COMMENT PLEASE ♥
----------------------------------
«Ma... ma cosa significano questi fiori?» gli chiedo e lui prende un profondo respiro prima di parlare.
«So che ti sono sempre piaciute le anemoni e ho letto che sono anche un modo per chiedere scusa alla gente senza sembrare degli idioti sdolcinati come nei romanzi.» dice tutto d'un fiato e mi allunga il mazzo di anemoni. «Mi dispiace, Chelsea.» dice guardandomi negli occhi e aspettando che io prenda i fiori.
«Credevo non mi avresti dato fiori per farti perdonare.» incrocio le braccia.
«Be', ho pensato ne sarebbe valsa la pena andare in giro con un mazzo di anemoni verso la casa di un'altra donna con i paparazzi sempre in giro per farmi perdonare da te.» fa spallucce. «Ho fatto anche fin troppi sbagli con te. Ci ho riflettuto e sono andato io personalmente a comprarti i fiori.»
Guardo lui, poi i fiori. Non sapevo se credere oppure no alle sue parole, ma sembrava abbastanza onesto e mi stava praticamente pregando con gli occhi di prendere i fiori in mano. Li accetto e mi faccio da parte per farlo entrare in casa. Ci sediamo entrambi sul divano e io intanto metto i fiori sul tavolino lì davanti.
«Allora... che cosa stavi facendo prima che io potessi venire qui e romperti le palle?» mi chiede con tono un po' imbarazzato.
«Ero su Skype e stavo parlando con mio padre.»
«Ah, e come sta?»
«Bene.» annuisco e mi accorgo che sembro non voler parlare molto con lui.
«Vuoi che me ne vada?» mi chiede accorgendosi del mio comportamento.
«No no, è solo che... sono sorpresa per i fiori che mi hai portato e per il fatto che ti ricordi ancora che sono i miei fiori preferiti.»
Lui si fa scappare una piccola risata. «Se devo essere onesto, anch'io sono sorpreso di ricordarmelo ancora.»
«I tuoi preferiti sono le rose.» dico con un piccolo sorriso guardandomi le mani sulle gambe. «È strano pensare quanti anni sono passati dall'ultima volta che abbiamo passato una giornata fra migliori amici. Mi viene tanta nostalgia di quei giorni, ad essere sincera.»
«Sai, a volte ci penso anch'io» mi dice e mi guarda dritto negli occhi. «Era tutto molto più semplice: niente regole, niente impegni, solo scuola e serate solo fra noi due.»
«Già»
Noto solo ora che si é avvicinato decisamente di più a me e le sue mani stanno toccando le mie. Sì, mi manca l'Harry diciottenne con cui mi divertivo a fare la ragazza ribelle e libera.
«Vuoi sapere una cosa?» mi chiede e io annuisco. «Vorrei tanto essere libero di tenerti la mano come ai tempi del liceo senza aver paura che la gente ci giudichi o che finiamo sul giornale per una cosa così banale.» mi dice intrecciando le nostre dita e il mio cuore inizia a battere velocemente.
«Tu hai paura?» gli domando e lui alza lo sguardo verso di me.
«Credo di sì» sospira. «Tu di cosa hai paura, Chelsea?»
La domanda per un attimo mi spiazza, ma torno in me stessa per potergli dare una risposta sincera e diretta.
«Di essere ferita di nuovo.» abbasso lo sguardo. «La mia vita era uno schifo a partire dal liceo e in questi giorni... cioè, non voglio paragonarli a niente, ma non sono neanche migliori di quelli di anni fa.»
«Lo so.» sospira annuendo. «Mi dispiace, Chelsea. Io, davvero, non voglio ferirti ma... spesso, perdo il controllo e agisco in modo diverso.» mi stringe leggermente le mani come per rassicurarmi. «Mi perdoni, vero?»
STAI LEGGENDO
Styles
FanfictionHarry Styles, un ricco e giovane capo delle imprese Styles. Conosciuto dappertutto e con un carattere un po' presuntuoso. È sposato e arrogante, ma ciò non gli impedisce comunque di essere un donnaiolo. Chelsea Kerrey, assistente personale del capo...