Capitolo 26: Pasticci in cucina

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"Stavo leggendo in biblioteca tranquilla, quando sentì un rumore provenire dalle fondamenta del pavimento.
Alzai lo sguardo, e subito dopo sentì lo stesso rumore ma più forte.
Mi alzai di scatto e percepì una mano accarezzarmi la spalla.
Mi voltai e vidi una donna dal viso dolce e i capelli scuri, ma c'era qualcosa di strano. Non riuscivo a toccarla, era quasi trasparente come un fantasma.
" Noemi, corri subito."disse lei.
Non feci in tempo a rispondere che il pavimento iniziò a tremare ed io caddi con un tonfo...
Mi alzai e iniziai a correre ma quando fui alla porta, fui bloccata dal fuoco che iniziava a divampare.
Mi girai e rividi la stessa donna dai lineamenti dolci.
Poi sotto ai miei piedi si aprì un varco ed io caddi urlando e tenendo le mani verso l'alto per cercare di aggrapparmi a qualcosa, ma non ci riuscì..."

Mi svegliai di soprassalto col il pigiama incollato alla pelle per il sudore.

Guardai l'ora, erano le nove e qualcosa e il letto di Claudia era sfatto, probabilmente era a lezione.
Aprì la finestra e mi affacciai, respirai aria fresca e ammirai il verde dei giardini e il bosco nascosto.

Mi vestì e buttai qualche libro a caso nello zaino.

Uscì sbattendo la porta, e andai a prendere qualcosa da mangiare al bar.

Quando arrivai, vidi che c'erano poche persone, così me la presi comoda, tanto ormai era già iniziata l'ora di scienze e in ogni caso non sarei potuta entrare.

"Una brioche al cioccolato e un cappuccino" dissi calma e un po' assonnolita al barista.

-"A quest'ora dovrebbe essere in classe signorina."rispose serio.

Era un ragazzo alto dall'età di vent'anni circa, forse un po' di più. Mento spigoloso, magrissimo e capelli neri ordinati, al contrario di quelli di Will che erano perennemente scompigliati.

"La sveglia non è suonata e ho fatto un brutto sogno, vabene!?" chiesi nervosa.

-"dovrebbe essere a lezione!!! Non mi interessa di quello che ha fatto."

Mi arrabbiai e gli dissi "vabene scusi, me ne vado da un'altra parte."

-"Sarà meglio!" disse lui freddo.

Me ne andai e mi diressi alla mensa per rubare un biscotto.
Quando arrivai non c'era nessuno, ma iniziai a camminare in punta di piedi per paura di essere vista o sentita da qualcuno.

Mi addetrai e frugai tra gli scaffali.
C'era di tutto e di più lì dentro, perfino cibo per topi avariato.

"Bleah! Dovevo essere proprio disperata per prendere qualcosa da mangiare proprio lì." pensai.

Ad un tratto sentì dei passi venire verso di me.
Mi nascosi dentro ad un armadietto in basso e mi tappai la bocca.

Era la preside seguita dalla cuoca.
" E lei pulisce adeguatamente la mensa?" chiese la preside guardando schifata il tavolo e il pavimento.

-"be... Quando finisco, ci passo sempre lo straccio" disse la cuoca intimorita.

La preside avanzò facendo ticchetare i tacchi alti e neri sul pavimento.
Si avvicinò e trattenni il fiato.
Forse mi aveva scoperto o forse no.

Fece scorrere un dito lungo il bancone di lavoro. Lo tirò su e fece vedere alla cuoca.
" Vede questo? Non mi sembra che lei pulisca quí!" disse con ancora il dito ormai diventato nero e stracolmo di polvere.

La cuoca era paralizzata, vidi il suo cuore battere forte, la paura gelare nei suoi occhi. Momenti lunghi e pieni d'ansia.

"Ma non la licenzieró! Anzi farò pulire e cucinare la cena alla signorina Watson e il signorino Anderson, per punizione."

Il segreto di NoemiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora