Capitolo 35

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Faceva freddo.
Il cappotto leggero che aveva indossato quella sera si era rivelato, sfortunatamente per Luke, una pessima scelta.
Si strinse le braccia al petto ed entrò velocemente nel solito pub a due passi dal campus.
Lì, tra tavoli occupati e studenti sorridenti, c'era Jason ad attenderlo al bancone con una birra fredda già pronta per lui.
Gli si avvicinò salutandolo con una pacca sulla spalla.
"Sei qui da parecchio?" chiese mentre prendeva posto sullo sgabello libero lì accanto.
"Dieci minuti, tranquillo" e avvicinò la birra a Luke.
Il ragazzo ne prese un lungo sorso mentre si guardava intorno.
Non c'era nessuno di interessante, a parte un gruppo di matricole che sembravano perennemente eccitate per come schiamazzavano.
"Hai sentito la buona notizia?" si sentì chiedere.
Lui sbuffò platealmente. "Se intendi chiedermi se ho chiamato Harry, ricevendo come risposta gemiti e... oddio lasciamo perdere. Sì, ho saputo!"
Jason scoppiò a ridere e Luke non poté far altro che seguirlo.
Erano entrambi sollevati per Harry e Colin, e non troppo inconsciamente speravano che tutto andasse liscio come l'olio, perché non avrebbero potuto sopportare altri drammi.
"Non scopo da troppo tempo!" esordì poi Luke.
"Mi dispiace, ma io non sono disponibile" disse l'amico, regalandogli un sorriso furbetto.
"Non sei il mio tipo, caro!" Luke gli diede scherzosamente un pugno sulla spalle.
"Di Cher ancora nulla?" tornò serio il calciatore.
"Nada de nada" rispose l'altro, scolandosi tutta la birra rimanente. "Peggio per lei, no?!"
"Ovvio! Chi è che non vorrebbe un cestista alto, muscoloso" e ridendo continuò "figo da paura e con un piercing al sopracciglio che farebbe cadere ai suoi piedi anche la regina Elisabetta?!"
"La regina? No, facciamo Kate. Lei sì che è il mio tipo!"
"Riformulo allora: con un piercing al sopracciglio che farebbe cadere ai suoi piedi anche Kate, la quale lascerebbe al volo il principe William e i suoi due pargoletti."
"Ecco, ora si ragiona!" ribatté Luke prima di scoppiare a ridere per quelle assurdità.
"In ogni caso, che hai intenzione di fare?" ritornò serio Jason.
"Sinceramente, mi voglio divertire. Non posso aspettarla all'infinito, giusto? In questi giorni l'ho cercata ma lei mi ignora, mi evita e io sono davvero, ma davvero stufo di stare qui a dannarmi per lei" rispose arreso Luke.
"Lei ti ama..." cercò di farlo ragionare.
"Sì, ma io non sono fatto per queste storie tormentate e complicate come Harry e Colin. Loro hanno sempre fatto tutto l'uno per l'altro. Anche quando si ignoravano in realtà non lo facevano davvero. O stavano insieme o trovavano il modo per far rimpiangere all'altro di non esserci."
Si passò una mano tra i capelli, per prendere il coraggio di continuare.
"Io, per quanto mi sforzi, per quanto stia provando a capirla, non ce la faccio. Ho passato una vita intera ad amarla, forse è solo giunto il momento di crescere."
Jason, non trovando le parole adatte per consolarlo, gli ordinò solo un'altra birra.
"Troverò una ragazza e me la porterò a letto, ho deciso." Affermò convinto Luke.
Jason sbuffò.
"Ma Harry non ti ha insegnato nulla? Non serve a niente il chiodo schiaccia chiodo."
"Non serve per chi è destinato a stare insieme. Penso solo che per me e Cher non sia destino. Beh, lei non vuole che lo sia, io mi sto solo adattando" rispose alzando le spalle e bevendo un altro sorso di birra.
"Posso non essere d'accordo? Forse non siete destinati e quelle cazzate là, ma vi amate, c'è solo la paura di mezzo e ormai ne siamo esperti noi, no?"
"Appunto, siamo esperti. Abbiamo visto Colin buttare all'aria la sua grande occasione per la paura, ma l'abbiamo anche visto andarsela a riprendere con le unghie e con i denti. Questo è ciò che voglio per me, un amore impossibile da gestire, un sentimento che mi faccia urlare e incazzare, perché desidero avere al mio fianco una persona che sia in grado di devastare il mio cuore e di portarmi in paradiso allo stesso modo. Voglio... vorrei che Cher mi amasse anche solo la metà di quanto la amo io."
Ed appariva così fragile in quel momento, che l'amico riuscì solo ad annuire silenziosamente.
"Tu lo meriti un amore così. Forse è lei che non merita te."
Luke rise amaramente.
"Non sei il primo a dirlo. Non ho mai voluto crederci, ma ora basta. Ora sarà Cher a inseguirmi, se vorrà."
E detto questo si alzò dallo sgabello avvicinandosi al gruppo di matricole.
La più fortunata avrebbe passato una notte indimenticabile tra le sue lenzuola.

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