Capitolo 20 : un nuovo compagno

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"Noe, non può trattarti così!!!" disse Claudia urlando.

Eravamo in camera mia, io seduta sul letto e lei in braccio a Will.

"Non so che dire..."dissi.

" lo fa perché vuole proteggerti."rispose Will.

-"ah, proteggermi?? E questo sarebbe il modo migliore? E poi da cosa dovrebbe proteggermi?" chiesi incredula.

"Lo fa per il tuo bene, perché sa che potrebbe farti soffrire e non vuole che tu ti affezioni a lui.
Anche se sa che ormai è troppo tardi..."

Lo guardai con le lacrime agli occhi, ma le ricacciai indietro.
"Ma perché non me le dice queste cose?? Io non devo essere protetta da nessuno, sono al sicuro qui!"

Stavo per dire altro ma fui interrotta dall'entrata di Elisa.
Mi irrigidì, e cercai di non guardarla.

"Ragazzi, scusate se vi disturbo ma volevo dirvi che oggi si farà lezione dalle nove in poi perché la prof di matematica è malata e non c'e la sostituta."annunciò Elisa freddamente.

Will ed io esultammo e poi scoppiammo a ridere.

* * * *

Dopodiché verso le 8:50 scendemmo di corsa e in pochi minuti ci trovammo davanti alla classe: al secondo piano, grande e spaziosa.

Salutammo Claudia, e andammo a sederci al nostro posto: Lucas non c'era, neanche oggi.

Il prof di italiano non era ancora arrivato.

Mi presi la testa fra le mani e ripensai a Paul.
"Era impossibile, non mi poteva conoscere!!! Io non l'avevo mai incontrato e chissà lui dove mi ha visto....e se l'avesse detto solo per mettermi la pulce nell'orecchio? Mmm...no, non l'avrebbe detto con tanta calma..,e Anna? Come starà? Forse dovrà stare ancora qualche giorno lì e chissà suo fratello che fine farà?"

A distogliermi dai miei pensieri fu Will che mi chiese " secondo te, com'è quel tizio?"

Mi girai verso di lui incredula e dissi: "cosa?!?"
-"ho detto, secondo te com'è quello lì ?"disse.

"ma chi? Di chi stai parlando?? " chiesi confusa.
- "Il nuovo compagno! Pronto Noe, ci sei!?"

Feci per rispondere ma sentì il prof. dire" trattatello bene..."

Mi girai e mi venne un colpo al cuore.
Rimasi a bocca aperta e occhi spalancati come una scema.
"Come poteva essere? Non era lui...no no assolutamente no!!"

Vidi Paul affianco al prof, probabilmente erano arrivati da un po' ed io avevo solo sentito le ultime due parole.

Incrociò il mio sguardo, ma io sciolsi quel contatto visivo distogliendolo.

"Signorina Watson, do a te l'incarico di farlo ambientate nel migliore dei modi."
Guardai il prof con odio e poi mi coprì la faccia con le braccia.
"Perfetto! Ci mancava solo questo!! Non bastava sapere che ora era un mio compagno di classe, e no, dovevo anche occuparmi di lui.
Uff...non sono mica una babysitter!!!" pensai.

Si sedette all'ultimo banco della fila centrale, affianco al banco di Will.

Iniziò a fissarmi fastidiosamente, e all'inizio feci finta di niente, Poi però divenne davvero insopportabile, e mi girai verso di lui di scatto.

"Si può sapere cosa vuoi!?!" dissi urlando esasperata.

La sua espressione rimase tale, come se la mia reazione non gli avesse provocato niente.

"Niente" disse indifferente, sempre fissandomi.
-"E allora perché mi fissi?!?"

-"perché, non posso?" disse facendomi irritare ancora di più.

Feci una faccia confusa.
"Be....mi dà fastidio, quindi non è che potresti smettere!?" dissi con più calma.

"Come desidera lei, farò attenzione." disse freddamente.

