Capitolo 27 : Mio compleanno

65 7 0
                                    

"Stavo leggendo in biblioteca tranquilla, quando sentì un rumore provenire dalle fondamenta del pavimento.
Alzai lo sguardo, e subito dopo sentì lo stesso rumore ma più forte.
Mi alzai di scatto e percepì una mano accarezzarmi la spalla.
Mi voltai e vidi una donna dal viso dolce e i capelli scuri, ma c'era qualcosa di strano. Non riuscivo a toccarla, era quasi trasparente come un fantasma.
" Noemi, corri subito."disse lei.
Non feci in tempo a rispondere che
sotto ai miei piedi si aprì un varco ed io caddi urlando e tenendo le mani verso l'alto per cercare di aggrapparmi a qualcosa, ma non ci riuscì..."

Mi alzai di soprassalto da una posizione scomoda, mi girava la testa ma decisi di alzarmi in fretta, e fui scossa da un brivido lungo la schiena che mi fece risedere velocemente.

Non vedevo niente, e per un'attimo pensai che fossi capitata in uno dei miei incubi e invece no.
Aspettai qualche minuto e poi mi rialzai ma più lentamente. Feci un passo ma inciampai su un attaccapanni di Claudia, persi l'equilibrio e caddi per terra con un tonfo.

Sbattei la faccia sul tappeto straccolmo di polvere e tossí.
Piccole radiazioni si diffusero in tutto il corpo, e dopo poco sentì i dolori forti sulle gambe, sulla faccia e sulla pancia, provocati dalla botta improvvisa sul tappeto.

Mi rialzai dolorante, ma avevo la schiena gobba per la posizione in cui avevo dormito e le gambe mi tremavano.

Erano le sette e qualche minuto, non era da me alzarmi così presto ma era da un po' che facevo fatica ad addormentarmi. La giornata era grigia con tuoni e lampi, e benché amassi tanto la pioggia, i tuoni non miglioravano il mio umore.

Mi feci una doccia fredda e mi vestì in fretta mettendomi le prime cose che c'erano nell'armadio: una maglia aderente, una felpa azzurrina con la zip, e dei leggins.

I capelli erano in disordine come al solito, e decisi di racchiuderli in un muccetto alto fatto male.

Quel giorno c'erano tre verifiche, ovvero storia, italiano e matematica.
Non ero preparata al meglio, ma perlomeno la sufficienza sarei riuscita a prenderla. La materia che più mi preoccupava era matematica, non mi era mai piaciuta e non ero mai andata benissimo.

* * * *

Erano le otto e due minuti ed io ero ancora in camera a ripassare le materie per le verifiche.

Guardai l'orologio e iniziai a correre ma andai a sbattere contro la schiena di una ragazza.
"Ma stai attenta!! Guarda dove corri." Mi urlò lei.
-"Scusami!" risposi io sempre correndo.

Poi arrivai in classe spalancando la porta, e mi trovai faccia a faccia con la prof. di Storia.

"Buon giorno, signorina Watson.
È in ritardo!!!!" urlò lei.

Io ero mortificata e non risposi per non peggiorare la situazione.

Mi sedetti al mio solito posto in fondo all'aula.
Will e Lucas non mi salutarono e così anche Anna ed Elisa.

Subito dopo, la prof mi consegnò un foglietto con delle equazioni.
Lo guardai un'attimo e sgranai gli occhi. Non ci potevo credere, erano difficilissime e non ci capivo niente.

Provai a farne qualcuna ma ero sicura che sarebbe andata male la verifica, e in più avevo meno tempo degli altri. Infatti non ebbi il tempo di "finire" che la campanella suonò e dovetti consegnare.

Il segreto di NoemiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora