Capitolo 9 : un fatto strano

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Era venerdì pomeriggio, io e Claudia
eravamo in camera, sedute entrambe sui letti, a parlare del giorno prima.

" ti stai attaccando molto a Will eheh...  C'e qualcosa che dovrei sapere??" chiesi speranzosa.
-"Ma...non mi sembra..."
-"ah no? Claudia per favore." dissi guardandola.

" E vabene, uff....
È incominciato tutto quella volta in cui Will e Lucas si erano scontrati in palestra.
Io e lui, ci eravamo visti un pomeriggio e avevano iniziato a parlare un po' di tutto.
Del comportamento di Lucas, di te, e  degli altri.
Poi ci siamo visti lunedì, che tu non eri dell'umore giusto.
E l'ultima volta ieri, che ci siamo incontrati per caso."
Dopodiché non è successo nient'altro.
-"Mmm....vabene ti credo, sono contenta che vi state avvicinando."

Claudia Arrossí un pochino ma quel momento durò poco.
"Bene ora tocca a te...Ms voglio-sapere-tutto."

Feci un respiro profondo e iniziai.
"Penso che tra me è Lucas ci sia sempre stato qualcosa fin dall' inizio ma non come con Will.
Quando l'ho visto per la prima volta, era come se lo conoscessi da più  tempo, come se l'avessi già visto da qualche parte e lo sento quasi come un fratello, e per lui penso sia lo stesso.
Mentre invece con Lucas no, quando lo vidi per la prima volta provai qualcosa che non sapevo cos'era.
Ora in teoria dovrei conoscerlo meglio, ma ci sono sempre questi sbalzi d'umore improvvisi, un po' è l'adolescenza e poi è anche lunatico di suo.
Diciamo che sono in uno stato di confusione ora.
Ti racconto di ieri..."

* * * *

Lucas mi accarezzò la guancia delicatamente e mi disse "sei diversa dalle altre, e poi questi occhioni viola ti fanno unica".

Arrossí e lo ringraziai cercando però di comportarmi da persona fredda.
Non volevo distruggere il momento ma dovevo farlo.

" perché sei scappato quella volta? Perché mi hai evitata tutto questo tempo? Scusa ma ho proprio bisogno di spiegazioni." dissi freddamente.

"Noe non ce la facevo, sono dovuto scappare perché mi vergognavo anche se non ce n'era quasi motivo, e ti ho evitata tutto questo tempo perché.... Non lo so non so spiegartelo. Mi dispiace scusami" sospirò guardando terra.

Gli presi l'altra mano e dissi.
"Lucas ascolta, io faccio finta di niente ma devi promettermi di non farlo più vabene? Anche Will si preoccupa per te, e gli altri pure.
Io non ho ancora capito bene il motivo del perché mi eviti, anzi Ci eviti ma probabilmente non lo fai apposta....."

-" Non posso prometterlo mi dispiace
Ma posso provarci...." disse guardandomi dritta negli occhi.

Ad un tratto sentimmo le vostre risate e dei vostri passi provenire da lontano.
Ci avvicinammo e vedemmo che stavate ridendo e scherzando.

Quando vi accorgeste di noi, ci salutaste imbarazzati.
"Oh...ciao avete risolto voi due?" ci chiese Will.

Io e Lucas ci guardammo, e poi scoppiammo a ridere senza un motivo preciso.

Tu e Will vi guardaste confusi e poi ci sorrideste.

* * * *

"Questo è quello che è successo ieri, non so cosa pensare Claudia, quelle parole, quei gesti erano teneri e mi facevano dimenticare che ce l'avevo con lui, ma poi ci ripensavo e mi ritornavano tutte le domande senza risposta e dovetti distruggere il momento involontariamente per domandargliele.
Mi rispose: " non so spiegartelo...."

"Be...sicuramente ha un debole per te, ma anch'io non capisco perché si comporta così."

-" cambiando argomento, ti va di fare una partita a calcietto  con Anna ed Elisa?"
-"si perché no!?"

Andammo in camera di Anna.
Ma non c'era, allora andammo a cercarla per il dormitorio femminile.

Giravamo tra stanze e stanze ma niente, allora decidemmo di cercarla negli altri piani.

Andammo in biblioteca e come il mio solito, mi fermai davanti alla finestra per guardare fuori.

Era una giornata grigia, tutti quei nuovoloni coprivano il cielo, e il sole non aveva intenzione di farsi vedere.

Poi vidi una strana forma da fuori, venire contro la finestra.
Andava velocissima ed ebbi paura che rompesse il vetro.
Si avvicinava sempre di più, e piano piano cominciavo a riconoscere cosa fosse.

Era sempre più vicina, fino a quando non sbatté contro la finestra .
Ebbi quasi un infarto e mi allontanai di scatto dalla finestra.

Subito dopo mi avvicinai e vidi una striscia di sangue lungo la finestra che proseguiva lungo il muro e scendeva fino a terra.
Aprì la finestra e vidi un piccione steso sul pavimento freddo.

Scesi in fretta la scale, e lo vidi.
Era già troppo tardi, ormai era morto.
Mi avvicinai senza toccarlo e vidi che era paralizzato e circondato da una pozzanghera di sangue.

Chiamai subito Claudia, che stava scendendo le scale.

"....è morto un piccione, l'ho visto morire.." dissi con occhi lucidi.
-"Noe calma, adesso chiamiamo una bidella."

Andammo in infermeria che si trovava al primo piano, e vidimo una signora dai capelli rossi ricci. (infermiera)

"Signora, è morto un piccione...ha sbattuto contro la finestra della biblioteca e ora è per terra nel giardino."
-" portatemi da lui ."

Una piccola folla si riunì per vedere cosa stava succedendo.
"Fatemi passare disse l'infermiera."

Quando lo vide, Rimase di sasso.
Si mise i guanti che aveva a portata di mano e lo prese delicatamente.

"Su via, qualcuno mi aiuti" disse.
Io e Claudia andammo a prendere uno straccio e una scopa.

"Ragazzi non è successo niente di particolare, sono cose che capitano.
Ritornate a farvi gli affari vostri, qui dobbiamo pulire." dissi freddamente.

Fortunatamente capirono alla prima anche se ci fu qualche lamentela.

Successivamente, andammo nuovamente a cercare Anna.

Cercammo dovunque ma non la trovammo.
Alla fine andammo nei sotterranei della scuola.

Iniziava a far buio, ma ci andammo lo stesso usando la luce del telefono.

Stavamo scendendo le scale logore, e si sentiva già l'odore dell'atmosfera.
Era umido, il pavimento pieno di polvere e ragnatele enormi da ogni parte.

Ad un tratto sentimmo un rumore acuto, e ci spaventammo.
"Cos'è stato?" ci chiesimo spaventate  girandoci l'una all'altra.

Poi vidimo sbucare un topino, e capimmo che era lui.

Ci furono alcuni minuti di silenzio totale, che sembrano non passare mai.
All'improvviso sentimmo dei cigolii provenire da un armadio in fondo.

Aprimmo l'armadio e vidimo Anna con le ginocchia al petto che singiozzava.

"Anna che cosa ci fai qui??" chiese Claudia.
-" perché stai piangendo??" chiesi.

"Mi-mio fratello di se-sei anni è sco-comparso..., mia mamma qualche giorno fa, mi aveva det-to che gli mancavo e a al piccolo Tommy anche."

-" pensi che sia scappato o che sia stato rapito?"
-"non lo so Noe, penso che sia scappato e forse per venire da me..."

"Ascolta, ora noi usciamo da questo posto e ne parliamo con calma quando saremo su, vabene?" dissi con voce tranquilla.

Annuì e singhiozzó ancora.







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