Tentato omicidio
-Ti è piaciuta la serata con il capo?
Mi chiese freddo Stivie.-Come fai a sapere che ero con lui?
Mi spiava? Ne sarebbe stato capace. Poteva essere un maniaco come tutti.
-Sono passato a salutarti, per passare un po' di tempo con te e tu non c'eri. Eri da lui vero?
-E anche se fosse?
Mi sentivo sfidata.
-Cosa avete fatto?-Non so affari tuoi.
Ero infastidita del suo comportamento. Non avevamo fatto niente di importante, ma per principo non glielo volevo dire. Aveva dei problemi quel ragazzo. Era arrabbiato perché stavo con Justin, come se fosse stata una mia scelta mettermi con lui.
-Invece lo sono.
-Ti sbagli, non mi sembra. Siamo io e lui e queste cose non ti riguardano.
-L'avete fatto?
Improvisamente sembrò a disagio. Ma come si permetteva? Erano solo affari miei e di Justin.-Allora? Si? Da te non me lo sarei mai aspettato, Quinn.
-Se proprio lo vuoi sapere a momenti ci siamo baciati e vedi di abbassare il tono con me.
-Che c'è, ti senti potente solo perché sei la ragazza del capo? Tutti hanno paura di te e tu ne approfitti. Vedi che con me non funziona, abbassa la cresta.
-Non è colpa mia se tutti hanno paura di me, non l'ho voluto io.
-Se non fossi andata a letto con LUI nessuno avrebbe paura di te. L'hai voluto tu.
Ma come era potuto diventare così insopportabile?-Noi non siamo andati a letto insieme. Ma sei stupido o cosa? Te l'ho già detto.
-Me lo puoi dire quanto vuoi, ma sei come tutte le altre. Hai scelto lui perché vuoi avere potere e soldi, sei una puttana.
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene, nessuno mi aveva chiamato così prima di allora.Camminai a passo svelto verso di lui e, senza pensarci, sguainai velocemente il coltello dalla mia cinta. Lui spalancò gli occhi.
-Ehy, calmati.
Disse con voce preoccupata.Come si era permesso a chiamarmi puttana? Ad avermi trattato in quel modo. Non ci pensai due volte, l'unica cosa che volevo era punirlo, farlo soffrire. Allungai la mano e lanciai il coltello all'altezza della sua testa. Si conficcò esattamente nel punto che volevo, però speravo che lì ci fosse la sua fronte, invece si era abbassato per schivare il colpo e ci era riuscito. Corsi verso di lui per riprendere l'arma, ma Stivie mi bloccò i polsi con una sola mano e mi sbatté al muro. Afferrò il coltello e me lo puntò alla gola, era molto più bravo e agile di me, questo era certo.
-Calmati.
Disse quasi supplicandomi, non aveva l'aria di uno che mi voleva fare del male. Peccato che io avrei voluto fargliene a lui. Gli tirai un calcio nello stomaco, lui si ritrasse e lasciò cadere il coltello, io lo raccolsi e bloccai il mio avversario al muro.-Mi hai quasi ucciso, te ne rendi conto?
Disse lui spaventato.
In quel momento sentii una morsa allo stomaco e mi resi conto che se Stivie non avesse schivato il colpo, io l'avrei ucciso. Sarebbe morto, per causa mia.

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These Four Walls
Fanfiction-Sono gli ordini, non si discute. -Ma il capo.. -Ma il capo niente. Valla a prendere. Ovviamente parlavano di me. La parola "capo" mi fece sussultare. Lui, molto probabilmente, avrebbe potuto decidere di uccidermi o sarebbe potuto essere la mia anco...