Capitolo 17 : Tommy

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Mi girai lentamente, vidi dei lineamenti del viso famigliari ma non riuscì a riconoscere chi poteva essere.
Mi avvicinai cauta ma ovviamente si nascose spostandosi.
Alla fine decisi di lasciar perdere e andare in camera.

Quando arrivai, spalancai la porta, vidi Claudia in braccio a Will.
Le stava facendo delle carezze sulla gambe e le stava anche accarezzando il viso, e lei gli sorrideva dolcemente.
I loro visi erano a pochi centimetri di distanza ma appena si accorsero di me, sbarrarono gli occhi imbarazzati e Claudia scese dalle gambe di Will.

"Ehm....cosa sta succedendo?" chiesi imbarazzata.
-"Volevamo dirtelo Noe, sul serio ma avevamo paura...."
-"Paura di cosa?"

Arrossirono entrambi e risposero all'unisono:
"Be...c-ci s-siamo messi insieme
...scusaci, volevamo dirtelo davvero.."

-"Lo vedo che vi siete messi insieme, solo che tutto ciò mi scandalizza, cioè non me lo sarei mai aspettato anche se vedevo che in questo periodo eravate molto più attaccati...però complimenti!! Sono felice per voi." dissi facendogli un sorriso.

Si guardarono imbarazzati e Claudia rispose: "Ma...allora non sei arrabbiata?"
-"Nono tranquilli.. allora io me ne vado ok?" dissi facendo un sorriso forzato.
-"si, meglio se prendi una boccata d'aria per rinfrescarti le idee."

Annuì e uscì chiudendo la porta e mi appoggiai al muro.

Feci un respiro profondo e buttai fuori tutta l'aria che avevo nei polmoni, come se prima avessi trattenuto il fiato tutto il tempo.

Mi alzai velocemente ma dovetti appoggiarmi al muro per non cadere, mi girava la testa e per un' attimo vidi tutto nero. Aspettai, poi attraversai il lungo corridoio deserto e scesi le scale.
"certo tutto ciò mi aveva scioccato anche perché non me lo sarei mai aspettato da loro"

La mia testa era un vortice di pensieri, non capivo piu niente ed ero confusa per l'ennesima volta.

Andai in aula musica al piano terra.
Per fortuna non c'era nessuno, così potevo suonare il pianoforte senza essere disturbata e senza aver paura di fare una figuraccia.

Appena entrai, ebbi come un colpo al cuore e mi venne subito in mente, la volta in cui avevo sentito Lucas suonare delicatamente il piano, note semplici e una melodia molto orecchiabile.
E poi le emozioni che avevo provato quando mi aveva stretto i fianchi con le sue braccia, e le sue mani calde sulle mie.

Scrollai la testa, come se servisse a scacciare via quel ricordo.

Mi sedetti e appoggiai le dite sui tasti, iniziai a suonare la melodia che mi aveva insegnato mia mamma quando ero piccola.
Era ed è molto brava, io avevo imparato da lei.

Flashback:
"Stava suonando il piano ed io mi avvicinai ammirata. Era una melodia fantastica e lei era bravissima, muoveva abile le dita sui tasti.
" mamma mi insegni?"
-"tesoro è difficile per te e sei troppo piccola..."
"Ma mamma!! Ce la posso fare."
Le feci gli occhi dolci come sapevo fare io, e riuscì a convincerla.
Mi prese in braccio e mise le mie dita nella posizione giusta.
"Do....Re....Mi...."
A poco a poco, riuscì a fare la scala completa con entrambi le mani anche se facevo qualche errore...."

Mi vennero le lacrime agli occhi e le lasciai scendere lentamente....
Qualche errore lo facevo ma era grazie a lei se riuscivo a suonare qualcosa.

An un tratto sentì dei passi nel corridoio che portava all'aula dov'ero io.

Smisi di suonare immediatamente per l'imbarazzo.
Si avvicinò alla porta, era un bambino dai capelli castani chiari, occhi chiarissimi, e dei lineamenti simili ad Anna.

Non ci potevo credere," come poteva essere il fratello di Anna???", ero sbalordita.

Mi avvicinai e lui scoppiò a piangere dicendo " dov'è mia Amna? Dov'è mia Amna??"
Capì subito a chi si riferiva e lo rassicurai stringendolo in un braccio.

"Stai tranquillo, ora ti porto subito da Anna."
Annuì e abbassò la testa, era tenerissimo con quelle guanciotte, anche solo a vederlo ti veniva voglia di stritolarlo di coccole.

Iniziai a camminare con la schiena piegata per tenergli la mano e andai da Anna.

Stava uscendo dalla camera e appena vide il suo fratellino corse con fretta e furia.

"Tommy!!!!" lo abbracciò stretto ma poi cadde per le scale e tirò un grido di dolore.

Mi avvicinai subito per soccorrerla, era sdraiata con le gambe in una strana posizione.

Aveva preso una storta e poi era caduta con tutto il peso su una gamba.

"Anna!!! Dobbiamo chiamare subito l'ambulanza !!"
-"No!!! Voglio stare con mio fratello!"disse urlando nuovamente di dolore.
-"non c'e tempo!! Si sarà rotta sicuramente la gamba, se no non urleresti così e poi posso prendermi io cura di tuo fratello."

"No non ci voglio andare!!"

Nel frattempo arrivò la preside e sentì "non voglio andare..." da Anna e rispose : "dove non vuole andare signorina Clark??"

Non feci in tempo a rispondere che la preside capì subito.
"Chiamo l'ambulanza."

Cercai di rassicurare Anna, ma non me lo permetteva: urlava per il dolore, per suo fratello e perché non voleva andare in ospedale.
Cercava di alzarsi ma ogni volta che alzava la gamba di un centimetro, urlava di dolore.

Poi arrivarono Claudia e Will.
"Che sta succedendo??"chiese Claudia.
" Anna si è fatta male ed è caduta." dissi con occhi lucidi.

Will e Claudia mi aiutarono a prenderla: io ed Claudia la prendemmo per le braccia e Will per le gambe.
Riuscimmo a portarla fino al piano terra con fatica.

L'ambulanza arrivò dopo pochi minuti davanti al cancello dell'Accademia, e vidi degli uomini uscire con una brandina.
La presero e la depositarono sul lettino.

Anna non si era ancora calmata, urlava di dolore e voleva a tutti costi suo fratello.

Corsi fino all'ultimo piano e vidi Tommy rannicchiato in un angolo che piangeva disperato.
Lo presi in braccio e lo portai dalla sorella.

Nel frattempo si creò una folla attorno all'ambulanza ma non appena entrai, chiusero di scatto le porte con me, Tommy e Claudia dentro.

Will non era riuscito a salire ed io caddi per la stanchezza.

Poi non vidi più niente e svenni....

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