Capitolo 12 : La fuga

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"Ero in un giardino.
Un bambino si avvicinò a me e disse
" ciao vuoi giocare con me?"
-"si certo, giochiamo a nascondino?"
Annuì e iniziò a scappare, e io capì che dovevo contare.
Iniziai: 1...2...3....
Quando finì, girai per il giardino, guardai dentro alla casetta dal tetto rosso ma non c'era, mi voltai in direzione dello scivolo e anche li non c'era.
Una volta fatto il giro del palazzo che era lì vicino, entrai e vidi una lucina blu dalle scale.....
La guardai ma la oltrepassai e salì. Dopo alcuni piani mi trovai in soffitta: pavimento di legno che scricchiolava, vetri delle piccole finestre opachi, e ragnatele ovunque.
Sentí un rumore provenire da un baule poco più lontano, mi avvicinai e lo aprì.
"Trovato!!" dissi.
Lui uscì e disse "Uffa....dai andiamo giù, tocca a me contare..."

Poi la scena cambió, mi trovavo nel letto legata nella stanza dell'infermeria, e piano piano le fiamme iniziarono ad avvicinarsi..
" Aiuto!!!!! Aiutatemi" dissi piangendo.
Poi vidi una luce provenire da sotto la porta, forse potevo farcela....

Mi svegliai di colpo urlando,
"Claudia ho fatto un incubo, aiutami ad alzarmi e spalanca la finestra!!"

Aprì gli occhi e mi accorsi che invece ero ancora in infermeria...

"Troppo bello per essere vero, spero che oggi mi venga a trovare qualcuno."

Appoggai la mano sulla fronte, e sentì che era bollente.
"oh no!! Non dirmi che mi è venuta la febbre.
Altri giorni quà dentro!!"
Non ci potevo credere.

"ma com'e possibile? Ieri stavo meglio rispetto a ora."

Sentí aprire la porta e vidi che era l'infermiera.
"Buon giorno, signorina Watson, come sta?"
-" benissimo..."dissi.

Si avvicinò e mi misurò la pressione,
"Mmm...ha la pressione bassa, deve mangiare qualcosa."

Poi mise la sua mano sulla fronte ma subito dopo la tolse subito.
Mi misurò la febbre e vide che l'avevo a 38°C emmezzo.

"Mi dispiace ma dovrà stare ancora qualche giorno qui, il tempo di far passare almeno la febbre."

Uscì e un'attimo dopo ritornò con un vassoio: una tazza di latte, dei biscottini, la pastiglia e un bicchiere di plastica riempito a metà dall'acqua.

Iniziai a bere, almeno il latte era bello caldo.
I biscotti invece erano al limone e in più erano salati, come se qualcuno ci avesse messo il sale al posto dello zucchero.

Guardai l'orologio che era appeso al muro e vidi che erano già le 11:30.

Provai ad alzarmi ma come toccai il piede sul pavimento ghiacciato, ebbi una fitta allo stomaco, così mi sdraiai.

Subito dopo, vidi una goccia di sangue sulle lenzuola e capì in fretta che mi stava uscendo sangue dal naso per l'ennesima volta.

Mi alzai di scatto e mi lavai la faccia nel lavandino, un liquido rosso andava giù.
Ad un tratto sentì bussare alla porta, alzai la testa in modo che il sangue non colasse, e andai ad aprire.

Con mia sorpresa, vidi che erano venuti tutti: Anna, Claudia, Elisa e Will..... poi? mancava Lucas.

"Noe, sei ridotta malissimo!!" disse Elisa.
-"haha grazie per la consolazione.
Come mai Lucas non è venuto?"

-"ehm...ha detto che non voleva vederti in questo stato..." disse Will.
-"perché?? "
-"non si sa Noe." disse Claudia

"Vabbe fa lo stesso, è già tanto che siete venuti voi, grazie mille.
Voi come state?"
-"Noi tutti bene per fortuna, e Anna anche..." disse Claudia.

