Ripresi conoscenza il mattino dopo. Una bella dormita mi aveva rifocillato del tutto e ora ero pronta a ricominciare. Quando iniziai a ricollegare il cervello la prima cosa che sentii fu il battitto del corpo su cui ero distesa in perfetta sincronia con il mio. Questo mi rassicurò perché voleva dire che ciò in cui il giorno prima mi ero cimentata, non aveva in alcun modo peggiorato la situazione di Derek. Dopo di che sentii il suo respiro e l'alzarsi e abbassarsi del mio corpo sul suo petto; altra cosa che mi convinse del fatto che Derek era vivo. Poi eccola lì la sua voce meravigliosa. Così calda, roca, graffiante. Esattamente come la prima volta che l'avevo sentita, mi si aggrovigliò lo stomaco. Era un sollievo enorme sentirlo parlare, sentire che stava bene, che finalmente tutto si sarebbe messo a posto mi diede una gioia tale da farmi dimenticare tutta la sofferenza che fino a poche ore prima stavo provando.
Tutta questa gioia fu cancellata da un'altra voce. Decisamente più squillante, più chiara e decisamente troppo seducente. Una voce che, a mio malgrado, conoscevo fin troppo bene. Braeden. Non aprii gli occhi solo per capire di cosa stavano parlando. "Si, sono stata in viaggio per un po'; non è così male dovresti provare" disse Braeden "Si... potrei" rispose Derek con un po' d'incertezza. Decisi di far capire a Derek che ero sveglia, ma non volevo aprire gli occhi. Doveva essere una cosa che solo lui avrebbe capito. Così, ancora con il viso appoggiato sul suo petto muscoloso, sentii che con una mano mi stava massaggiando dolcemente la schiena, ma l'altra era appoggiata al mio fianco sinistro. Perfetto. Mossi la mano che avevo sotto di lui abbastanza da toccare il suo tatuaggio, e una piccola scossa ci attraversò. Appena sentii la sua presa stringere intuii che aveva capito e lo strinsi a me. Era una cosa molto intima. Non avevo ancora aperto gli occhi, ma non mi serviva vederlo per capire che stava provando il mio stesso sollievo. Quando lo guardai mi sentii morire. I suoi occhi verdi mi si insinuarono nell'anima come una trivella. Andarono giù, giù in profondità facendomi finalmente sentire di nuovo piena. Con una mano gli accarezzai il viso ormai un po' troppo barbuto e lui, senza dire niente, fece combaciare le nostre labbra.
Vita.
Fu come riacquistare la vita. Come il primo raggio di sole d'estate o il primo fiore di primavera. Ancora con le labbra unite, entrambi prendemmo un respiro assaporando quel momento tanto atteso. Un mio piccolo, minuscolo, misero pensiero raggiunse Braeden che probabilmente ci stava guardando "Poveretta" fu il mio pensiero per lei che però si spense appena sentii la mano di Derek nei miei capelli. Che sensazione meravigliosa le sue mani, le sue labbra, i suoi occhi, lui. Era tutto fantastico e per la prima volta in vita mia tutti i miei problemi persero d'importanza tanto da scomparire. Eravamo solo io e lui con i nostri mille problemi, i nostri brutti caratteri e i nostri litigi. Eravamo io e lui che ci amavamo alla follia.
"Mhmh" un colpo di tosse ci fece tornare sulla terra e con un po' di insoddisfazione ci dividemmo e io mi alzai dal calore del suo corpo. Nella stanza c'erano tutti: Stiles, Lydia, Malia, Kira, Theo (a mio malgrado; cosa ci faceva qui?), Scott, Melissa, lo sceriffo, Jordan, Deaton. Erano tutti in questa stanza da 5 m²; in effetti si stava un po' stretti. "Oh fantastico, la bella addormentata si è svegliata" mi sembrò di sentir dire da Braeden che era a fianco a noi. Ricevette un piccolo colpo da Scott che ci sorrise e quindi forzò un sorriso anche lei. Mi alzai di malavoglia da Derek che con altrettanta malavoglia mi lascio' andare. A quel punto Melissa parlo' in mezzo a quella felicita' che impregnava le pareti: "Ok, ora che la riunificazione e' stata completata, direi di lasciar riposare Derek. E' l'ora dei controlli. Forza, tutti a casa propria". E ci spinse tutti fuori dalla camera. Io uscii per ultima senza staccare lo sguardo dall'altra parte del mio cuore fino a che non fu rotto dalla porta che venne chiusa. Ne sentivo gia' la mancanza. Mi sentivo patetica. Poco tempo prima guardavo le persone disperatamente innamorate con disprezzo; ero la cattiva ragazza che veste solo di nero, fuma qualsiasi cosa e non crede assolutamente nell'amore. E ora mi trovavo a sentire la mancanza di un uomo che avevo ad una porta di distanza. Patetica, lo so, ma dio se amavo quell'uomo. Era il mio primo vero ragazzo, il mio primo vero bacio, il mio primo vero appuntamento, il mio primo vero amore. Non solo io non volevo lasciarlo, ma avevo il terrore di poterlo perdere.
Scoprii Breaden che mi fissava mentre sorseggiavo il mio caffé seduta a terra. Lei era in piedi appoggiata al muro che non faceva altro che fissarmi, studiarmi, guardarmi, cambiare muro e poi ricominciare a fissarmi. Era snervante e fastidiosa.
"Pensi di finirla?" Le dissi ad un certo punto quando era la quinta volta che cambiava muro.
Mi guardò quasi esterefatta, come se le avessi fatto un torto, e poi prese la sua borsa e se ne andò; così senza dire niente, con una semplicità quasi inumana.
Ma cosa ne so io di cos'è umano.
"Leila, vai a casa. Ti diremo quando Derek uscirà" un'idea mi balenò in mente. Quand'ero piccola mia io e mio fratello Ian andavamo sempre ad un lago vicino; avevamo costruito una barca e una capanna per ripararla dalla pioggia e ogni volta che andavamo lì passavamo il pomeriggio nel lago. Non remavamo neanche; il circolo delle correnti della valle ci permetteva di rimanere sempre al centro del lago senza avvicinarci alle rapide. Era tutto più facile quando Ian mi stringeva a se mentre galleggiavamo nel silenzio di una valle abbandonata. Decisi che sarei andata lì per il weekend e, quando sarei tornata, avrei ritrovato Derek a casa sua, con i suoi sbalzi d'umore e e I nostri meravigliosi litigi.Quando ormai il tramonto era passato, la mia mini era pronta per partire; le ultime luci accompagnarono la mia uscita da Beacon hills e le prime del mattino la mia entrata nel capannone. La barca era come me la ricordavo. L'avevamo dipinta a fiori perché avevo costretto Ian minacciandolo di disconoscerlo. Ma lo sfondo era blu scuro, il suo colore preferito, con un scritta in corsivo bianca "leilian", il nome della barca. Ci avevamo messo un anno a costruirla e la prima volta che l'avevamo messa in acqua avevamo scoperto almeno dieci falle, ma ne era valsa la pena. Mancava qualche ora all'alba, momento nel quale sarei entrata in acqua. Passai il tempo seduta a terra ad ascoltare il rumore dell'acqua e il fruscio del vento. L'aria di passato e malinconia che c'era in quel luogo non mi fece neanche venire in mente la mia vita a Beacon Hills, e questa cosa mi faceva maledettamente bene.
Appena vidi il cielo divenire indaco, mi attivai per mettere la barca in acqua, quando si iniziavano a vedere i primi raggi da dietro le montagne, mi spinsi con il remo verso il centro del lago e poi mi sdraiai lasciandomi cullare dal dondolìo della barca.
Mi svegliai al tramonto, ero spostata leggermente verso lo sbocco del fiume, ma per fortuna non troppo da cadere nelle rapide. Presi i remi e andai verso la macchina. Sarei ripartita dopo qualche ora e il giorno seguente sarei andata nel paesino vicino a salutare degli amici di famiglia che non vedevo da un po'. Avevo spento il telefono, quindi non avevo avuto notizie di Derek, ma stranamente avevo una sensazione di sicurezza. Sapevo che sarebbe andato tutto bene.
Dopo due ore e 45 minuti, una volta messo la barca al suo posto, partii verso la mia nuova destinazione non aspettandomi che sarei tornata con compagnia.
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Il girasole che girava al contrario. #Wattys2019
Werewolf"Cosa sono io, Leila? Dimmelo." Non riuscivo a ragionare. 'Sei l'amore che non credevo di poter trovare.' Pensai ricacciando subito il pensiero indietro, io non potevo amarlo: lui era il mio φαρμαχον (farmacon), veleno per il cuore ma antidoto per l...