Capitolo 16 : una giornata pesante

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Mi svegliai alle 7:10 e guardai Claudia dormire.
Probabilmente per parlarle avrei dovuto aspettare che lei si svegliasse, e non volevo svegliarla, allora attesi paziente.

Nel frattempo mi vestii con una tuta grigia stretta quasi fine (solo pantaloni), una maglia bianca e una felpa nera.

Mi sistemai i capelli, avevo un garbuglio castano pieno di nodi.

Provai a usare la spazzola ma non riuscì a scioglierli molto, allora li bagnai appena con un po' d'acqua e subito dopo riuscì a pettinarli meglio.

Sebbene li avessi sistemati, rimanevano sempre un po' ingarbugliati in qualche punto ma molto meno rispetto a prima.

Guardai la finestra, quel giorno era parecchio nuovoloso e la cosa mi rattristava oltre a tutti gli altri problemi.
Verso le sette emmezza, Claudia si svegliò.

Iniziò a guardarsi in torno senza alzarsi dal letto.
Poi i suoi occhi si posarono sui miei, si rattristarono e divennero quasi lucidi.

Abbassai la testa e dissi: "buon giorno Claudia...stavo aspettando che ti svegliassi."

-"da quant'è che sei sveglia? " mi chiese preoccupata.

"Questo non importa ora...
Volevo dirti che mi dispiace per ieri sera, dovevo stare da sola ed ero arrabbiata, ma non con te e senza volere mi sono alterata e ti ho urlato di tutto.
Immagino come tu possa essere stata, dopo averti sbattuto la porta in faccia e averti urlato contro.
Probabilmente, non volevi più vedermi e hai pensato che fossi pazza." dissi abbassando il capo.

Mi guardò con occhi dolci sospirando.
-" niente affatto, ho capito subito che non stavi bene e non me la sono presa più di tanto, acetto lo stesso le tue scuse." disse facendomi un sorriso
-"ottimo!! Andiamo a fare colazione? "

Mi guardò un secondo e poi annui felice.

* * * *

Scesi le scale per andare in classe, non avevo ancora detto niente a Claudia di Lucas, ma perché non me la sentivo.
A distogliermi dai miei pensieri fu proprio Lui.

Mi passò davanti.
"Hey..." dissi imbarazzata.
Ma lui mi oltrepassò evitando il mio sguardo ed io rimasi ferma.

"Cosa avevo fatto di male???" l'avevo salutato gentilmente anche se dubitavo che avesse ricambiato, ma lo speravo.
Speravo che si facesse vivo, pensavo che lui avrebbe voluto chiarire e spiegarmi della sera scorsa.
Speravo che mi venisse in contro e come Will, mi stringesse in un caloroso abbraccio.
"Invece no!!" non fece nulla di tutto ciò.

Ed io mi arrabbiai e poi mi trattenni dalle lacrime.
Non volevo farle uscire, non in quel momento.
Ero arrivata in classe, ma temevo che anche per una sola lacrima non sarei riuscita a trattenermi e sarei scoppiata.

Mi sedetti al mio solito posto in fondo, e mi accorsi che Lucas non c'era.
Poi dopo di sedette vicino a me Anna.

"Hey Anna, che bello vederti!! di tuo fratello si sa qualcosa?" dissi con aria interrogativa.

-"anche per me! Comunque si, la polizia sta facendo delle indagini: hanno trovato il suo zainetto nel bosco, e poi una bottiglietta di topolino nel giardino, quindi sarà qui e forse nella scuola.

-"Già, oggi o domani proveremo a cercarlo per l'ennesima volta...."
Era l'ora di storia più noiosa che poteva esserci, ed io non avevo perso tempo ad appoggiarmi la testa sulle braccia piegate sul banco, per dormire.

Non che dormì molto, ma volevo fare capire agli altri che non volevo parlare e che non dovevano dusturbarmi.
Ma a distogliermi la testa da quiei pensieri, fu un biglietto piegato che mi arrivò in testa.

Lo presi senza lamentarmi e conobbi la scrittura.
Era ordinata e piccola, strano a dirsi per un maschio, ma era di Will.

Will: "heii parliamo un po'? Mi sto annoiando...
Io: " a chi lo dici!! Uff.....ma non potresti parlare con Anna?? Sai non mi va tanto. "
Will: " io voglio parlare con te e poi con Anna, be...non ho il tuo stesso rapporto...e quindi preferisco...."
Io:"Mmm....come vuoi. "
Will: " capisco che tu sia un po' afflitta per Lucas, ma evita di deprimerti.
Se vuoi ne puoi parlare con me..."
Io:"un po'???? Solo un po'??? "
Will:" ok scusa, un po' tanto...."
Io: " già meglio."

