Capitolo 25 : Mattonelle

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"Lucas!!" urlai, ma ormai era andato via.

Paul si avvicinò e mi posò una mano sulla spalla.
"Ormai è andato, non puoi farci niente.."

Scoppiai a piangere e anche se non volevo, mi nascosi tra le sue braccia.

Erano calde , e il suo petto era piatto e anch'esso caldo. Avevo un'orecchio appoggiato al suo petto e sentivo il battito del suo cuore, era calmo e regolare e mi chiesi se a lui desse fastidio la mia presenza, ma a quanto pareva no...

* * * *

Eravamo seduti ad un tavolo della mensa, intenti a parlare di compleanni a argomenti vari.
Claudia era in braccio Will, Anna in braccio a me, ed Elisa vicino a me e ad Anna.

"Allora Noe? Qual'è il tuo compleanno?" chiese Will curioso.
-"il 30 novembre, sagitario."risposi.

-"è anche piuttosto vicino" rispose Anna.
"Cosa vorresti come regalo?" intervení Elisa.
-"ma..ragazzi io non voglio regali, ci siamo anche conosciuti quest'anno, non li voglio." risposi io.

-"Come no? Ma Noe!" disse Claudia.
-"Non li voglio! Se mi fate gli auguri, è già tanto."dissi io

"Però io te lo faccio lo stesso! So cosa farti." disse Claudia guardandomi.
-"davvero tesoro?? Ma sei un genio! " disse Will guardandola con occhi dolci.

Claudia arrossí e si scambiarono un bacio affettuoso.

"Come sono teneri!" disse Anna.
-"già dissi io" con una smorfia.

"Ti faccio male Noe???" mi domandò Anna preoccupata.
-"tranquilla, sei leggera come un'elefante." dissi cercando di farle un sorriso.

Elisa scoppiò a ridere e vedendo la mia faccia sofferente si posò Anna sulle sue gambe.
Tirai un sospiro di sollievo e sentì le gambe fredde e libere.

"Allora, andiamo a farci due passi?" dissi io.

Anna ed Elisa annuirono e iniziarono ad alzarsi.

Chiamammo Will e Claudia, ma erano troppo impegnati a sbaciucchiarsi intensamente.

"Vabbe...andiamo noi" dissi facendo una smorfia.

Dopodiché, ci trovammo in giardino con giacca e guanti.
Camminavano contando tutte le mattonelle.
Era un gioco che mi ero inventata, giusto per passare un po' il tempo.
Chi sbagliava doveva ricominciare da capo.
Flashback:
"Ero al parco, davanti ad una scacchiera. Iniziai a camminare su due mattonelle nere di fila, poi due bianche di fila.
" tesoro cosa fai?" chiese mamma preoccupata.
Non risposi e continuai a contare le mattonelle.
Poi arrivò una bambina che mi chiese: " posso giocare con te?"
Ma io non risposi, ero troppo impegnata a fare quello che stavo facendo.
Iniziò a copiarmi, e all'inizio non riusciva a capire il meccanismo di quel "gioco", ma subito dopo capì...

Era sempre stata un'abitudine contare le mattonelle. Non avevo mai capito il motivo, ma volevo che rimanesse un mistero.

* * * *

Ero in biblioteca, e vidi Will venirmi in contro.

" Sempre in biblioteca tu?" chiese facendomi un sorriso.
-"Be...si, mi rilasso stare qua, e i libri mi fanno dimenticare tutti i problemi che mi affliggono ogni giorno o quasi."

"Già hai ragione, ti fanno riflettere i libri. E immagino che tu stia pensando a quella volta in cui vi ho visti a te e a Lucas... Chissà cosa sarebbe successo se non fossi arrivato..." disse malizioso e con un sorrisetto furbo.

"Eddai però, tanto non è successo niente di che..." dissi abbassando il capo.

-"Perché dici così?"
" perché una volta tanto, pensavo che avrebbe dato un taglio a questa situazione e avrebbe magari detto che eravamo "fidanzati" ufficialmente. E invece no! I giorni passano e la voglia dei suoi baci e dei suoi abbracci non cambia, ma vorrei tanto che succedesse. Dice che non possiamo stare insieme.."

-"Già ti capisco, non vorrei fare la spia ma a me ha detto altro.
Lui vorrebbe più di ogni altra cosa stare con te. Ha paura di farti soffrire, è questo il punto. Dice che sei dolce e sensibile, e credimi passa la maggior parte del tempo a pensarti.. Ti prego non dire che te l'ho detto."

Arrosii, sentì il cuore riempirsi di felicità, e la mente diventare più chiara.
"Allora cosa dovrei fare secondo te?"
-"non lo so, parlagli...provaci almeno."

Andai ad abbracciarlo e sentì il suo profumo. Lo sentivo come un fratello e sapevo che di lui mi potevo fidare.

Subito dopo andai a cercare Lucas.
Lo vidi seduto sul suo letto, intento a fissare il soffitto.

"Hei, posso entrare?"dissi timida.
-"Si certo..." disse lui.

Entrai e mi sedetti vicino a lui.
"Ti avevo detto di stare lontano, a quel Paul." disse lui irritato.

-" Ma come faccio? Non ci posso fare niente se sono in squadra con lui per le punizioni!!"
"Non è solo questo..." rispose lui abbassando il capo.

"E allora cosa?" chiesi incredula.
-"Stavate flirtando, vi ho visti!!"

Stavo quasi scoppiando a ridere ma mi trattenni.
"Cosa!?? Cos'è che stavamo facendo??"
-"Hai capito benissimo!" disse lui freddo.
" Be...se è questo che pensi...
Lucas, io e Paul siamo solo amici!! Ma poi anche se fosse? Noi due non siamo fidanzati!!" dissi.

Quando pronunciai le ultime parole, sentivo un nodo alla gola.

Si girò a guardarmi negli occhi, e li vidi sofferenti.
Una lacrima mi scese lungo il viso, avrei voluto gridare.

"È una brutta persone Noe, lo capisci??"
-"E allora? Sono libera di fare quello che voglio."

"Perché ti comporti come una bambina???"disse alzando la voce.

-" E perché tu non vuoi ammettere che sei geloso? Sono tutte cose che dici perché sei geloso e non lo vuoi ammettere perché è una cosa che ti brucia dentro."

"Non è vero!" disse freddo.
"Ah no? Anche ora stai negando, vedi?" dissi.

Cercai di alzarmi per andare via anche se non volevo.
Ma lui mi prese e mi inchiodò al muro. Ero bloccata ormai, e il suo corpo era appoggiato al mio.

L'unica cosa che riuscì a dire in un sussurro fu: "tu hai paura..."
-"Si, paura di perderti." disse lui fissandomi intensamente.






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