Un paio di giorni

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-Megan-

-Allora...- comincia a raccontare Fred. -Ricordi qualcosa di quella sera?- Ricordo solo che Parker voleva baciarmi e che sono caduta a terra e che... Mi faceva male tutto.- Okay..- risponde lui. -Dopo ti abbiamo portata qui, io, Fleur e Mark. Ti hanno operata e ti hanno messo quella specie di fottuto collare e la flebo eccetera. Sei qui da una settimana, io non me ne sono mai andato. Sono venuti tutti a vederti. Respiravi, ma non ti svegliavi. Poi un giorno, è venuto Manny e io ti ho lasciata per una mezz'ora per farmi una doccia, lasciando lui di guardia. E' venuto Parker che ha pianto, e dice che tu hai pronunciato il suo nome. Eh poi... L'altra sera è venuta qui Roxanne, e... Ci siamo baciati.. Tutto qui.- Parker? Nome? Roxanne? Baciati? EH? -Fre-e-d, co-ome s-sono cont-tenta! S-siete pr-roprio bell-lissimi ins-sieme!- Lui mi osserva, in attesa della reale domanda che sto conservando. -Free-d m-ma d-davvero h-h-ho ddet-t-o il s-suo nome?- domando. -A quanto dice Man, sì.- In quel momento entra un'infermiera. -Oh- dice lei -Signorina Clarke! Si è svegliata! Vado subito a chiamare il Dottor Hunt. Sono felice per lei, Signorino Scott.- Grazie, Infermiera...- Sono Diana. Diana Adams.- Certo. Grazie.- risponde Freddy. Poi mi guarda. -Beh, insomma. Cerca di non morire più per finta, okay?- non posso ridere alla sua battuta, ma sorrido appena. -Signorina Clarke, Signorino Scott. Buonasera.- Saluta cordialmente il dottore. -Allora, Signorina. Come si sente? Riesce a parlare?- Po-o-o-co.- sussurro. -Va bene, direi che... Un paio di giorni e potrà riprendere le lezioni e riuscirà, ovviamente, a camminare nuovamente.- Io e Fred ci guardiamo felici e sorpresi. -Intanto sono sicuro che il Signorino Scott l'aiuterà a fare esercizio per camminare.- Certo e con piacere, dottore. Grazie di tutto.- Si figuri. Tornerò domani a vedere come procede, buon proseguimento Signorina Clarke.- E se ne va. -Quando cominciamo?- domanda Fred, con occhi velati di nitida speranza. -Subito!-

-Manny-

-Pronto?- rispondo alla chiamata anonima. -Ciao Manny Davies. Sono Gwen, Gwen Young.- caspita! Che sorpresa! Okay, non agitarti. Non fare domande stupide. Uno, due tre. -Oh ciao!- Ciao. Senti, ti andrebbe di prendere un'omelette insieme, ora?- Un'omelette?- domando, poco convinto e stupito. -Sì, proprio un'omelette. Allora, ci stai o no?- Sì. Ma sì, certo. Ti passo a prendere tra poco.- Okay, ti aspetto. Dormitorio C.- e riattacca.

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