Capitolo 42

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"Mi stai prendendo per il culo?!"

Harry ritirò subito la mano che era stretta in quella di Colin e si alzò in piedi di scatto.

Colin aveva rivisto Derek e lui non sapeva come sentirsi.

"Harry, ti giuro che non è successo niente. Non potevo dirti per messaggio che andavo a prendere un caffè con lui perché..."

"...mi sarei presentato lì e l'avrei ammazzato di botte." Finì la frase, conoscendosi troppo bene.

Spesso, quando si trattava del biondino, non riusciva a ragionare lucidamente.

Colin annuì colpevole alzandosi e cercando di avvicinarsi.

"Ti avevo chiesto di non vederlo più" quasi urlò facendo un passo indietro. Non riuscì a trattenere la rabbia.

Colin sbuffò, quasi come se si stesse arrabbiando anche lui.

"Sono abbastanza grande da decidere da solo cosa fare. Derek è una brava persona, e abbiamo parlato di te per tutto il tempo!"

"Questo di certo non mi rassicura. Ci sei andato a letto!" Forse avrebbe dovuto smetterla di urlare, ma non ci riusciva.

"Una sola cazzo di volta quasi una vita fa ormai, cerca di superarlo, ok?!" Ora urlava anche Colin.

Perché finiva sempre in quel modo?!

"Tu sei amico di Logan e non mi pare che faccio tutte ste scenate ogni volta che parlate."

"Non è la stessa cosa e lo sai" gli puntò un dito contro. Non poteva proprio paragonare le due cose.

"Invece è esattamente la stessa cosa." Gli si avvicinò Colin. Poi lo vide cercare un po' di calma dentro di sé. "Entrambi siamo stati a letto con altri ragazzi perché non sapevamo amarci nel modo giusto. Ma ora lo sappiamo!" poi alzando un po' la voce, mostrò con la mano la panchina addobbata:"Cazzo, guardaci Harry. Siamo ad un fottuto appuntamento."

"Un appuntamento che hai appena rovinato" lo accusò per fargli del male.

"Non è vero." Si difese subito Colin "Sei solo arrabbiato ora, ma sai bene che è una gelosia irrazionale."

"Non dovevi andare. Ne avremmo parlato prima insieme." Cercò anche lui di calmarsi un attimo, ma era molto ferito.

"Harry, forse non hai capito che io ti amo, ma non deciderai mai chi devo o non devo frequentare. Non ti tradirei mai, lo sai bene, quindi, per favore, sediamoci e godiamoci la cena." Colin voleva con tutto il suo cuore parlarne come due persone adulte.

"Come fai a non capire come mi sento?" lo accusò ancora Harry, per niente intenzionato a lasciar correre.

Colin si avvicinò ancora un po', nascondendo lo sguardo ferito quando Harry fece un passo indietro.

"Harry, io ti capisco fin troppo bene, invece. Sei geloso e lo comprendo. Ma saresti stato più felice se non te l'avessi detto? Sì, ho rischiato di rovinare tutto stasera, ma io cerco solo di mantenere una promessa che ci siamo fatti. Non mi sarei mai perdonato di averti tenuto nascosto questo per il nostro primo appuntamento."

Lo abbracciò stretto, lottando contro Harry che cercava di allontanarlo.

"Ti amo. Ti prego, fidati di me" provò, cercando di guardarlo dritto negli occhi, per fargli capire quanto fosse sincero.

"Ma io mi fido!" sbraitò il moro.

"Non lo stai dimostrando molto bene" si arrese il biondino, allontanandosi un pochino. Se Harry non lo voleva così vicino non poteva costringerlo, nonostante lo facesse soffrire.

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