Capitolo 1 || School

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«Chi mi sa rispondere?» Chiede la professoressa di letteratura alla classe, guardando gli studenti abbassare la testa sul loro banco, evidentemente impreparati. Alzo la mano sorridendo, cercando di attirare l'attenzione dell'insegnate su di me.
«Abigail.» Sospira, ormai stanca di ripetere il mio nome ogniqualvolta ci sia da rispondere ad una domanda.
«Il conte Giacomo Leopardi, al battesimo Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi, è ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario...» Inizio a ripetere tutto ciò che so sul mio poeta preferito, fissando l'espressione sconsolata della professoressa, amareggiata dal fatto che debba sempre sentire me, mentre gli altri sospirano sollevati di non dover prendere l'ennesimo due.
«Inutile riferirti l'esito della tua eccellente esposizione, Abigail.» Commenta l'insegnante, aggiungendo alla mia collezione di voti l'ennesimo dieci. Sorrido soddisfatta iniziando a sistemare i libri nella cartella quando il suono della campanella segna la fine di un'altra meravigliosa giornata di scuola.
Raggiungo casa, suonando al campanello accanto alla porta in legno scuro.
«Ciao tesoro!» Mi accoglie mia madre prendendo il pesante zaino dalle mie spalle e appoggiandolo accanto alle scale in legno.
«Ciao mamma! Che buon profumino!» Esclamo una volta entrata in cucina. L'odore familiare di lasagne invade le mie narici, procurando un brontolio al mio stomaco vuoto.
«Davide!» Mia madre richiama il mio patrigno per pranzare. Non mi è mai andato a genio, ho sempre pensato che dietro quella costosa giacca da avvocato ci sia della falsità. Mia madre mi ha dato della stupida quando le ho detto la mia impressione su di lui, così ho sorvolato su questa mia opinione, lasciandole vivere in pace la sua nuova relazione.
«Che buon odore!» Esclama entrando in cucina. Appoggia le mani sui fianchi di mia madre, lasciandole un bacio sul collo scoperto. Sorrido a quella vista, immaginando me con la mia anima gemella al loro posto.
«Ecco a voi.» Mia madre appoggia i piatti fumanti sul tavolo dandoci il buon pranzo.
«Ho preso dieci in letteratura.» Esordisco una volta finito il mio piatto di gustose lasagne.
«Come se fosse una novità...» Commenta acido Davide, bevendo il vino rosso contenuto nel suo bicchiere in vetro.
«Davide!» Lo riprende mia madre appoggiando rumorosamente la forchetta sul piatto in vetro vuoto. In risposta il mio patrigno alza le spalle, alzandosi dalla sedia e raggiungendo, com'è solito fare dopo i pasti, il suo studio.
«Simpatico...» Commento una volta scomparso dentro la stanza. Mia madre scuote la testa mentre raccoglie i piatti e le posate sporche, per poi riporle nella lavastoviglie. Mi alzo dalla sedia, raccolgo la cartella e mi ritiro nella mia stanza. Tiro fuori il libro di matematica, iniziando a svolgere gli esercizi per l'indomani.

****

«Abigail, a che punto sei?» Mia madre lascia entrare la testa dalla porta della mia stanzetta, preoccupandosi per la mia prolungata assenza. Mi volto verso di lei, intenta a riflettere sull'espressione algebrica che non riesco a risolvere.
«Ho quasi finito.» Le sorrido.
«La cena è quasi pronta.» Mi avvisa ritornando in cucina. Sbuffo. Come al solito ha lasciato la porta aperta. La richiudo, per poi rimettermi sui libri.
Una vibrazione insistente mi distrae a un passo dalla soluzione. Appoggio rumorosamente la matita sulla scrivania, immergendo disperata le dita fra i miei capelli castani. Estraggo il telefono dalla tasca esterna dello zaino, curiosa di scoprire chi si merita i miei insulti. 

Da Albe:
Ciao piccola Ab, come va?
Oggi, 20:05

A Albe:
Tutto apposto fino a un minuto fa...
Oggi, 20:06                                   

Da Albe:
Sempre affettuosa eh...
Ci vediamo domani, e mi raccomando, non studiare troppo!
Oggi, 20:06

A Albe:
Tu cerca di studiare un po'...
A domani cuginetto!
Oggi, 20:07

Poggio il cellulare accanto al piccolo mucchio di libri e riporto l'attenzione sul mio quaderno pieno di numeri e lettere.

Lunghezza capitolo: 628 parole.

Dangerous Woman || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora