poi si allontanò lasciandomi spazio per salutare anche Malia e Liam.
"Allora? Cosa stiamo facendo?" I ragazzi si scambiarono uno sguardo che non seppi decifrare e poi si avvicinarono alla porta del capannone facendomi segno di seguirli. La aprirono e uno spazio enorme era illuminato da centinaia di lampadine appese e musica proveniva da un giradischi in fondo alla sala. Io li guardai uno ad uno interrogativa e poi Lydia disse dopo aver guardato l'orologio "buon compleanno" sorridendomi. Era da 5 anni che non festeggiavo il mio compleanno e non mi chiesi neanche come avevano fatto a saperlo. Dire che ero sorpresa sarebbe un eufemismo. Non mi sarei mai aspettata una roba del genere. Io non ero niente di speciale, ero solo una brava cantante e disegnatrice ma le mie qualità extraordinarie erano finite lì, ma loro mi avevano accettata da subito e non riuscivo proprio a capire il perché.
"Tu lo sapevi?" Chiesi rivolgendomi a Derek. Lui annuì e io guardai di nuovo l'interno del capannone e una lacrima mi scivolò sul viso. Odiavo mostrare emozioni, ma quel giorno non ce la feci a trattenermi. "Sono cinque anni che nessuno mi fa gli auguri - sussurrai - grazie" e tutti si avvicinarono e mi abbracciarono, tutti meno quell'ameba di un uomo. "È valsa la pena di aver sopportato quel bipede per sei ore" aggiunsi sarcastica facendo ridere i ragazzi mentre entravo nella grande sala e un centinaio di ragazzi uscirono da dietro un muro e un dj spense il giradischi e accese la consol. La musica cominciò a far tremare le pareti.
L'adrenalina si insinuó in me e cominciai a ballare con Lydia.
Mi resi conto in quel momento, guardando i miei nuovi amici divertirsi alla festa che loro stessi avevano organizzato per me, che mio zio mi aveva un regalo abbandonandomi qui.
Scott ballava con Kira e Malia con Stiles, Liam ballava con una ragazza che non conoscevo ma sembrava carina; Derek non riuscivo a trovarlo, ma probabilmente era da qualche parte da solo, come al solito. Ad un certo punto un ragazzo biondo con gli occhi azzurri mi chiese di ballare e l'adrenalina mi impedì di dire di no. Ballai con quel tale per tipo 15 minuti e poi ci dividemmo. Io andai da Lydia che era nell'area bar. "Hei, hai conquistato?" Mi chiese facendomi sorridere, ma nonostante ciò negai. "Mi accompagni in bagno?" Lei annuì e ci dirigemmo verso un'area a me sconosciuta.
Uscita dal bagno sentii un rumore proveniente da una stanza infondo al corridoio. Lo seguii e nascosta dal muro ascoltai: "Derek Hale, finalmente.- una voce femminile, vissuta; come di una donna sulla sessantina - non pensavo fosse così facile metterti KO - il mio cuore perse un battito. Dovevo cercare di guardare dentro. Trovai un nascondiglio dietro ad una specie di armadio. La donna aveva legato Derek al muro. - Ti ho cercato per tanto, sai? Ho sentito che c'è una nuova arrivata nel gruppetto. Flowersun, giusto? - il fiato mi si fermò. Derek non rispose, ma la donna sapeva già la risposta. - sai, quando Juan mi ha fatto il regalo di uccidere quella famiglia di lupi gli chiesi se avesse ucciso anche Leila, ma lei non c'era. La più potente della sua famiglia era viva. Sai che lupi come lei non si vedono da quasi trent'anni?" Derek sembrava stremato. Aveva molti graffi sul petto e sapevo che gliene avrebbero fatti altri. La donna guardò da una parte della stanza e un uomo molto alto e spesso le venne in contro; in quel momento capii: quello era Juan e voleva uccidere anche Derek. Si, non lo sopportavo, ma faceva parte del gruppo, della mia nuova famiglia, e io non potevo perdere di nuovo la mia famiglia.
Sentii i tacchi di Lydia e mi precipitai fuori dalla stanza. "Lydia chiama Scott, subito." Lei corse verso il salone e io tornai nella stanza. Il cuore mi martellava nel petto e sentivo che la voglia di vendetta, la rabbia e la necessità di aiutare Derek, stava cambiando qualcosa in me. Qualcosa che non riuscivo a trattenere stava per scatenarsi, qualcosa che la mia apatia aveva tenuto chiuso per troppo tempo. E in un battito di ciglia la mia vita cambiò.
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Il girasole che girava al contrario. #Wattys2019
Werewolf"Cosa sono io, Leila? Dimmelo." Non riuscivo a ragionare. 'Sei l'amore che non credevo di poter trovare.' Pensai ricacciando subito il pensiero indietro, io non potevo amarlo: lui era il mio φαρμαχον (farmacon), veleno per il cuore ma antidoto per l...