"Lui cosa?" Ero incredula. Come diavolo era possibile che qualcuno prendesse fuoco dal nulla? "Ti ricordi i fantastici 4?" "Il film? Si" risposi non sapendo dove volesse andare a parare "ecco, lui è come la torcia umana. Solo che è un pochino più complicato". Beh, esistevano i lupi mannari, le kitsune, le banshee, perché non aggiungere qualcos'altro alla lista?
La porta si aprì e un ragazzo entrò nella stanza salutando calorosamente Deaton. Doveva essere lui. "Jordan Parrish" si presentò allungandomi la mano e mostrandomi un sorriso luminoso e cordiale "Leila Flowersun, piacere." Gli dissi io stringendogliela; quel tale mi ispirava fiducia anche se non sapevo bene perché. "Allora? Dimmi tutto" disse Jordan rivolgendosi verso Deaton che mi guardò forse per tranquillizzarmi. "Ho bisogno del tuo potere. Vedi, Leila sostiene che il suo tatuaggio prenda fuoco e io voglio sapere se è davvero così, ma l'unico modo per saperlo è avvicinare un essere che vive nel fuoco tutti i giorni. So che non sai ancora bene che cosa sei e non sai come usare il tuo potere a tuo vantaggio, ma so che tu puoi risolvere un enigma che altrimenti rimarrebbe irrisolto". Jordan ascoltava interessato e quando Deaton finì di parlare lui annuì senza dire niente, ma semplicemente guardandomi "dimmi cosa devo fare" disse infine. "Leila alzati la maglia - così feci - Parrish tu devi concentrarti in modo da far prendere fuoco alla tua mano. È difficile, ma ce la puoi fare". Jordan chiuse gli occhi mentre cercava di concentrarsi. Dopo due snervanti minuti di attesa vidi la sua mano accendersi e i suoi occhi spalancarsi; ci era riuscito. "Molto bene! Ora avvicina la mano al tatuaggio di Leila. Tu - rivolse l'attenzione verso di me - devi assolutamente dirmi appena inizi a sentire dolore". La mano infuocata si avvicinò lentamente al mio fianco e inizia da subito a sentire il calore riscaldarmi la pelle. Dopo circa mezzo minuto che il fuoco ardeva sul tatuaggio feci un salto indietro incapace di trattenermi oltre. Guardando la mia espressione sofferente Jordan sembrò preoccupato: 'spense' la mano e si avvicinò a me che stavo guardando il mio tatuaggio leggermente arrossato. "Tutto bene? Mi dispiace. Ti fa ancora male?" Scossi la testa tranquillizzando il poliziotto davanti a me e guardando Deaton sperando avesse qualche altra idea per scoprire come fosse possibile che il triskel prendesse fuoco. "Ok, non ha funzionato. Magari è 'fuoco' in senso metaforico; il tuo è un fuoco che non si accende con il fuoco materiale, ma cosa può essere?" Parlò più a sé stesso che a noi mentre camminava avanti e indietro per la stanza. Tutti e tre cominciammo a pensare ai tipi di fuoco che potessero accendere il triskel. Personalmente non avevo idea di cosa potesse essere, ma Jordan si accese probabilmente trovando una possibile soluzione. "Potrebbe essere il fuoco della passione? Dell'amore?" Deaton sembrava entusiasta, cosa che mi fece un po' preoccupare. "Sei un genio Parrish. Leila il tatuaggio si accende quando scopri delle cose di Derek. È palese che tu provi un'emozione molto forte nei suoi confronti, e questo affetto che tu provi per lui fa letteralmente accendere dentro di te il fuoco della passione. Il triskel prende fuoco perché riproduce letteralmente le tue emozioni. È pazzesco". Sembrava davvero sorpreso e io ero senza parole; davvero le emozioni potevano essere rappresentate così palesemente? Questo mondo mi sbalordiva ogni volta un po' di più, era tutto così nuovo per me che non avevo niente da commentare e sinceramente avrei creduto a tutto quello che mi avrebbe detto Deaton. "Quindi praticamente io non posso celare le mie emozioni perché ho questo tatuaggio che parla per me? Fantastico" dissi con falso entusiasmo facendo ridere il poliziotto e il veterinario. "Ma com'è possibile? Insomma, perché il fuoco?" Non mi era ancora molto chiara la storia del fuoco, insomma prendevo letteralmente fuoco ma non sentivo dolore o almeno non quanto avrei dovuto. "Secondo me tu hai un po' del suo potere" disse Deaton riferendosi a Jordan. "Un po' del suo potere?" Lui sorrise, sapeva qualcosa che a me sfuggiva... "Leila lui è tuo cugino". Io e Parrish ci guardammo e poi ci rivolgemmo all'unisono verso Deaton per poi esclamare "cosa?!". Davvero ho ancora qualcuno della mia famiglia vivo? Non mi ricordo di aver mai conosciuto qualche mio cugino e qualcosa di simile, ma era plausibile. Insomma, avevo un parente lontano che si chiamava Parrish, ma... davvero avevo un cugino?
"I..io ho u..un cugino?" Guardai Jordan che era sorpreso almeno quanto lo ero io. "Si, Leila. Da parte di tuo padre. Hai una famiglia molto particolare perché non è formata solo da lupi, ma è talmente vasta che è formata da qualunque tipo di essere sovrannaturale. Sei molto speciale". Okay, ero scandalizzata. Avevo passato cinque anni della mia vita a credere di essere sola e adesso mi ritrovo con un branco e un cugino che prende fuoco. Fantastico.Dopo questa rivelazione alquanto scioccante Jordan mi offrì un caffè al bar vicino all'ufficio. Parlammo delle nostre vite, dei nostri hobbie, dei gusti musicali, della vita in generale. Lui aveva avuto un'infanzia decisamente più tranquilla della mia, ma comunque la vita gli aveva riservato qualche trattamento speciale. Se non fosse stato mio cugino probabilmente ci avrei anche provato; era un gran bel ragazzo e il fatto di aver combattuto in guerra lo rendeva molto sexy. Ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto di aver ancora qualcuno con un pezzo di DNA uguale al mio e anche se non avevo ancora trovato perché il mio tatuaggio prendesse fuoco, mi era passato totalmente di mente, non ci pensavo neanche più. Avevo scambiato messaggi con Derek quasi tutto il giorno e alla sera ci saremmo visti a casa sua.
Nelle settimane seguenti anche la storia con lui mi sembrava andasse troppo bene, tutto nella mia vita per la prima volta filava liscio e sinceramente sentivo puzza di bruciato. Sarebbe successo qualcosa di lì a poco e sinceramente ancora adesso non credo di aver psicologicamente passato ciò che accadde.
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Il girasole che girava al contrario. #Wattys2019
Hombres Lobo"Cosa sono io, Leila? Dimmelo." Non riuscivo a ragionare. 'Sei l'amore che non credevo di poter trovare.' Pensai ricacciando subito il pensiero indietro, io non potevo amarlo: lui era il mio φαρμαχον (farmacon), veleno per il cuore ma antidoto per l...