35.

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I ruba-Quinn

Aprii gli occhi, svegliata dal profumo di cornetto appena sfornato. Mi voltai verso Justin.

-Buongiorno.

Dissi tirandomi su.

-Buongiorno.

Rispose lui, aveva ancora il pigiama e mi fissava.

-Finalmente ti sei svegliata.

Sussurrò, si girò dall'altra parte, prese dei cornetti e me ne porse uno.

-Ti stavo aspettando per mangiarli.

Disse sorridendo. Lo presi e ringraziai.

-Sai perché te l'ho portato?

-No..

Ci doveva essere un perché? Non poteva semplicemente essere un gesto d'amore nei tuoi confronti?


-Ricordi la mattina in cui sono partito per l'India?

-Non dirmi che devi partire di nuovo.


Dissi con le lacrime agli occhi, non di nuovo, per favore.

-No, Quinn calma.


Justin mi accarezzò la testa e mi sentii subito meglio.

-Volevo solo dire che quella mattina stavamo mangiando un cornetto quando mi hanno chiamato, oggi te l'ho riportato perché voglio che tutto ricominci da quel momento. Peter non è mai esistito, nessuno ti ha fatto del male, tu stai bene e nessuno è morto da allora.


Non lo stava facendo solo per me, ma anche per se stesso, il modo in cui proferì l'ultima parte della frase melo fece comprendere. "Nessuno è morto da allora",Justin ancora non aveva accettato la morte del suo migliore amico.Mi guardai il braccio, ancora fasciato da quando Peter mi aveva sparato, poi guardai il suo, di quando Peter gli aveva tirato il coltello. Allungai una mano verso la sua ferita, lui la afferrò e aggiunse:

-Facciamo finta che non esistono neanche queste, va bene? Niente da quel giorno è esistito, va bene?

-No.

-Come no?

Disse corrugando le sopracciglia.

-Non voglio tornare indietro a quel giorno e dimenticare tutto ciò che è accaduto perché è proprio grazie a quello che è successo che adesso so che significa lottare ed è grazie a quello che provo molto più affetto per te.

Justin non seppe che dire, addentò il cornetto e basta. Anche lui nel prfondo sapeva di dover accettare la morte del suo amico.

-Fa come vuoi, io cercherò di dimenticarlo.

Disse dopo un po'.

Addentai anche io il mio cornetto e feci in modo di sporcarmi il più possibile.

-Credo che tutte le esperienze formino una persona, quelle positive e quelle negative.

Continuai mangiando il cornetto e stringendolo in mano per fare in modo che cadesse cioccolato su tutta la mia faccia.

-Forse hai ragione tu, penso che...

Justin si girò e mi guardò traumatizzato.

-Che stai facendo?


Chiese mentre io mi spalmavo il cioccolato in faccia, come se fosse una crema.

-Che intendi scusa?

These Four WallsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora