Capitolo 2

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Tutto era iniziato in una fredda mattina di gennaio di due mesi e mezzo prima, dopo una bravata che li aveva spediti dal preside, un uomo grassoccio e con il viso simpatico, anche se di quella simpatia non si intravedeva molto al momento. Dopo un tempo infinito di prediche, rimproveri e di:"Montgomery, perché tu e la tua squadra avete urinato avanti le porte delle stanze del dormitorio di alcuni componenti della squadra di calcio?" o di:"Evans, non me lo aspettavo, perché avete immerso le palle da basket nel letame? Sai quanto ci costa ricomprare le palle? Ma poi dove avete preso tutta quella merda?" Il preside era incazzato nero, e aveva tutte le ragioni del mondo per sospendere entrambe le squadre, ma grazie alle doti persuasive di Colin, alla generosa offerta da parte dei Montgomery per riacquistare il materiale, e le partite fin troppo vicine, il preside capì che non era una buona idea far fuori le uniche due squadra dell'università che potevano portare soddisfazioni in campo sportivo. Decise allora di fargli pulire ogni angolo della scuola, scegliendo lui stesso le coppie e i turni da fare. Ovviamente i due capitani finirono in coppia insieme col compito di pulire una delle palestre e la piscina dopo ogni allenamento per un mese, mentre gli altri si occupavano delle biblioteche e degli altri campi dell'immensa università. L'uomo grassoccio era compiaciuto di questa punizione con la convinzione che facendo lavorare insieme Montgomery e Evans quell'insensata guerra potesse finalmente finire. Di certo non si aspettava quello che davvero successe.
Inizialmente era facile ignorarsi, ma se Harry non sapeva neanche usare una scopa, ovvio che Colin gli sbraitasse contro, per poi finire a spiegargli come fare, ma il moro continuava a fare di testa sua e finivano per insultarsi. Colin gli urlava contro di essere un fottuto bambino viziato che solo grazie ai soldi di papino e quei due palleggi che sapeva fare era riuscito ad arrivare dov'era ora;Harry invece lo ignorava,usava la tattica dell'indifferenza,fin quando il biondino non si stancava di fare l'isterico,peggio di una donna mestruata. Passò così la prima settimana, e quei due, iniziarono ad odiarsi ancora di più.
L'allenamento di calcio era finito e Colin era sotto la doccia canticchiando, ignorando il resto della squadra nello spogliatoio.
"Oggi il coach ci ha distrutti,dove trovi l'energia di canticchiare?"
Colin guardò il suo amico, ancora sconvolto per quel ciuffo verde che si era fatto qualche giorno prima,che stonava terribilmente con i capelli neri. Quando gli aveva chiesto che cazzo aveva fatto ai capelli lui aveva solo alzato le spalle dicendo che qualcosa doveva cambiare in lui, e aveva iniziato dai suoi capelli. Colin la trovava una stronzata assurda ma preferì tenerselo per sé.
"Sono una fonte inesauribile di energia. Ci conosciamo da molto, caro Jason, dovresti saperlo."
"Buon per Cher, allora!" Jason rise alla sua stessa battuta mentre Colin rispose solo con un occhiolino.
Subito dopo essersi rivestito si incamminò verso la palestra dei cestisti per mettersi a lavoro, sognando di riabbracciare il proprio letto. Arrivato a destinazione, notò che l'allenamento non era ancora finito, allora si appoggiò agli spalti pregando di non dover aspettare molto. Ne approfittò per osservare meglio il numero 8, con quella canotta nera e il numero in rosso, proprio come i colori del suo completino e di tutte le divise delle squadre dell'università. Si soffermò sul suo modo aggraziato e concentrato di giocare, a quelle macchie d'inchiostro poco nascoste che lo facevano sembrare un cattivo ragazzo ma che lo rendevano allo stesso tempo così uomo, così Harry. Seguì qualche passaggio e qualche tiro, ma più si sforzava più non capiva le regole di quel gioco. Grazie a Dio l'allenamento finì e tutti si avviarono a fare la doccia, tranne il numero 8 che andò incontro a Colin.
"Faccio una doccia e ti vengo ad aiutare, se vuoi puoi iniziare." Non aspettò una risposta correndo verso lo spogliatoio. Colin si guardò intorno, era solo e quel silenzio lo inquietava. Non aveva voglia di iniziare a pulire e sistemare da solo, quindi prese una palla e tirò verso il canestro. Dopo vari tentativi falliti ebbe la prova che il basket non faceva al caso suo.
"Devi tenere il braccio più basso e mettere più forza nel tiro, ti faccio vedere"disse Harry entrando in palestra.Prese la palla dalle mani del biondino e tirò centrando il canestro.
"Prova di nuovo"
Colin,titubante,recuperò la palla e,dopo che Harry gli corresse la posizione, tirò. La palla si avvicinò molto di più al canestro rispetto ai primi tentativi,ma comunque non entrò nel canestro.
"Per essere la prima volta non è male,anche se ti consiglio di startene nella tua squadra a correre dietro ad un pallone."
"Stà tranquillo, non ho intenzione di passare al lato oscuro."
Harry stranamente rise a quelle parole,avviandosi a prendere scopa e secchio per lavare il pavimento.
Si spostarono in piscina per continuare quella tortura. Harry, notando la stanchezza di Colin, gli consigliò una pausa. Erano entrambi con i piedi nell'acqua seduti sul bordo.Non parlavano,fissavano l'acqua ognuno perso nel proprio mondo. Ad Harry non piaceva affatto quel Colin stanco e taciturno, lo preferiva quando lo insultava con il suo sarcasmo.Non l'avrebbe mai ammesso, ma si divertiva troppo a litigare con lui,quindi lo spinse in acqua senza pensarci troppo. Vedendolo annaspare per la sorpresa, Harry non poté che piegarsi in due dalle risate, non notando Colin che lo afferrava per un polso trascinandolo in acqua con sé. Neanche il tempo di riemergere che Evans gli si buttò addosso spingendo la sua testa sotto. Continuarono a giocare come due bambini che vedevano, per la prima volta, così tanta acqua tutta insieme.
"Hai mai giocato a pallanuoto?"
"Ovvio che no! Sono una schiappa in tutti gli sport che non sono il calcio."
"Anch'io non ci ho mai giocato, ma siamo qui, ci sono le reti e le palle, poi tu hai provato un nuovo sport prima, anch'io voglio provare qualcosa di nuovo" sembrava un bambino che pregava il padre di farlo uscire fuori a giocare.
"Ho fatto solo pochi tiri rendendomi anche ridicolo, ma hai ragione, non costa nulla provare."
Harry subito scattò a prendere la palla e mentre correva si spogliava degli indumenti bagnati, e sembrava davvero un bambino goffo quando si sfilò i pantaloni incollati addosso, inciampando sui suoi stessi piedi. Colin copiò i suoi movimenti restando in mutande e aspettandolo in piscina. Erano entrambi in acqua con una palla e due reti, ma davvero non sapevano che fare. Harry diceva che forse dovevano essere almeno in quattro per fare due squadre e Colin non poteva che sorridere dolcemente della delusione nella voce dell'amico.
"Montgomery è in possesso di palla, ecco che si avvicina alla rete, tenta di passare ma si rende conto di essere solo, quindi tira ed è goaaaal, no rete, come cazzo si dice? Vabbè, la folla acclama Montgomery, questo punto fará la storia." 
Harry, che aveva svolto ogni azione descritta dalla telecronaca, si avvicinò a Colin con sguardo pieno di gratitudine.
"Montgomery non guardarmi così, l'ho fatto solo perché odio i bambini piagnucolosi, e tu lo stavi diventando, sappi che ti preferisco quando fai lo stronzo."
"Non sono un bambino piagnucoloso, e poi anch'io ti preferisco stronzo e non stanco e taciturno come prima. Che è successo? Finalmente hai capito che Cher ti tradisce da più o meno sempre?"
Ecco che le cose tornano come sempre, ed entrambi ne sono sollevati, perché è più facile odiarsi. Mentre continuavano a discutere, Colin dal nulla se ne uscì con:"Perché ci tenevi tanto a giocare a pallanuoto?"
Harry apre e richiude la bocca per parlare per poi dire semplicemente:" Te l'ho detto,volevo solo provare qualcosa di nuovo, per continuare poi a complimentarmi con me stesso per aver scelto lo sport migliore."
A Colin quasi caddero le braccia, ma subito si riprese uscendo fuori dalla piscina portandolo con sè. Lo trascinò negli spogliatoi e mise ad asciugare i loro vestiti con l'asciugacapelli, mentre si asciugavano anche loro. Indossarono i vestiti ancora umidi e Colin trascinò Harry fuori di lì, attraversarono il corridoio ormai spoglio di studenti fino ad arrivare al campo di calcio.
"Proverai qualcosa di nuovo, e ti piacerá."
Harry era felicemente sorpreso, il suo peggior nemico stava facendo qualcosa di carino per lui, non era sicuro di potersi fidare, ma quando vide Colin con un pallone tra i piedi che lo incitava a raggiungerlo, capì che per una sera poteva non essere il ragazzo di ghiaccio, ma solo un ragazzo di vent'anni che vuole divertirsi. Fecero una breve partita uno contro uno e fu felice che Colin ci andasse piano, senza comportarsi da perfetto idiota montato. Poi Harry si concentrò sui tiri liberi mentre Colin si improvvisava portiere, ma trovò difficile fare goal. Quando riuscì a farlo si sentì come se avesse appena vinto l'NBA, e senza accorgersene si ritrovò ad abbracciare Colin che ricambiò con lo stesso entusiasmo. Respiravano l'odore dei loro sudori mescolati, stringendosi e saltellando gridandosi nelle orecchie "goal, goal". Presi dall'entusiasmo, beh così si giustificarono in seguito, fecero scontrare le loro labbra. Fu un bacio frenetico e poco dolce che finì con uno spintone da parte di Harry. Subito si guardarono intorno sperando che nessuno li avesse visti. Si guardarono un attimo negli occhi, e Colin giurò di aver visto un lampo in quegli occhi ghiaccio, prima di sentirsi trascinare negli spogliatoi. La porta era aperta, visto che la squadra di basket aveva pensato bene, tempo prima, di rompere tutte le serrature degli spogliatoi del campo di calcio, quindi si ritrovò lì dentro spiaccicato contro la fila di armadietti con il corpo possente di Harry su di sé.
"Abbiamo provato cose nuove questa sera, voglio provare anche te." Detto questo,il moro lo baciò chiedendo subito l'accesso per introdurre la sua lingua.
Dopo un momento di esitazione, Colin spense la sua mente intenzionato a prendere il meglio da quella situazione. Portò le sue mani dietro la nuca di Harry per avvicinarlo ancora di più,senza smettere di baciarlo.Poi passò le mani alla base della maglietta e gliela sfilò, per poi fare lo stesso con la propria. Harry fu felice di quell'iniziativa e iniziò a mordere,baciare e succhiare il collo del biondo,trovandolo morbido e invitante. Colin spinse le mani nelle mutande di Harry tastandogli il culo, e dargli anche un pizzico. Ad entrambi piaceva la piega che stava prendendo quella situazione, quindi il moro sbottonò i jeans del compagno facendoli cadere ai suoi piedi, si inginocchiò e abbassò anche l'ultimo indumento rimasto. Si trovò faccia a faccia con la grossa erezione del biondo e lo guardò per avere il permesso. Colin pensava di morire, Harry era lì che lo implorava con lo sguardo, e dopo aver fatto un piccolo cenno, glielo prese in bocca, e Colin capì che sarebbe morto davvero. Harry era impacciato, ma succhiava con foga come se volesse prosciugarlo anche della proprio anima. Portò le mani alla sua testa spingendosi dentro di lui, scopandogli la bocca come aveva sempre sognato fare, ma si era sempre trattenuto pensando che le donne non avrebbero apprezzato. Ma ora era lì, e la persona che glielo stava succhiando non era una donna, no, era Harry Montgomery, che voleva provare cose nuove quindi non stava facendo nulla di male. Harry sembrò apprezzare infatti, leccando sempre con più convinzione. Poi si alzò per tornare a baciare le labbra di Colin, con il disappunto di quest'ultimo. Si spostarono su una panca scomodissima, ma sempre meglio del pavimento. Fece sdraiare Colin di schiena mentre lui gli teneva le gambe aperte e portava la bocca alla sua entrata. Colin quella sera, pensò di morire di infarto varie volte, ma mentre la lingua di Harry si insinuava dentro di sé capì che morire in quel modo non sembrava poi un'idea così malvagia. Harry si alzò di scattò balbettando qualcosa su un preservativo, e Colin capendo al volo si alzò e corse ad aprire il suo armadietto prendendone uno. Harry lo guardò con un sopracciglio alzato:"Qui nascondi i preservativi?"
