Chapter 9

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Dopo l'allenamento con Derek dovetti andarmene subito. Alla fine non riuscimmo a fare l'esercizio al contrario e l'avremmo fatto due giorni dopo, quando ci eravamo dati appuntamento. Andai da Stiles per ripetizione di biologia; io ero davvero una capra e l'unico che poteva aiutarmi era lui. Avevo già gli appunti di Lydia, si, ma non riuscivo a capirci niente comunque quindi avevo chiesto a Stiles aiuto. Quando arrivai a casa sua trovai suo padre intento a riaggiustare la Jeep che probabilmente era rimasta ferma per l'ennesima volta. Quel poveretto era cosí sporco e sudato che provai pena per lui. "Salve sceriffo" lo salutai sorridendo e fermandomi vicino a lui guardando il motore dell'auto. "Ciao Leila. Come stai?" Mi disse ancora con le mani tra il motore. "Bene grazie, hai bisogno?" Ero divertita di vederlo così indaffarato. Non mi rispose così decisi di provare una cosa che mi aveva insegnato Ian, mio fratello maggiore. Dissi allo sceriffo di spostarsi e tirai una specie di levetta di fianco alla batteria. "Ok, ora provi ad accenderla, dovrebbe partire" dissi infine allontanandomi dalla macchina. Lui girò la chiave e il motore vibró accendendosi. "Come hai fatto? Non sapevo che te ne intendessi di macchine!" Io risi. La gente non sapeva molte cose di me in quella città. Mi diressi in casa verso la stanza di Styles e arrivata bussai. "Avanti" sentii la sua voce dall'altra parte della porta. "Ciao Stiles" gli sorrisi sedendomi sul suo letto e prendendo i libri e il mio pc.
"Allora... come stai?" Mi chiese girandosi sulla sedia della scrivania. "Sto bene Stiles. Sto ristrutturando casa e sto cercando di non distruggerla ogni volta che mi trasformo. Ma a parte questo, sto bene" "con Derek? Tutto bene?" Mi spiazzò quella domanda ma comunque risposi "È sempre insopportabile, sempre antipatico, ha sempre la sua faccia da schiaffi ed è sempre odioso. Ma comunque sopravvivo. Lo sopporto." "Tu gli fai qualcosa, Leila. Da quando ci sei tu lui è più irritabile" io risi "lo so, è l'odio che prova per me" "io non credo sia odio" "cosa credi che sia, allora?" "Non lo so.. ma è qualcosa. Vi vedete spesso?" "Oddio, spesso è un parolone. Ci vediamo perché mi sta insegnando a combattere e a controllarmi. Gliel'ho chiesto e lui ha accettato" sembrava stupito "davvero? Ha accettato senza dire niente?" Io risi "ho dovuto ricattarlo e tirare fuori il discorso di quando gli ho salvato la vita per convincerlo. È un po' duro di comprendonio" "e llitigate ancora?" "Meno di prima, ci siamo presi una pausa per i miei allenamenti." "E cosa fate di preciso durante questi allenamenti?" Sinceramente che problemi avesse, ancora non lo so. Sembrava di stare in un interrogatorio "esercizi Stiles. Sono un po' impedita. Pensa che sono pure riuscita a farlo ridere." Lui sembrava sbalordito "io ci ho messo un anno a vedere un suo sorriso e tu ci riesci in pochi mesi?" "Stiles probabilmente sarei riuscita a far ridere anche una poltrona da quanto ero buffa e impacciata." Ripensare a poche ore prima mi fece venire caldo. Sentivo ancora la sensazione del suo respiro così vicino al mio collo, del suo petto contro il mio. "Possiamo fare biologia adesso?" Chiesi io. Dovevo distrarmi dai pensieri che stavano riaffiorando nella mia mente.
Per fortuna la sera passò abbastanza velocemente. La biologia spiegata da Stiles era mille volte più facile e capii praticamente tutti gli argomenti che trattammo. Tornai a casa verso le nove di sera con un sacco pieno di cibo da asporto. Durante la mia cena incornicia alcune mie fotografie per appenderle in salone. Ormai per completare quella stanza mancavano solo quelle. Avevo basato tutti colori sul beije. Le cornici erano di legno scuro come il tevolo e i mobili e le fotografie erano di soggetti fotografati proprio a Beacon Hills. Avevo fotografato il nemeton, la casa nel bosco, casa mia, un leone di montagna e anche Derek trasformato. Per fargli quella foto avevo dovuto simulare una fuga mandando un messaggio a Scott dicendogli che mi sarei trasformata e di mandare Derek nel bosco. Sapevo che sarebbe venuto trasformato cosi mi nascosi in un cespuglio e riuscii a fargli una foto esattamente quando guardava nella mia direzione. Mi ero innamorata di quella fotografia da subito e sicuramente l'avrei appesa ben in vista. Sul camino, invece, misi molte fotografie della mia famiglia, dei miei fratelli e dei miei genitori. Avevo trovato anche una fotografia del matrimonio dei miei ed un collage di quando ero appena nata e mi avevano fatto una foto con ognuno dei miei fratelli; ovviamente avrei pianto tutte le volte che l'avrei guardato, appeso sopra il divano.
Verso mezzanotte sentii suonare il campanello. Uscii di malavoglia dalla stanza dove stavo sviluppando le fotografie. Andai alla porta e guardai nello spioncino incontrando due occhi verdi ormai familiari 'cosa diavolo vuole?' Pensai scocciata mentre sbloccavo la porta. "Cosa vuoi?" Gli dissi forse troppo acida "Stai calma. Scott mi ha chiesto di controllarti. Dopodomani c'è la luna piena e non sai ancora controllarti come si deve. Mi ha chiesto di monitorarti per queste 48 ore, quindi si, che ci piaccia o no, sta notte dormirò qui e domani verrai tu da me visto che dobbiamo allenarci". Non sapevo cosa mi desse più fastidio: che si fosse auto invitato a casa mia o che pensasse davvero che l'avrei fatto. "Derek, pensi davvero che io verrò a dormire da te?" Lui alzò un sopracciglio "assolutamente si, per il semplice motivo che l'ha detto un alfa." "Beh ma lui non è il mio alfa" fece un sorrisetto che non seppi interpretare "si che lo è, de quando hai accettato di stare nel gruppo" ah già, mi ero scordata questo piccolo particolare. "Ok entra ma non starmi tra i piedi. Finisco quello che stavo facendo e ti preparo la stanza. Ti darò l'unica con un letto, nonché quella davanti alla mia. È semi dipinta quindi non toccare i muri che non voglio le tue enormi manate sui muri" gli dissi mentre lo facevo entrare dirigendomi verso la camera oscura per finire di sviluppare le fotografie. Lui andò in salone probabilmente perché era l'unica stanza con un lampadario funzionante.
"Chi le ha fatte queste foto?" Mi urlò mentre io uscivo dalla stanza dopo aver appeso le ultime immagini e aver preso quelle pronte da incorniciare. "Le ho fatte io" entrai nel salone e lo vidi intento ad osservare le cornici sul caminetto. "È la mia famiglia. La più piccola è mia sorella Sophie e l'altra sono io. I ragazzi sono i miei fratelli." Dissi rispondendo alla sua domanda inespressa mentre mettevo sul tavolo le foto da incorniciare. Le avrei appese il giorno dopo perché avevano ancora bisogno di riposare. "E questa?" Rivolsi lo sguardo verso di lui e, vedendolo indicare la foto di lui trasformato, arrossii. Sapevo che si era riconosciuto ed era leggermente imbarazzante. "Te l'ho fatta la sera che Scott ti ha detto che gli avevo mandato un messaggio dove scrivevo di mandarti a cercarmi. Non mi sono trasformata quella sera, ma era l'unico modo per farti una foto. Adoro il contrasto dei tuoi occhi con il tuo pelo." Lui studiava la fotografia quasi estasiato. Si, Derek quel lupo sei tu.. strano vero? Puoi anche essere figo se non sei umano. "E quindi hai una mia foto" e rieccolo "No. Io ho una foto di un lupo. Che si dia il caso fossi tu trasformato, ma quel lupo non ha niente a che fare con te. Lui è addirittura figo; tu no. E ancora mi chiedo come fai ad avere tante donne." Gli dissi mentre andavo a prendere le lenzuola per il suo letto. Mi diressi al piano di sopra e lui mi seguì "te l'ho detto. È l'aria misteriosa. E poi sono sexy. Quindi tu usciresti con il lupo in cui mi trasformo ma non con me?" "Esatto. E poi non sei sexy. L'unica qualità del tuo aspetto fisico sono gli occhi verdi. Fine della tua bellezza." "Molte non la pensano così e non la penseresti così neanche tu se non fossi così cocciuta." Gli avevo fatto il letto e poi eravamo andati in salone sorseggiando io un the e lui una birra. Eravamo seduti sul divano e probabilmente questo discorso sarebbe venuto fuori sempre. Perché io continuavo a non capire e lui continuava a credersi il re del mondo. Egocentrico. "Perché non vuuoi cercare una cosa seria?" Dissi riferendomi al discorso che avevamo fatto al confine con il messico. "Perché non ho ancora trovato la persona per cui vale la pena impegnarsi seriamente. Tutte quelle che ho visto nude non valgono niente. Nessuna mi ha mai chiesto niente della mia vita, nessuna mi ha mai chiesto come stavo o se avessi bisogno di qualcosa. Loro chiedono solo per ottenere." "Beh. Io ti ho chiesto della tua vita e per quanto non mi piaccia ammetterlo, mi hai vista nuda quindi... non è vero che nessuna ti ha domandato cose su di te." "Già.. tu sei la prima".
Oh quanto avrei voluto sapere che sarei stata anche l'ultima..

Il girasole che girava al contrario. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora