Il marchio
-Questo è per te.
Luke mi passò un telefonino touch screen. Mi si illuminarono gli occhi, forse potevo chiamare qualcuno per dirgli che stavo bene e che ero ancora viva.
-Questo ti serve per chiamare noi della società e per imparare il codice, dentro c'è tutto ciò che ti serve.. Ah e se lo stessi pensando, non puoi chiamare nessuno che non sia un membro della società, il telefono è bloccato per le altre chiamate.
-Non ci stavo pensando.
Mentii cercando di nascondere la delusione.
-So che lo stavi facendo.Sorrise.
-Lui capisce se una persona mente o no, è la sua dote. Attraverso un piccolo gesto o una piccola espressione capisce tutto, è pazzesco.
Era stato qualcun altro dietro di lui a parlare, un ragazzo biondo dagli occhi chiari che era appena entrato nella stanza.
-Ciao, Stivie.
Disse freddo Luke, senza neanche girarsi.
-Tutti qui abbiamo qualcosa di particolare. -continuò Stivie- Ad esempio Alice era brava negli affari, lei guidava il traffico. Adesso questo compito sarà tuo.-Grazie Stivie, è mio compito istruirla, vai via.
-Quanta fretta Luke. Sono qui per il marchio.
-Q-quale marchio?
Ero spaventata, cosa volevano farmi?
-Niente di che. Dammi il braccio. Farà un po' male.
Glielo porsi e chiusi gli occhi.
Dopo un po' che sentii armeggiare Stivie, sul braccio qualcosa iniziò a pizzicarmi e a bruciare allo stesso tempo, ma cosa era? Aprii gli occhi, non avrei voluto vederlo.
-No, assolutamente no.
Ritirai il braccio.
-Devi. È solo un tatuaggio.
Mi rassicurò Stivie.Se mai fossi uscita da lì non avrei voluto vedere quel tatuaggio per il resto della mia vita, avrei cercato in tutti i modi di dimenticare e quello non mi avrebbe aiutato.
-Se stai pensando che non vuoi il tatuaggio perché una volta uscita da qui vuoi dimenticare tutto, ti sbagli.
Era stato sempre Stivie a parlare. Era più un'affermazione da Luke, visto che sembrava leggere il pensiero.
-Anche tu leggi nella mente?
Stivie si mise a ridere.-No ma è quello a cui abbiamo pensato tutti quando ce l'hanno fatto.
Questo significava che lì tutti o quasi avevano la mia stessa storia, erano stati rapiti e costretti a stare lì. Ma allora perché non si ribellavano e scappavano?-Adesso però abbiamo capito che vivere qui è la cosa migliore, è il mondo esterno che fa schifo.
Ecco la risposta.Gli avevano fatto il lavaggio del cervello.
Io non volevo fare quella stessa fine. Dovevo liberarmi o comunque restare lucida.

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These Four Walls
Fanfiction-Sono gli ordini, non si discute. -Ma il capo.. -Ma il capo niente. Valla a prendere. Ovviamente parlavano di me. La parola "capo" mi fece sussultare. Lui, molto probabilmente, avrebbe potuto decidere di uccidermi o sarebbe potuto essere la mia anco...