Capitolo 38: Thanks, dad

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Eccomi qui, ancora viva e vegeta ♥

COMMENT, PLEASE ♥ VI AMO TANTO

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Io ed Harry siamo in macchina, diretti verso i nostri rispettivi luoghi di lavoro. La sua mano stringe la mia e sorrido lievemente guardando il modo in cui strofina il pollice delicatamente sulla pelle del dorso della mia mano.

«Stavo pensando di chiamare le nostre famiglie, farli venire qua questa sera e dire a loro della gravidanza.» mormoro.

Mi guarda negli occhi per un paio di secondi prima di proferire parola. «Sei davvero pronta?»

«Sì, e ho paura... Ma prima o poi, dovranno saperlo no?» sospiro e gli sorrido debolmente.

«Allora cosa ti ha spinta a fare questa decisione?»

«Miranda l'aveva capito già da molto tempo e Daphne, anche se non è collegato al cento per cento con lei, mi ha spinto a buttarmi in questa decisione.» faccio spallucce. «E anche perché Katy mi aveva detto che devo rischiare tutto per il mio bambino. Voglio essere una brava mamma per lui o per lei.»

«Dopo averlo confessato vedrai che ne avrai la conferma, piccola.» mi sorride amorevolmente dandomi un bacio casto sulle labbra.

Arriviamo davanti l'edificio di Niall e lui mi tira per un altro bacio, ma più lungo e focoso. Poco dopo mi stacco ridacchiando perché non voleva più lasciarmi andare, e dopo avergli detto che ci saremmo sentiti per messaggio, sono scesa e mi sono diretta velocemente verso l'entrata principale. Entro subito in ascensore dove vengo schiacciata da una marea di persone in cerca di uno spazio libero per non aspettare un altro ascensore. Durante il mio piccolo tragitto verso l'ultimo piano, l'ascensore si svuota lentamente finché non rimango da sola.
Esco una volta arrivata e mi dirigo velocemente verso l'ufficio di Niall, e una volta entrata realizzo che ancora non c'è. Mi metto comoda alla mia scrivania e accendo il computer.
La porta si apre ed entra Niall tutto contento.

«Sì cazzo, siamo riusciti a recuperare tutti i libri... Chelsea!» subito viene ad abbracciarmi ed io ricambio altrettanto la stretta. «Stai bene? Mi stavo preoccupando per te perché non avevi più chiamato o messaggiato nessuno da quando... Da quando quella povera bambina se n'è andata.» sospira tristemente.

«Sì, tranquillo, sto bene.» gli sorrido. «Non potevo permettere a me stessa di piangere un'altra volta, così ho deciso di mettere tutto alle spalle e guardare la vita da una prospettiva migliore.»

«Wow... » annuisce con espressione impressionata. «Beh... Sono contento di riaverti qui a lavoro.» mi strofina la spalla prima di sedersi sulla sua sedia e iniziare a lavorare.

Bene, si torna a lavorare... E sinceramente, non ne sono mai stata così felice prima d'ora.

***

Il pranzo con Vince era una delle cose che mi era mancato durante questi giorni e vederlo lì mangiare con un'altra ragazza al nostro solito tavolo mi fa sentire un po’ male, ma non per questo lo tratterrò a farsi nuove compagnie. Insomma, non sarò sempre io quella che frequenterà durante la pausa pranzo, no?

Mi siedo ad un tavolino accanto all'enorme vetrata dell'edificio tutta sola e inizio a mangiare per conto mio. Non mi sono mai sentita così sola ed esclusa a lavoro, sinceramente. E gli sguardi che mi lanciano gli altri dipendenti di Niall mi fanno sentire ancora peggio.
Decido di chiamare Harry quando finalmente mi dico che Vince non noterà mai la mia presenza se non mi avvicino a lui e onestamente non ho voglia di alzarmi. Dopo il funerale di Daphne ho visto che i suoi messaggi si sono fermati subito e... Sì, sono chiaramente un po’ irritata dal fatto che l'unico collega che mi sono fatto amico in questo posto non mi abbia neanche notata entrare nel ristorante e che non sa che sono qui seduta da sola a mangiare come un'emarginata.

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