15.

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E' la mia punizione


-Ehi.

Disse Justin vedendomi entrare. Era molto più sereno di quanto lo era stato il giorno precedente e lo ero anche io. Mi aveva invitata nella sua camera "per passare del tempo con me" aveva detto Stivie con un tono di disprezzo. Tutto il giorno avevo pensato che cosa volesse veramente da me e adesso, dopo ore e ore senza trovare una risposta, ero in camera sua a scoprirlo. Si avvicinò a me e mi prese delicatamente per un polso. Poi mi trascinò a passo svelto nella sua stanza segreta. Aveva cambiato la disposizione di alcuni mobili. Il divano era davanti la televisione al plasma e lì dove una volta c'era il divano aveva messo un tavolino con sopra uno scatolino nero con un fiocco rosso, mi chiesi immediatamente cosa ci fosse dentro.

-Siediti lì.


Mi indicò il divano e io mi sedetti mentre lui apriva uno stipo e prendeva una ciotola di pop corn. Si avvicinò a me e me li porse. Per lo meno sapevo che quando passavo del tempo con lui potevo mangiare "prelibatezze".

Justin accese la TV che trasmetteva la sigla iniziale di un film e si sedette accanto a me.

-Spero ti piaccia, è uno dei miei film preferiti.

Era da tanto che non vedevo un film, poteva essere utile per distrarmi dalla mia vita almeno per un paio d'ore.

Mi misi comoda e raggomitolai i piedi sul divano. In quel momento mi venne in mente mia madre che puntualmente mi diceva di togliere le scarpe dal divano e io puntualmente le riportavo sopra, ma non volevo sembrare scortese con lui così posai i piedi a terra immediatamente.

-Scusa.

Dissi arrossendo.

-Non ti preoccupare, puoi rimetterli.

-Non importa.

-Forza, non ti preoccupare.

La proposta di rimettere i piedi sul divano era molto allettante così non resistetti e lo feci.

Justin posò la sua mano sui miei polpacci e il film finalmente iniziò. Il suo contatto mi faceva stare poco a mio agio, ma almeno il divano era comodo.

Nella prima scena c'era un ragazzo che stava scappando da due uomini, correva e saltava, muovendosi da un palazzo ad un altro con grande agilità, rimasi affascinata in un primo momento.

-Un giorno lo saprai fare anche tu.

Disse Justin quasi trattenendo le risate.

-Certamente.

Risposi io ironica. Justin alla mia sinistra posò un braccio sul mio braccio destro, cingendomi le spalle.

-Abbii fiducia in te.


Disse poco più convincente di prima.

Quel suo gesto mi aveva fatto sussultare. Avrei voluto liberarmi dalla sua stretta ma la verità era che mi piaceva. Mi sentivo protetta, vicino a una persona che teneva a me, anche se l'affetto non era ricambiato. In quel momento vedendo quel ragazzo che faceva parkour mi venne in mente quando Stivie, qualche settimana prima, mi aveva detto che io non l'avrei mai potuto imparare, ma non mi aveva spiegato mai il perché. Quanto avrei voluto saperlo.

Già dopo una mezz'oretta mi accorsi di quanto il film fosse noioso. Pieno di uccisioni, combattimenti, esplosioni. Non mi stupiva che a lui piacesse. Dopo un'ora combattevo per tenere gli occhi aperti, alla fine crollai senza neanche accorgermene.

These Four WallsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora