Capitolo 3 : un insetto strano

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Era un giovedì mattina e la sveglia suonò: Driiin! Di nuovo la stessa storia tutti i giorni. Stavolta però mi svegliai prima, guardai Claudia dormire : aveva i capelli lunghi biondi, con dei boccoli che le ricadevano sul viso pallido, con qualche lentigine qua e la. Li per li sembrava un angioletto.
Subito dopo, senza far rumore per non svegliarla, uscì dalla camera e attraversai il lungo corridoio.

Scesi le scale e incontrai Lucas :"hey.." risposi un po' in certa. Ma per l'ennesima volta mi guardò con quei occhioni verdi e castani per qualche minuto, come se fosse incantato ma poi se né andò lasciandomi sola in mezzo alle scale. Feci finta di niente e continuai a scendere le scale finché non arrivai alla mensa.

Una volta arrivata, vidi da lontano un ragazzo con i capelli neri scompligliati, lo riconobbi subito e lo raggiunsi.
"Buongiorno Noe, come mai così presto? Il ritardo dell'altra volta ti ha fatto di lezione eh?" mi domandò Will ridendo, -"ehm.. Più o meno, oggi volevo svegliarmi un po prima, Lucas anche oggi non è di buon umore??"-" non lo so, magari provo a parlargli. "

Alle 7:40 andai a svegliare quella dormigliona di Claudia.
Da circa quattro metri dalla porta sentii delle urla , cercai di entrare in fretta per vedere cosa stava succedendo ma non mi fece entrare. "Claudia tutto bene ?? Perché non mi fai entrare?? " chiesi allarmata.
" tranquilla Noe, va tutto benissimo ma non entrare! aaaaaah, ahiii!!!"

Spinsi con tutta la mia forza la porta e riuscì ed entrare :" perché sei entrata!? Ti avevo detto di non entrareee!!!!"-"oddio cos'è quello????? indicai il comodino di Claudia, dov'era presente un insetto (a noi non conosciuto) di una grandezza non misurabile, con quattro ali, otto zampe, un pungiglione enorme, e delle macchie rosa che lo ricoprivano. Una parte di me era agitata e voleva scappare da quella cosa, e l'altra invece, era coraggiosa e voleva affrontarlo.
"Ehm...sarà un "ragnibellula" un po' grande..." disse Claudia poco convinta.

Ci venne addosso e cercò di attaccarci, ma non riuscì a colpirci perché noi eravamo in continuo movimento. Poi presi una lampadina e glie la lanciai contro, ma a causa della mia scarsa mira non riuscì a colpirlo in pieno, ma recai gravi danni alla lampadina.
Allora Claudia iniziò a lanciargli contro qualsiasi cosa le capitasse per le mani: una ciabatta, dei cuscini, delle penne, il dentifricio ecc.

Alla fine trovai una paletta e lo spiaccicai sul muro, dove rimase una macchia rosa che dava un po di colore alla stanza.
"Uff...che fatica, finalmente ce l'abbiamo fatta" dissimo insieme col fiatone.

Appena aprimmo la porta vedemmo Will, Anna, Elisa e perfino uno che non conoscevamo, che ci guardavano allarmati: "Cosa diavolo è successo!?!? E cos'erano quelle urla!?"chiesero all'unisono Will, Anna ed Elisa.
-"niente..."dissi cercando di nascondere che stavo fingendo.
-"Ah...e cos'è quella macchia rosa sul muro??" chiese quell'altro ragazzo. Stavo per rispondere ma Claudia mi precedette :" è smalto, si io adoro il rosa e poi volevo dare un tocco di colore alla camera, visto che sembra la stanza di un carciere". Subito stava per ribattere, ma poi ci ripensò e rimase in silenzio.

Andammo a lezione, alla prima ora c'era matematica.
Salutammo Claudia (che fa il corso E) ed Entrammo alle 8:01, ma con mia sorpresa mi accorsi che la prof non era ancora arrivata.