Feci per lanciargli il biglietto ma il prof mi beccò.
"Signorina Watson, la smetta di lanciare dei pezzi di carta al signorino Scott!!! O la finisce oppure andrà in presidenza."

Annuì in silenzio e riappoggiai la testa sulle braccia.
Non mandai più bigliettini, ma di conseguenza ci fu Anna a distrarmi.

"Cos'hai, Tutto bene? Cos'è successo sabato che non mi ricordo?

Evitai di alzarmi e le risposi.
" Mah...nulla di particolare. "
-"sicura? E con Lucas come va?"

"Mmmm....che nervoso, ma perché tutti quanti dovevano chiedermi di lui!?!?, già lo pensavo abbastanza, ci manca solo che ogni persona che vedevo mi chiedesse di lui..."
Ero nervosa e risposi male involontariamente.

"Non lo so, ok? Se vuoi sapere di lui vai a chiederglielo personalmente!!!" dissi alzando leggermente il tono di voce.
Vidi i suoi occhi diventare lucidi, non credevo che sarebbe bastato così poco per ferirla...

Suonò la campanella dell'intervallo e io uscì di corsa dalla classe per prendermi qualcosa fa bere al bar-delleschifezze.

Appena me ne andai, Will le mise una mano sulla spalla e la rassicurò.
Quando arrivai al bar, presi una lattina di The alla pesca e un pacchetto di caramelle gommose.

Il tempo di salire le scale che la campanella suonò, durava 10 minuti La ricreazione, ma non bastava mai.

Quando entrai in classe vidi che la prof di matematica e metà classe non era ancora rientrata, andai al mio posto prendendomela comoda e pensai a cosa avrei dovuto dire ad Anna.

"Stai meglio?" chiesi dolce ad Anna.
-"si...non ti preoccupare...Will mi ha fatto compagnia." disse.

* * * *

Mangiai da sola, avevo ferito troppe persone per il mio stato d'animo e per i miei continui sbalzi d'umore, in fondo volevano solo aiutarmi e non volevo ferire nessun'altro.

Poi passai una giornata a studiare in Biblioteca per non pensare , ma a volte non riuscì a farne a meno e in più era lì che c'eravamo baciati per la prima volta.
Non pensavo che sarebbe stato così carico di emozioni e calore il mio primo bacio, peccato che poi finì tutto.
La situazione di Lucas mi sconvolgeva e quasi non mi riconoscevo, certe volte.

Mi avvicinai agli scaffali e nel prendere i libri, feci caso ad uno particolate sul secondo scaffale a sinistra, ricoperto di polvere e di nome "storie di creature mitologiche."
Mi soffermai a guardarlo e poi mi venne in mente un ricordo dell'infanzia.

"Avevo sette anni e quel giorno ero andata a dormire presto perché ero stanca, ma non riuscì a chiudere occhio.
Andai da papà, e gli supplicai di leggermi una favola...
Iniziò a leggere e chiusi gli occhi per immaginare la scena.
Aveva una voce dolce, delicata, molto tranquilla e mi metteva quasi sonnolenza. Infatti a poco a poco caddi in un sonno profondo.
Da quel momento divenne un'abitudine, e tutte le sere mi leggeva una storiella diversa...."

Mi venne nostalgia dei ricordi passati, e dell'infanzia, quando andavo in giro con l'orsacchiotto più grande di me, quando cercavo di contare quante gocce cadevano dal tetto quando pioviginava e così via.

Alcuni vizi e abitudini li avevo tutt'ora, dopo tutto ognuno rimane un po' bambino in certo senso.

Ad un tratto mi sentí osservata e dopo essermi girata, vidi una persona spiarmi da lontano...

Spazio Autrice:
Ciao a tutti ragazzi, scusate ancora per il ritardo del capitolo ma come sapete a dicembre le scuole caricano tutti di verifiche e interrogazione ed io passo molto tempo su i libri.
Volevo dirvi che da questo capitolo in poi, inizieró a parlare anche del passato di Noemi in flashback, per farvi capire meglio la storia.
Spero che vi sia piaciuto il capitolo. Al prossimo.
Ilenia

Il segreto di NoemiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora