Il primo bacio

40 4 0
                                    

"Gli ho dato il cuore e lui lo ha preso soltanto per stritolarlo a morte e scagliarmelo sulla faccia... Gli esseri umani sentono con il cuore, Ellen, e poiché lui il mio lo ha distrutto, non posso più provare alcun sentimento nei suoi riguardi; né vorrei provarlo, nemmeno se lo vedessi gemente a patire da questo momento fino al giorno in cui morirà, e anche se versasse lacrime di sangue per Catherine!"

A volte penso seriamente che Emily Bronte capisca come mi sento io. "Quel ragazzo mi ha stritolato a morte il cuore." Molti, anzi, tutti penserebbero che mi ha rovinata perché io lo amassi. Ma nel mio caso è perché ha portato mia sorella al suicidio. Brenda. Quanto mi manca. Me la ricordo, era così bella. La vorrei qui ora, a dirmi quanto cavolo sono precisa, come diamine sono vestita, cosa cavolo mi passa per a testa. Un po', devo dirlo, la sostituisce Fleur. Quando c'è lei, riesco a soffrire di meno rispetto a quando non c'è. Dico "riesco a soffrire di meno" per due motivi: il primo è perché soffro comunque, non smetto mai di soffrire da quel giorno. Solo, un po' di meno quando c'è Fleur. Il secondo è che magari si può concludere che quando c'è Fleury io non pensi a Brends, ma non è così.

Sono due ore ormai che non vedo Parker: meglio così. Come si dice:" meno ti vedo e meglio mi sento". Però so per certo che io e lui saremmo legati per sempre da un tassello indistruttibile ed eterno: Brenda. Anche se lui non l'ha voluta più, so che ancora ci pensa. Il senso di colpa sovrasta l'uomo fino a sopprimerlo, a sotterrarlo, ma l'uomo ha sempre la possibilità di vincere. Il segreto è, ovviamente, la forza di volontà. Non andrò a cercarlo tra un quarto d'ora: non m'importa, ormai so la verità.

Chiudo gli occhi e provo ad immaginarmelo: bello, bellissimo. Perché è la verità: Theodore Parker è proprio bello. Riapro gli occhi:"Ma ha ucciso Brends."

Suona la campanella, esco e raggiungo il mio armadietto. Sopra c'è un biglietto, anonimo, che dice:"Non scordarti il nostro appuntamento, bellissima." Parker mi perseguita. Dopo un paio di minuti compare al mio fianco facendomi sussultare:-Che vuoi Parker?- dico senza espressone:-Dobbiamo parlare. E' una cosa seria. Vieni, per favore.- va beh, dai, concediamoglielo.-Okay, cinque minuti.-

Mi conduce nella pineta vicino l'istituto, e, quando siamo completamente soli, comincia a parlare:-Se ieri Frederick Scott mi ha aggredito, c'è un motivo.- Ah, sì? Cioè?-- Ho portato io Brends al suicidio.- faccio finta di rimanere sorpresa e controbatto:- Uno, non chiamarla così. Due, già lo sapevo. Roxanne.- Meg io ti giuro che non ne ho mai avuto l'intenzione- dice con tono tremante -Amavo tua sorella.- LA AMAVI QUINDI L'HAI PORTATA AD AMMAZZARSI?!- non ci vedo più dalla rabbia, dal dolore, dal rimorso, dalle lacrime:- No, Megan. Amavo tua sorella. Si è uccisa perché io sapevo di dover venire qui, da Edinburgh, e quindi l'ho abbandonata. Sono un idiota, lo so, ma non ho mai smesso di amarla. La penso sempre, bella com'era... Mi manca tantissimo, Megan. E l'unico motivo per cui ora so qui a spiegarti come stanno le cose è perché mi ricordi lei. Sei bellissima proprio come lo era lei.-

Prima di capire cosa sto facendo, gli salto a dosso e mi avvento sulle sue labbra.


EssenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora