Capitolo 28 : Dicembre

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Erano le quattro di notte ed io non riuscivo a dormire.
I miei pensieri ricadevano sull'epressione di Paul che poteva saperne qualcosa, quella donna che mi sembrava si aver visto solo nei sogni e che invece non sapevo come ma riuscivo a vederla anche al di la dei sogni, e il perché di tutto ciò.

Uscì dalla stanza e mi sedetti sulle scale che separavano il dormitorio femminile da quello maschile.

Mi presi la testa fra le mani e cercai di distrarmi.
Dopo poco sentì dei passi venire verso di me.

POV'S LUCAS :

Uscì dalla camera, non riuscivo a dormire.
E in più Will russava talmente forte che anche con dei tappi nelle orecchie non riuscivi a dormire.

Da lontano vidi Noemi seduta sulle scale. Mi si strinse il cuore, era davvero bella, i capelli le ricadevano coprendole la faccia e il fisico sembrava perfetto. Mi mancava molto, ogni volta che ero con lei avevo il cuore che batteva forte, perdevo la testa, e non capivo più niente.

"Anche tu non riesci a dormire?" chiesi io.

Si girò e annuì in silenzio, mi sedetti vicino a lei nella sua stessa posizione: braccia conserte sulle ginocchia al
petto.

"Ah dimenticavo, Auguri e scusa il ritardo, mi dispiace non essere venuto ieri sera.
A proposito, ti ho portato un
pensierino, non è nulla di che ma
spero che ti piaccia."

Le porsi una scatolina viola con il fiocchetto. La aprì e rimase a bocca aperta: era una collanina d'argento con un cuore rosso intenso dove al centro c'era una serratura con la chiave che penzolava.

"È bellissimo!" disse con un filo di voce.

Mi guardò imbarazzata, e la abbracciai forte.
Quando ci staccammo dall'abbraccio ci guardammo intensamente.

"Sai, ho capito una cosa." dissi timido.

-" che cosa?" disse con un filo di voce.
-"Ho capito che, non posso stare senza di te e che quindi vorrei..."

All'istante ebbe un nodo alla gola, gli occhi lucidi, le guance rosse per l'imbarazzo, il cuore che batteva a mille e il corpo carico di tensione.

"Io...io..." non sapeva cosa dire.
I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra.
Poi l'attirai a me e la baciai con forza.

Sentì dei brividi in tutto il corpo, un calore intenso diffondersi, e cariche di energia riempirmi il cuore.
Il mio cuore batteva così forte di gioia ed energia che ebbi paura che mi potesse uscire fuori dalla gabbia toracica.

Le nostre bocche premevano con forza l'uno sull'altra come calamite, come se uno non potesse vivere senza l'altra. Le mie braccia scesero fino a cerchiarle la vita per attirarla di più a me, e lei si attaccò mettendomi le mani tra i capelli scompigliati come faceva sempre.

Ad un tratto perdemmo l'equilibrio e cademmo l'uno sull'altra, ma continuammo a baciarci carichi di energia e calore.

Poi ci staccammo per riprendere fiato. Respiravamo a fatica e ci sorridevamo a vicenda.

Ripresi fiato e le chiesi:
"Quindi questo sarebbe un si?"

Lei sembrò confusa ma poi capì e annuì.
Per una volta, eravamo un vera e propria coppia, ed io ero più che felice. Stare con lei mi faceva stare bene, anche se avevo paura di farla soffrire.

* * * *

Ero in giardino per stare da sola a leggere un libro, quando percepì qualcosa toccarmi la spalla.

Mi girai e vidi la solita donna ma con lei c'era anche un'altra donna più vecchia dai lineamenti famigliari.

"Cosa leggi di bello?" chiesero entrambe.

"Cosa? Ma chi siete voi? E perché vi vedo se...s..non .." le parole mi morirono in gola.

Era da un po' di giorni che ero cambiata, qualcosa nella mia mente si era sbloccato e ricordi che prima non ricordavo, ora riaffioravano piano piano.

"Vogliamo solo starti vicino" dissero loro.
-"M-ma perché?? Cosa volete da me? Io non vi ho mai visto!"

Sembrarono ferite. Si avvicinarono, non so come ma avvertivo la loro presenza anche da lontano, come se fossero attaccate a me in qualche modo.

"Come sei fredda Noemi." disse quella più vecchia.
-"C-come sai il mio n-nome??"chiesi allarmata.

"Lo so e basta." rispose lei.

Poi ad un tratto vidi Will e Paul in lontananza.

Poco dopo furono da me.
"Noe ma con chi stai parlando??" chiese Will che al contrario di Paul era preoccupato.

Sentí di nuovo quel senso strano che si verificava ogni volta che qualcuno non credeva a quello che dicevo, non sapevo cosa dire.

"Perché non vi fate vedere ora??" urlai alle donne.

Ma per Will era come se parlassi al vuoto.
" Noe, non c'è nessuno..."
-"Non è vero!! Io le ho viste non sono pazza." urlai io con occhi lucidi.

"Paul tu mi credi vero?"
-"Noe io..." c'era esitazione nella sua voce, come se avesse paura di dire la cosa sbagliata.

"Fatevi vedereeee!!!!" urlai, ma non servì perché se n'erano già andate e non sapevo ne come farle ritornare e ne come facevo a vederle.

"Noe non urlare, stai calma non c'e nessuno..." disse Will abbracciandomi.

"No! Io non sono pazza, le ho viste con i miei occhi!!!"

* * * *

Cosa mi stava succedendo?? Mi sentivo diversa, come un'altra persona quasi.

Ero in camera, e vidi un biglietto con scritto "Per Noemi" sulla scrivania.

Lo aprì e lessi:

"Cara Noemi, non ti vedo da quando avevi 2 anni, ora chissà come sarei cresciuta.
Volevo farti gli auguri di compleanno anche se in ritardo, nella busta dovrebbe esserci una scatolina, aprila e prenditi cura di quello che c'è dentro e ricorda: "portalo sempre con te!"
Ti voglio bene..
Tuo cugino Martin

Poi vidi che vicino c'era un pacchettino. Lo aprì: c'era un braccialetto con un simbolo, un infinito e nei due buchi del simbolo c'erano incise due lettere, N & C....



































































Spazio Autrice:
Ciao a tutti, spero che vi sia piaciuto il capitolo.

P.S. (Messaggio per un'amica)
Martina ti prego non sclerare e non venire a picchiarmi per il nome del capitolo!!
Al prossimo.
Ilenia.

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