"No,li tengo in caso di emergenza..." diventando improvvisamente tutto rosso continuò:"...come questa" riprendendosi poi all'improvviso sputò:"ma vuoi proprio parlarne adesso?"
Harry rise forte:"Sei così impaziente di essere scopato?"
Colin pensò di tirargli un pugno, ma si rimise semplicemente nella posizione iniziale, con le gambe aperte.
"Non mi sembra che ti dispiace l'idea di scoparmi, quindi stà zitto, prima che cambi idea.Però fai piano, per me è la prima volta."
Harry sorrise e tornò a guardare il corpo muscoloso e bianco del biondo, pensando a come cazzo si scopa un uomo. Dopo averci pensato un po', portò le dita alla bocca di Colin che subito iniziò a leccare. Quando pensò che erano abbastanza lubrificate avvicinò un dito all'entrata spingendo piano. Colin strinse i denti, e quando Harry notò la smorfia di dolore su quel bel visetto d'angelo si sentì un po' una merda.
"Aggiungine un altro."
Beh, è vero,si sentiva uno schifo, ma era stato proprio il piccolo angelo a chiederlo quindi obbedì. Lo fece abituare a quell'intrusione e poi iniziò a muovere le dita, in maniera più delicata possibile. Vedendo l'espressione più rilassata di Colin decise di aggiungere l'ultimo dito, muovendoli tutti e tre insieme. Colin gemeva e chiedeva di più, così Harry fece uscire le dita, mise il preservativo e lo penetrò lentamente. Il viso di Colin era rigato di lacrime e il moro non sapeva come comportarsi, allora decise di restare fermo dentro di lui, accarezzandogli dolcemente i capelli e distraendolo baciandogli le labbra. Quando Colin si iniziò a spingere verso di lui iniziò a muoversi piano per poi aumentare gradualmente la velocità. La voce strozzata di Colin arrivava alle orecchi di Harry come una meravigliosa melodia,sentiva i talloni del biondo spingere con forza contro la parte bassa della sua schiena, e quelle unghie graffiargli la schiena, e pensò che nessuna donna al mondo gli aveva mai tirato fuori quell'istinto animale. Spingeva dentro di lui con sempre più forza,prendendo il cazzo dell'amico in una mano e muovendola a ritmo delle spinte. Capì di avergli colpito la prostata quando Colin iniziò ad agitarsi e a godere senza ritegno. A quella vista,Harry dovette trattenersi per non venire subito, quindi velocizzò le spinte e il lavoro di polso, fin quando non sentì il liquido caldo di Colin sporcargli la mano. Si lasciò andare venendo fissando il viso sconvolto e appagato del ragazzo sotto di sé. Si accasciò sul petto di Colin, restando ancora un po' incastrati uno nell'altro. Mentre si rivestivano non avevano il coraggio di guardarsi negli occhi, e Harry scappò via in silenzio. Un dolore intenso impediva a Colin di star seduto correttamente o anche solo di camminare, quindi restò lì per un po',dandosi dello stupido per quella situazione, anche se doveva ammettere che ne era valsa decisamente la pena.
Dopo quell'episodio si evitarono come la peste perchè si sentivano come se avessero tradito le proprie squadre. Ma la punizione non era finita,quindi era inevitabile trovarsi da soli nella stessa stanza e, non si sa come, si ritrovarono a scopare anche negli spogliatoi della piscina, della palestra e in tutti i luoghi in cui sapevano di non poter essere scoperti. Era tutto più rude e violento,non c'era sentimento ma solo voglia di sfogarsi. Non l'avevano neanche mai fatto nella stanza del dormitorio di Colin perché la condivideva con Jason,ma neanche da Harry che viveva in un loft fuori dal campus.Forse perché entrambi credevano che farlo in un letto rendeva tutto più reale. Cominciò così,nel più banale dei modi, e dopo due mesi si ritrovarono ancora a nascondersi perché non avevano la forza di cessare quegli incontri. A volte non si parlavano neanche,scopavano e basta, e ad entrambi andava bene così.

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