Dopo un po', iniziò davvero a "smettere" di fissarmi, cioè non proprio ma mi guardò molto meno.
Ne sentì quasi la mancanza di quello sguardo posato su di me.

La campanella che segnava la fine delle lezioni, suonò ed io mi alzai velocemente facendo spaventare Will.

Subito dopo si alzò anche Will e si rivolse a Paul che anche lui si era alzato.

Mi girai verso Will e capì la sua intenzione.

Iniziai a ripetermi nella mente:
-"fermo! Non lo fare, non lo fare, fermati!! Zitto, zitto!!"

Ma lui non capì, e quando iniziò a chiedere a Paul di mangiare con noi, gli pestai il piede.
Ma troppo tardi, ormai era fatta.

"Sì! Volentieri." disse Paul facendo un sorrisone e cercando di evitare il mio sguardo.

Mi uscì un gridolino spontaneo,e provai un profondo odio nei confronti di Will e glie lo feci capire fulminandolo con lo sguardo.

Dopo camminai a passi pesanti verso l'uscita della classe.

Will e Paul, si guardarono e poi mi seguirono.

Dopo poco fummo alla mensa.

"Ma perché? Perché Will non aveva capito? Non potevo crederci, ora dovevo sopportarmelo tutto il giorno, ma una cosa era certa: era bellissimo con quel suo sorriso da furbo e quei occhi fantastici, mi facevano girare la testa talmente tanto da lasciarmi incantantata.

Ma non era come Lucas, non si potevano confrontare, avevano due bellezze diverse ed entrambi mi facevano girare la testa. (Paul forse un po' meno.)
Lucas era piuttosto misterioso e molto attraente, con quei capelli che riricadevano sul viso e quei occhi verdi contornati dal color castano dove mi ci perdevo sempre, cercando di andare oltre, in profondità.
E poi il suo corpo muscoloso ma non troppo, il viso quasi spigoloso e labbra morbide.

Paul invece aveva una bellezza più dolce: capelli color castano chiaro scompigliati, occhi grigi dolci con qualche sfumatura verdolina.
Non molto alto, a differenza di Lucas, lui era piuomeno alto come me, forse con qualche centimetro in più d'altezza.
E poi quel suo sorrisetto sempre stampato in faccia che mi dava sui nervi e mi faceva scogliere al tempo stesso.

* * * *

"Eddai, non la conosco la scuola.
Mi potrei perdere e tu non vuoi che io mi perda vero?" disse Paul facendomi gli occhi dolci.

Feci un sospiro esasperato e dissi:
-"Uffa...ma se proprio noioso eh? E poi com'è tutta questa confidenza, io non ti conosco neanche!"

"Ma se sai come mi chiamo."
-" si ma non vuoldire che ti conosco, dimmi qualcosa di te.
Anzi no lascia stare, facciamo questo giro della scuola che poi me ne vado."

-"come vuole lei." disse a testa alta e facendomi il suo solito sorriso da furbetto.

-"e non mi dare del lei!!! Non sono una principessa. " dissi facendo una smorfia.

Mi guardò intensamente e disse:
"Ah no? A me sembra di si." disse con tono calmo.

Arrossí un pochino e cercai di girarmi dall'altra parte ma i suoi occhi mi implorarono di restare ferma.

Mi faceva irritare tutta quella calma, ma chi si credeva di essere?

Gli mostrai tutta la scuola descrivendo ogni cosa e poi lo accompagnai al dormitorio maschile.

La sua camera era piccola e i muri dipinti di azzurro.
Un solo letto e molti armadi da rampire.

Spazio Autrice:
Ciao a tutti ragazzi, scusate per il ritardo del capitolo ma sono stata male per tutto quello che ho mangiato ai cenoni dei parenti.
Vi auguro Buon Natale anche se un po' in ritardo e Buone feste, mi raccomando divertitevi!!!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Al prossimo.
Ilenia.

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