Capitolo 29: la vita di Paul

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Lo presi in mano e me lo misi, ma mi si accumularono per la testa tante altre domande, oltre a quelle che avevo già.
Perché N & C... ?? Forse N corrispondeva al mio nome e C a quello di Claudia, ma perché dire "Portalo sempre con te"?? Non aveva senso.

Poi mi vennero in mente alcuni ricordi.
" "tesoro, prenditi cura di lei anche quando non ci sarò più.
Ci sarei lei a farti compagnia ora..."
-"Mamma di cosa stai parlando??.... Tu...tu.. "
Non riuscì a dire più niente, le lacrime avevano preso il sopravvento e potevo solo aspettare che finissero di rigare il mio viso.
-"tesoro sei così bella, non piangere e ricorda che io sarò sempre al tuo fianco anche quando non ci sarò..."
Ci abbracciamo strette e poi mi portarono via..."

Mi lasciai cadere facendo picchiare le ginocchia sul pavimento.

Subito dopo sentì una mano toccarmi la spalla, era la solita "donna fantasma" che mi perseguitava.

" Non piangere..." disse lei.
-"Perché non dovrei?? Io non ti conosco, non so chi sei e cosa vuoi da me, non so neanche perché ti vedo!!!" risposi acida.

"Noemi calmati, ascolta tu...tu sei diversa dagli altri.."

Rimasi di sasso, cosa intendeva per "diversa dagli altri"?? In che senso.

-" come diversa!?!?" chiesi con impazienza.

Vidi che piano piano, iniziava a scomparire.
"No!!! Non scomparire, ho bisogno di risposte!!" urlai io.

Ma ormai era già andata.

"Noe..con chi stai parlando???" chiese una voce alle mie spalle.
Mi girai lentamente, era Claudia seguita da Paul.

"Claudia io.." non sapevo cosa dire.
Vidi Paul fissare intensamente un punto nel vuoto e mi chiesi se anche lui riuscisse a vedere quello che vedevo io.

Paul scambiò qualche parola sottovoce con Claudia, poi lei mi guardò e andò via.

Paul si avvicinò a me e disse:
-"Noe, ti cercavo perché volevo sapere come stavi"

Lo fulminai con lo sguardo ma poi risposi indifferente:
"bene.."
-"No non è vero, dimmi la verità." disse dolcemente.

-"Non ho niente Paul!" risposi io.
-" Tu non stai bene, lo vedo... Si nasconde qualcosa dietro a quei occhi così particolari e non puoi nasconderlo."

I miei occhi mi si illuminarono, cosa intendeva per "lo vedo", lo vedeva da cosa?"

"In-in che senso lo vedi??"
-"be.. è difficile da spiegare, ma Io posso vedere le aure delle persone.."

Ero confusa e non sapevo più cosa pensare di lui e di tutto il resto, stava diventando tutto così strano ed io anche non mi sentivo più "me stessa", come se qualcosa in me fosse cambiato.

"Paul ti prego dimmi cosa sta succedendo, cosa sono le "aure" ??"

-"ti prego calma ti spiegherò tutto." disse lui in tono rassicurante.

Andammo nel bosco, in modo che così nessuno ci potesse sentire e poi iniziò il racconto.

"Sono stato allevato da molte tate diverse, perché mia madre è morta di infarto quando avevo tre anni e mio padre non lo mai conosciuto.

Non andavo mai d'accordo con le tate, non c'era una che andasse bene.
Un giorno andando a scuola mi sono affezionato alla mia insegnante di italiano e lei lo stesso nei miei confronti. Mi ospitava a casa sua, e passavamo intere giornate a parlare.

Crescendo ma anche grazie a lei, scoprì di essere diverso dagli altri, proprio come te. Diverso nel senso che avevo dei poteri tra cui quello di vedere le così dette "Aure" delle persone, ovvero gli stati d'animo delle persone che si distinguono per colore. (Ad esempio grigio per la tristezza.)

Da quel momento quella donna mi fece scoprire come controllare i miei poteri, come non farmi scoprire dagli altri ed io scoprì che anche lei aveva dei poteri, ma era ben più potente di me. Aveva il potere di controllare la mente delle persone, e tanti altri ancora..."

Più raccontava e più mi chiedevo quanto fosse stata brutta la sua vita.
Paul aveva gli occhi lucidi e raccontava sofferente senza alzare lo sguardo.

"Un giorno nacque sua nipote, che sarebbe stata come lei, ma dopo quche anno fu presa alla sprovvista da un tumore.
E incaricò me di venire a cercare sua nipote, una volta diventata grande.
Per raccontarle tutto al posto suo e per proteggerla..."

"Ehm...scusa quindi tu hai questo potere di vedere le "aure" delle persone, ma...io cosa c'entro in tutto questo??"

-"Perché tu sei diversa come me, hai dei poteri diversi ma se uguale a me."

"Wow, ma...tutto ciò mi rende ancora più confusa." dissi vergognandomi.

-"Allora, so che tutto quello che ti ho detto, potrà averti creato molta confusione ed è normale, ma devi fidarti di quello che ti dico."

-"Perché gli altri non hanno dei poteri come noi?? Perché noi siamo diversi??"

Paul mi guardava confuso, ormai non sapeva più cosa dire.

Non ci potevo credere, tutto quello che mi diceva non riuscivo ad assimilarlo fino in fondo, ero troppo confusa.

Caddi con un tonfo sull'erba senza accorgermene. Non vedevo più niente e sentivo quella sensazione di vuoto.

* * * *

" Mi svegliai ritrovandomi sul tappeto di una stanza che non conoscevo.
I miei capelli erano un groviglio di nodi, avevo gli occhi neri come se qualcuno mi avesse picchiato e portavo un vestito largo scolorito e rovinato che mi arrivava appena sopra alle ginocchia.
A un certo punto sentí una voce forte e chiara nella mia testa: "Stai attenta! E guardati in torno."
Mi girai ma non vidi nessuno, ero in un corridoio e a un certo punto qualcuno mi diede una spinta che mi fece cadere per terra. L'impatto freddo del pavimento mi fece rabbrividire, alzai la testa e vidi qualcosa di rosso in lontananza.
C'era una porta con un biglietto: "Non aprire!" c'era scritto.
Ma io, presa dalla curiosità aprì e mi trovai avvolta tra le fiamme.
La stanza stava bruciando e c'erano le urla di persone che conoscevo.
Ma non riuscivo ad aiutarli, ero immobilizzata.
Urlavo, mi dimenavo, piangevo, ma niente.
Poi sentì la voce di una vecchia alle mie spalle "Usa i tuoi poteri, salvaci!!"
-" Ma come faccio??" chiesi disperata.
A un certo punto il fuoco si avvicinò e iniziò a bruciare le cose attorno a me.
Alzai le le braccia e la testa, poi urlai con forza ed energia e dopo poco ci fu qualcosa che spense il fuoco ma io svenni..."

Ero in infermeria e c'erano Paul, Lucas e Will che parlavano di me.

"Ma cosa è successo??" chiese Lucas preoccupato.
-"come ha fatto a cadere??" chiese Will.

-"ragazzi calma, stavamo parlando e a un certo punto è caduta al suolo di punto in bianco..." rispose Paul.

Spazio Autrice:
Ciaooo a tuttiii, scusatemi se non ho più pubblicato,ma ho avuto tanti impegni e problemi (non gravi) giuro che non l'ho fatto apposta e spero che d'ora in poi riuscirò a pubblicare regolarmente e senza ritardi.
Nonostante tutto, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Al prossimo, e buona serata a tutti.
Ilenia.






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