" La polizia ha trovato la giacchetta blu di mio fratello, nel bosco poco lontano dalla scuola.
Quindi deve essere da queste parti "

-"menomale, si risolverà.." e non riuscì a finire la frase per colpa di uno dei miei starnuti lunghissimi.

"Tutto...ecco ora ce l'ho fatta, scusate" dissi con aria imbarazzata.

-" tranquilla, cerca di guarire presto che ci manchi in classe" disse Will.
-"già si sente la tua mancanza, la classe è diversa."disse Elisa.

"A proposito, siamo andati avanti: di scienze stiamo facendo gli esseri viventi, di storia la prima guerra mondiale, di inglese il past simple e di italiano Manzoni.
Per il resto, siamo sempre allo stesso punto." disse Anna sorridendomi.

"Uffa ma devo recuperare così tanto??"chiesi.
-" be..mi dispiace Noe ma si, fai come me: copi tutto e non studi niente"
-"Troppo facile Will."

-"visto che devo recuperare tutte queste cose, mi potreste portare i libri e i quaderni qui? Tanto mi annoio e poi vedete sto benissimo."

Poi subito dopo tossì e andai sputare del catarro nel lavandino.
Una macchia verde compatta che piano piano scendeva.

-"sisi stai benissimo" disse Elisa.
-"non ti portiamo niente, devi riposare e guarire!!! Mi manca
dormire con te, ora sono sola e ogni volta che vado a letto mi giro dalla tua parte, ma non ci sei."

-"uff...ma sto bene!!! E non voglio stare un giorno in più in questa prigione!!"

"se vuoi, ti possiamo portare i tuoi cari libri da leggere, ma solo quelli."
-"Grazie Will, menomale che ci sei tu."

Dopodiché mi abbracciarono tutti e se ne andarono via.

* * * *

Era l'ora di pranzo e stavo morendo si fame.
Mi alzai e uscì, girai per i corridoi dell'infermeria ma non c'era nessuno.
Sentivo solo urla di dolore, e qualcuno russare.

Poi l'infermiera uscì da una stanza in fondo e quando mi vide urlò: "signorina Watson torni in camera immediatamente!!!"

La guardai e testarda com'ero, scappai e andai in giardino a prendere aria fresca.
Non me ne fregava niente di quello che la gente avrebbe pensato di me.

Sembravo una pazza appena uscita dal manicomio!! Con un grembiule bianco lungo fino alle ginocchia, dei capelli sparati e scalza.

Tutti mi guardarono con occhi spalancati, come se avessero visto un fantasma, o come se mi vedessero per la prima volta.

"Ma quella...quella ha-a gli occhi viola, e po-poi ha delle macchie di sangue sul grembi-iule...." urlò un gruppetto seduto sul prato.

Feci a loro una linguaccia, ma quando sentì l'urlo dell'infermiera: "la smetta!!! Venga quí!!", ricominciai a correre.

" è stato un piacere" dissi loro facendo un inchino.

Rientrai ma inciampai nelle scale e presi una facciata.

Il naso iniziò a colarmi ed ecco lì che lasciai una scia di sangue anche sulle scale.

Poi una mano calda e forte mi prese per il braccio destro e mi portò su in un batter d'occhio.

Era Lucas, ed io ero finita sul suo petto per il balzo.
Aveva una maglia bianca con un disegno nero in basso.

Mi guardò con quei occhi verdi e castani che io adoravo.
"Hey...hai fatto una bella caduta eh?"

Lo guardai e distratta dissi "oh..ehm..si..."

Poi mi rimisi a posto e vidi una macchia rossa sulla sua maglietta.

"Ops..scusa, io non volevo è che..."
-"non fa niente, ora vá che ci penso io quà." disse facendomi l'occhiolino.

Andai in cucina (alla mia sinistra) e mi nascosi in un' angolo.

L'infermiera si fermò da Lucas e gli chiese: "dov'è andata?
-" chi?" disse Lucas con aria confusa.

-" Ma lo sa, la ragazza che era con lei un minuto fa."

-"oh si scusi, è andata di là" disse indicando la destra.




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