Capitolo 9 || Ostuni...?

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«Ciao piccolina!» Saluto il piccolo cagnolino bianco di Leonardo accarezzandogli la testa. Lilly scodinzola verso di me, appoggiando le sue piccole zampe anteriori sulle mie cosce felice di rivedermi.
«Ehi, esisto anch'io!» S'imbroncia il mio migliore amico, incrociando le braccia al petto e sporgendo il labbro inferiore fino a formare una finta espressione offesa.
«Ciao coglione.» Lo saluto sorridendo, per poi chiudere la porta in mogano dietro di me una volta uscita.
«Stronza...» Mormora scuotendo la testa sorridente. Lascia che Lilly lo superi, per poi iniziare a camminare.
Ridacchio seguendolo.
«Allora... Dove andiamo?» Chiede il mio amico moro guardandosi intorno alla ricerca di un luogo interessante in cui passare del tempo.
«Io propongo di andare in centro... Che ne dici? Sì? Bene.» Decido tutto io, fingendo che lui sia d'accordo.
«Grazie della considerazione.» Commenta poco entusiasta fissandomi ironico.
«Prego.» Sorrido alzandogli il dito medio, soddisfatta della mia azione.

****

«Mi compri il gelato?» Chiedo al mio migliore amico, cercando di assumere una faccia a cui non si può dire di no.
Lo fisso negli occhi chiari, sperando che ceda.
«No.» Rifiuta con un sorriso soddisfatto sulle labbra, vendicandosi per la scena di prima.
«Oh, andiamo!» Esclamo tirandolo per il polso, imponendogli di comprarmi il mio delizioso cono nocciola.
«Questa me la paghi Abigail.» Commenta alzando gli occhi chiari al cielo, demoralizzato dal mio comportamento immaturo.
«Non ho soldi.» Rispondo sarcastica alla sua provocazione, prendendo il guinzaglio della piccola Lilly dalla sua presa. Alza nuovamente gli occhi al cielo iniziando svogliato a fare la fila per il gelato. Io mi guardo intorno alla ricerca di un tavolo libero finché non noto un viso familiare in mezzo alla confusione. Incontro un paio di occhi castani che mi stordiscono. Rimango in mezzo alla sala a fissare quei due occhi magnetici, disconnettendo momentaneamente il cervello dalla realtà.
«Abigail, vuoi camminare?!» Mi scuote Leonardo, svegliandomi dal mio attimo di trance.
«Ehi Leo... Quello non è Ostuni?» Gli indico il ragazzo seduto infondo alla stanza insieme ad una ragazza bionda, il quale mi ha completamente mandata in pallone in una frazione di secondo.
«Sembra...» Mormora guardando curioso verso il punto che gli ho indicato. Mi incammino verso il suo tavolo, incurante dei richiami del mio amico dagli occhi verdi.
«Ostuni...» Attiro la sua attenzione, facendolo voltare verso di me. Alza leggermente il viso nella mia direzione in segno di saluto.
«Il gatto ti ha mangiato la lingua?» Lo provoco con un sorrisetto di sfida.
«Ah, già! Forse ti blocca il fatto che io non sia una telecamera...!» Commento ridendo, alludendo al suo hobby.
«Stagli alla larga.» Mi minaccia la ragazzina bionda alzandosi rumorosamente dalla sedia. Inchioda gli occhi verdi nei miei castani, facendomi capire di star marcando il suo territorio. Lilly inizia ad abbaiarle contro per lo scatto improvviso che ha attirato l'attenzione del locale su di noi.
La squadro da capo a piedi alzando un sopracciglio, affatto spaventata da lei.
«E tu chi sei per dirmi ciò che devo fare?» Incrocio le braccia al petto e porto il peso sulla mia gamba sinistra, attendendo una sua risposta che pare non avere pronta.
«Vuoi un aiuto? Nessuno.» Scandisco bene le parole, facendole perdere la sua posizione di sicurezza. Sembra calmarsi mentre si risiede sulla sedia in plastica bianca, sconfitta dalla mia tenacia e dal mio sguardo carico di sfida.
«Lasciala perdere Diletta.» L'avvisa Lorenzo prendendole la mano, fissandomi con disprezzo.
«Ohw che carini!» Esclamo portandomi le mani al petto, fingendomi intenerita difronte alle loro effusioni d'amore.
«Abigail, andiamo.» Mi riprende Leonardo afferrandomi per la spalla e trascinandomi verso l'uscita.
«Come? Adesso che mi stavo divertendo!» Sbuffo, lasciando che il tono ironico sia chiaro nella mia voce squillante.
«Ci vediamo a scuola sfigatello.» Sorrido furba al moro seguendo poi il mio migliore amico fuori dal bar.
«Abbiamo un nuovo bersaglio, Leo.» Annuncio prendendo il mio cono gelato dalla sua mano e consegnandogli il guinzaglio del piccolo spitz bianco.
«Sei sicura? Insomma, è "famoso".» Afferma incerto, considerando la sua fama da Youtuber.
«E quindi? Abbiamo un modo in più per divertici.» Alzo le spalle attraversando la strada dopo essermi accertata che non ci fosse alcun veicolo in arrivo.
«Se lo dici tu...» Commenta non ancora sicuro della nostra nuova preda.
«Oh andiamo, da quando sei diventato così moralista?» Sbuffo alzando gli occhi castani al cielo.
«Cerco solo di non ritrovarmi nei guai.» Si difende alzando le mani difronte a sé, stando ben attento a non lasciare il guinzaglio rosa.
«Vuoi fare il bullo senza rischiare guai?» Lo sfotto sorridendo, sapendo che ciò è praticamente impossibile.
«Ci provo.» Sorride anche lui, tirandomi una leggera gomitata sul braccio. Scuoto la testa, per poi concentrarmi sul mio cono nocciola, ormai quasi del tutto sciolto.

Lunghezza capitolo: 786 parole.

Dangerous Woman || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora