Le macchine sfrecciano più veloci dell'autobus in cui sono seduta. Dentro ci sono persone al telefono, persone che comunicano tra loro, persone che ascoltano musica alla radio. Una bimba che dorme. Ha i riccioli biondi, potrà avere al massimo tre anni. Chissà cosa le passa per quella testolina, in questi momenti. Se potessi comunicare telepaticamente le direi di godere di questi tempi e che un ginocchio sbucciato è meglio di un cuore infranto e di una dignità sottratta. Com'è strano l'essere umano: quando si è piccoli si vuol essere grandi. Quando si è diventati grandi si vuol essere piccoli., Essere o non essere, disse Shakespeare.
Il semaforo si fa verde, l'autobus sfreccia sul cemento bagnato, fradicio, e schizza ovunque. Mi passano davanti agli occhi negozi e magazzini, uno diverso dall'altro. Ce n'è uno molto particolare. "Far Away!", nella mia immaginazione potrebbe essere un distributore automatico di sogni. I bambini ci fanno la fila davanti, piangendo e urlando contro i genitori che non li lasciano andare.
Passano due ragazzi, probabilmente innamorati. Si coccolano. Lui sembra un bravo ragazzo, così come lei, nel complesso. Lui le mette il braccio attorno al collo e la copre con l'ombrello, scoprendosi e bagnandosi. Quel gesto mi riporta indietro, a tre anni fa, quando anch'io ho avuto quelle possibilità.
Sono arrivata, devo scendere, le porte si aprono; comincio: un passo, due passi, tre, semaforo. Solo ora mi accorgo che sta piovendo ancora, e che i miei stivaletti sono inzuppati d'acqua. Tiro fuori il mio modestissimo ombrellino e mi copro il capo. E' verde, riparto. Quattro, cinque, sei. Ho paura. Ho visto cosa è capace di fare l'essere umano a quest'età. Non vorrei incontrare compagni disponibili a contribuire. Ma ormai son qui, sono le 7:30 e sto percorrendo la strada che mi dovrebbe condurre a quello che dovrebbe diventare il mio ambiente.
La verità è che io non credo più nel cambiamento di una persona.
Noto una donna: è piegata, ha un cartello in mano:"Ho sei figli, sono inglese. Aiutami." Non credo più neanche a questo, le passo davanti, con un volto senza espressione.
Sono quasi arrivata, vedo le mura piene di graffiti dell'istituto, odo i dialoghi dei ragazzi. Sono le 7:55, sono ad un passo dal cancello. Non voglio entrare. Posso andare via. Devo. E invece varco la soglia, ed entro definitivamente nel giardino.
Sono ufficialmente una liceale, e la cosa non mi diverte affatto.
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Essence
RomansaUna foresta. Un omicidio. Un unico vincolo. Megan Clarke è una piccola donna, quando cade sotto il suicidio di sua sorella. Scappa lontano con il suo migliore amico, attraverso la verde e pura foresta scozzese. Ullapool è il suo nuovo habitat, la su...