"Buongiorno ragazzi, io sono la vostra nuova prof di matematica" rispose urlando.
Fece l'appello e si fermò al mio nome: "chi è Naomi Watson" disse in tono severo, - "Noemi prof non Naomi, comumque sono io" dissi alzando la mano, - " bene venga alla lavagna". Mentre andavo , mi girai verso Will che mi fece un sorriso.
"Naomi, scriva questa equazione, le sa fare no? Per cominciare le farò fare una facile". Iniziò a dettarmi ma già non ci capivo niente, ero in panico e non sapevo cosa fare, menomale che aveva detto un' equazione "facile".

Iniziai a scrivere segni, simboli e numeri a caso finché la prof mi fermò :"Naomi ma com'è possibile che tu non le sappia fare!?? Ignoranteeee!!!! Vai a posto" mi disse urlandomi in faccia. " prof mi chiamo NoEmi non NaOmi!!!!" - " silenzio! non rispondere Naomi e vatti a sedere immediatamente!! "Disse urlando.

Andai a sedermi senza guardare in faccia nessuno, ero furibonda e dovevo sfogarmi ma non qui, mi ripetevo " dai trattieniti, non qui, non qui!!!" ma non potei fare a meno di tirare un pugno sul banco. Tanto ero all'ultimo nella fila a muro, e davanti a me c'erano Will e Lucas, di lato due sorelle gemelle.

Misi un braccio sul banco e la testa sopra, rimasi per mezz'ora in quella posizione a fissare il pavimento, cercando di calmarmi. La prof non mi avrebbe mai visto, i capelli e spalle di Will e Lucas mi coprivano.

* * * *

Suonò la campanella e fine delle lezioni.

Camminai verso la mensa: si trovava al piano terra ed era una stanza larga con molti tavoli e quadri di cibo appesi al muro giallo.

Will mi raggiunse :"hey, hai parlato con Lucas" chiesi impaziente.
-"ehm..no non ancora ma poi lo farò..."-
-" come mai ti interessa sapere li Lucas??"-
-"oh..ehm..niente curiosità.." Mentii.
-" non ci credo, nascondi qualcosa tu, mmm...no dai sul serio, di me ti puoi fidare"-
-"mmm...vabene, comumque vorrei tanto sapere perché non mi saluta, perché mi guarda e poi se ne va così . Vorrei parlargli, ridere, scherzare con lui, come abbiamo fatto il giorno in cui ci siamo conosciuti e vorrei conoscerlo un po di più"-
-" bo..avrà degli sbalzi d'umore, oggi poi gli parlo promesso e ti dico, tranquilla terrò la bocca chiusa riguardo a quello che mi hai detto"-"grazie mille..."

Dopo il pranzo andai in biblioteca per cercare un libro.
Poi lo trovai , era nel quinto scaffale in alto. Cercai di alzarmi con le punte dei piedi ma niente non ci arrivavo.

Poi arrivò un ragazzo alto, dai capelli castani un po scompigliati, alle mie spalle: "hey, vuoi una mano?" disse.
Forse avevo capito chi era ma non né ero sicura, mi voltai di scatto e rimasi sorpresa...era Lucas. "Hey, ehm si grazie te ne sarei grata." risposi.
Forse Will gli aveva fatto il discorso, pensai.

Alzò il braccio e prese il libro con facilità.
"Ecco qui!"-"graziee, ma cosa ci fai tu da queste parti?? E perché mi hai evitata in questi giorni?" risposi.

Avevo un sacco di domande per la testa, ma gli feci solo le più importanti.

"Scusa, è che in questo giorni è morta mia nonna e non sono di buon umore...."rispose guardando il pavimento.
-"ah....mi dispiace io non credevo, scusami"-
-" tranquilla non fa niente, tutto come prima? " disse allungando il braccio per stringermi la mano.
"Si, tutto come prima" gli sorrisi e gli strinsi la mano.

Un brivido mi salì lungo la schiena, e sentii un leggero calore diffondersi nel corpo.

Ci guardammo a lungo, e poi ognuno andò per la sua strada...

Spazio autrice:
Ciao a tutti, ringrazio chi sta leggendo la mia storia, chi l'ha votata ecc.
Scusate se il capitolo è venuto un po' più lungo del solito.
Al prossimo capitolo.
Ilenia.

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