Illusioni
Non volevo mostrarlo, ma la sua risposta mi aveva un po' scossa e, soprattutto, spaventata. Come aveva potuto una persona uccidere la madre? Decisi che non chiedere niente sarebbe stato meglio per tutti, ma fu lui a continuare.
-Ero piccolo, non mi ricordo molto, anzi niente a dirla tutta...
Si bloccò e una lacrima gli rigò la guancia.
-Non raccontarmi niente se non vuoi.
Mi ignorò.
-So solo che stavo giocando con una pistola e mia madre era lì, non cosa mi sia passato per la testa, ma so che adesso non c'è più ed è colpa mia.
Chi avrebbe mai dato a un bambino piccolo una pistola per giocare? Non aveva alcun senso.
-Chissà che donna era, se mi avrebbe voluto bene, se era diversa da mio padre...
Gli salì un nodo alla gola.
-Non so cosa si prova ad avere una madre, forse lei mi avrebbe insegnato più cose sulle donne e saprei di più come comportarmi con te; invece di essere un incapace.
Il suo naso era rosso e ormai era scoppiato quasi in un pianto disperato, ma silenzioso. Non riuscivo a vederlo così triste, lui cercava ogni volta di fare tanto per me e anche adesso, pensando alla madre, aveva tirato in ballo me. Mi avvicinai a lui, posai una mia mano sulla sua guancia e lo baciai. Non ci baciavamo dalla sera del film, quando mi aveva detto quanto era difficile per lui passare del tempo con me. Justin mi guardò stupito, presto abbassò la testa e sussurrò:
-Perché l'hai fatto? Sono un disastro.
-No, non lo sei.
Fino ad allora mi ero sempre innervosita con lui che non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti, ma, pensandoci bene, almeno io avevo capito che lui ci teneva a me. Io, invece, non avevo mai parlato della mia vita o, in realtà, erano davvero poche le volte che avevo rivolto la parola su qualsiasi argomento.
Mi chiesi come si sentisse lui ad avere qualcuno accanto che non esprimeva i suoi pensieri e le sue emozioni.
Credeva che mi piacesse o no? Difficile da dedurre, del resto neanche io lo sapevo.
-Non sono riuscito a capire neanche che ti dovevo portare un cornetto, faccio schifo.
Sospirò e si asciugò una lacrima che, però, venne sostituita in pochi secondi da un'altra. Si coprì la faccia con un tentativo inutile di nascondere il pianto.
Mi feci coraggio.
-Non tutte le persone che conosco, che dicono di tenerci a me, pur sapendo che mi piacciono, mi portano i cornetti a letto.
-Che intendi?
Sembrava confuso.
-Non sei un disastro, sei solo inesperto. Se non sei stato mai con una ragazza come facevi a sapere che è carino portarle i cornetti a letto? Tu ci provi, cerchi sempre di fare qualcosa di dolce per me, a modo tuo ma è il pensiero quello che conta.
Pensai a Criss, lui mi amava più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma quando era successo che aveva fatto qualcosa di davvero dolce per me? Quando mi aveva mai sorpreso? Justin ci riusciva.
Gli misi una mano sulla schiena e lo accarezzai. Dopo pochi secondi chiese:
-Posso avere un altro bacio?
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These Four Walls
Fanfiction-Sono gli ordini, non si discute. -Ma il capo.. -Ma il capo niente. Valla a prendere. Ovviamente parlavano di me. La parola "capo" mi fece sussultare. Lui, molto probabilmente, avrebbe potuto decidere di uccidermi o sarebbe potuto essere la mia anco...