Capitolo 11 : l'infermeria

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Era un mercoledì della seconda settimana di ottobre, già a metà mese.
Erano le 10 ed ero in classe ad "ascoltare" la lezione di storia.

Che noia, devo trovare un modo per passare la lezione in fretta.

Iniziai a scrivere su un bigliettino:
"ciao come va?" e lo mandai Will.

Will: " come mai questo bigliettino? Comunque bene tu?"
Io: " bo così per passare il tempo, comumque direi bene, anche se mi annoio."

Will: "già è abbastanza noiosa la prof di storia e la materia anche, non fa altro che parlare, e bla bla bla."
Io:"hahaha vero, spero che inciampi sulle scale, così ci arriva un supplente."

Will: " la facciamo cadere noi, organizzeremo qualcosa, Stanne certa."
Io:" si ovvio, non vedo l'ora.
Hahahaha che stronzi che siamo.

Will: "be...un po' bisogna esserlo nella vita." disse disegnando una faccina con l'occhiolino.
Che fai oggi?"
Io:" ehm...non lo so, ma penso di girare a zonzo per la scuola o di andare in biblioteca, tu? "

Will: "fantastico allora forse vengo con te se non ho troppo da studiare."
Io: "ma tu non studi mai!!!"

Will: "come ti permetti di dire a uno sfaticato come me, che non studio?"
Io: " ah non lo so, hahaha"

Ad un tratto, la prof vide i nostri bigliettini volare per aria.
"Signorini Watson e Hall!!!!! Smettetela di scrivervi durante la lezione di storia!
Nota sul registro: Watson e Hall si scrivono bigliettini in continuazione durante l'ora di storia."

* * * *

Finirono le lezioni e andai a mangiare.

Lucas mi venne in contro insieme a Will.
"Ciao...furbi a farvi beccare dalla prof eh?" disse Lucas.
-" e vabbe è solo una nota."

Guardai il tabellone della mensa:

Menù di oggi:

Per pranzo c'era la pasta al tonno e di secondo, il polpettone di fagiolini.

Non andavo matta per il polpettone ma lo mangiai lo stesso perché avevo fame.
Lucas mi guardava freddamente, e io feci finta di niente.

Ci fu un silenzio inquietante per almeno cinque minuti, ma subito dopo fu interrotto da Will.

"Certo che potevano farlo meglio il polpettone, fa proprio schifo"
-" già... " dissi allontanando il piatto.

Feci un piccolo rutto, e poi Will
Anche.

Lucas ci guardò un male, ma lo vidi fare un sorriso sotto i baffi.

Dopo pranzo, andai in biblioteca insieme a Will.

"Noe tutto bene?"
-"Mmm..si tutto a posto."
"A vedere la tua faccia, non direi" disse assumendo un'aria sospetta.

"Immagino che sia Lucas il problema, come al solito."
Annuì guardandolo.

-"mi ha detto che si è divertito sabato, e che vorrebbe uscire di nuovo...."

Avvertì un brivido lungo il braccio, e un sorriso si increspó sulle mie labbra.

"Menomale, anch'io mi sono divertita" dissi sorridendo.

Andammo in fondo alla libreria, dovevo prendere un libro per studiare storia.
Lo cercai negli scaffali, mi alzai perfino in punta di piedi per vedere gli scaffali più alti.

Mi spostai di poco sempre guardando il titolo di ogni libro.
Ma inciampai su una cosa quadrata presente sul pavimento.

(Immaginatevi di vedere la scena al rallentatore: la punta del mio piede destro toccó il mattone di libro davanti a me (era proprio quello di storia), feci un balzo in avanti, caddi per terra e striscai fino alla parete dove anche li la mia faccia sbatté contro il muro. )

Vidi goccie di sangue sul pavimento, mi toccai la faccia facendo strisciare la mano dalla fronte in poi e quando arrivai al naso, lo sentì umido e bagnato.

Mi guardai la mano e vidi che era ricoperta di sangue, ne stavo perdendo a quintali.

Mi alzai comprendomi il naso con la mano sporca.

Will assunse una faccia preoccupata e quando vide la mano sporca mi domandò: " perché hai la mano ricoperta di sangue? cos'è successo?

Sono caduta e ho picchiato la faccia sul pavimento e sul muro.

Perdo sangue dal naso Will.

"Dobbiamo andare subito in infermeria"
-"No, ti prego non portarmi lì."

Odiavo l'infermeria e qualsiasi cosa facesse parte di medicina.
Non sopportavano essere bloccata in un letto con la mascherina in faccia, il corpo pieno di cerotti ed essere curata.

Volevo fare tutto da sola.

Ci volle mezz'ora per convincermi ad andarci, e intanto avevo lasciato una scia di macchie rosse lungo il pavimento in legno della biblioteca.

Ci andammo anche se quando vidi la porta con su scritto: "INFERMERIA!!",mi venne un certo maldi stomaco per la nausea.

Appena entrai la signora chiese quale fosse il problema, ma non feci in tempo a rispondere che andai a vomitare sul lavandino presente in quella stanza.

Non vomitavo solo quello schifoso liquido giallo, ma anche un po' di sangue.

Subito dopo l'infermiera mi mise a letto e mi diede una medicina liquida da bere che aveva il gusto di arancia amara.

Feci una faccia schifata ma finì di berla.
"starai un po' di giorni qui, e se proverai a scappare oltre ad avere una nota, sarà peggio per te!!"

Al solo pensiero che dovevo stare là dentro per qualche giorno, mi terrorizzava.

Will capì cosa stavo pensando e si avvicinò dicendomi :" andrà tutto bene, ti verremo a trovare ogni ora e poi guarda il lato positivo , non dovrai fare nessun tipo di lezione."

-"lascia perdere, preferirei fare lezione che state rinchiusa quà dentro isolata da tutti."
-"avanti Noe, non è mica un carcere."
-"be..per me è come se lo fosse."
E se né andò lasciandosi sola.

Erano passate sicuramente ore e ore e nessuno era ancora venuto a trovarmi.
Non ci potevo credere, forse Will non l'aveva detto a nessuno.
Mi rigirai nel lettino e subito dopo mi addormentai.

"Ero sempre lì dentro, in infermeria ed ero in dormiveglia.
Sentivo Will e Lucas parlare :" ma si, lasciamola lì, le farà bene un po' di riposo " disse Will.
-"Ma voglio vederla, fammi entrare ti prego "
-"Lucas è meglio di no..."
Ad un tratto sentirono una scossa provenire dal pavimento.
Un terremoto, iniziai a urlare e a dimenarmi ma avevo la bocca imbavagliata, le gambe e le braccia legate, dei lacci che mi legavano al letto.
Vidi una fiamma accendersi e fu la fine...."

Mi svegliai urlando ,dimenandomi e portandomi le gambe al petto come una bambina impaurita.
Ero nel cuore della notte, tutta sola e al buio.

Ebbi una fitta allo stomaco e vomitai nel lavandino di marmo sporco di vomito.

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, scusate per l'ora e per il "ritardo" del capitolo, ma sono piena di interrogazioni e devo studiare.
Vi ringrazio come sempre, vi adoro.
Spero che vi piaccia.
Al prossimo capitolo.
Ilenia

Il segreto di NoemiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora