Capitolo 32: I Need You

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DOPPIO AGGIORNAMENTO PERCHÉ OGGI É IL MIO COMPLEANNO! ♥

COMMENT, PLEASE♥

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Ovviamente, Harry doveva tornare a casa un'ora più tardi e farmi stare in ansia mentre lo aspettavo a tavola; pregavo che sarebbe riuscito a capire come mi sento nella situazione in cui lui mi ha messo e che non interpretasse male le mie parole. Lo amo, ma quando è troppo... è semplicemente troppo.
Fisso il piatto vuoto davanti a me, con le mani davanti la mia bocca mentre le dita sono intrecciate. Sono nervosa, sì... ma di certo non sarà questo che mi fermerà a dirgli tutto quello che penso della sua iperprotezione.

«Ehi piccola, scusami per il ritardo.» entra improvvisamente in salotto e mi da subito un bacio sulla fronte una volta che si era avvicinato a me.

«Non preoccuparti.», gli sorrido nervosamente «Dai, ora mangia e mi racconti un po’ cos'è successo.» gli dico mentre si siede davanti a me.

«Oh, solo impiegati un po’ ehm... “distratti” e ho dovuto praticamente fare il loro lavoro.», dice con un tono retorico mentre taglia la carne con vigore «E sai qual è la cosa divertente? Li ho assunti tutti io.»

«Dai, tutti noi possiamo sbagliare... è normale. Magari, li hai assunti perché hai visto in loro del talento ma forse oggi erano un po’ più stressati del solito e non sono riusciti a completare il loro lavoro alla perfezione.» gli dico con voce calma tagliando la carne. Non riuscivo a guardarlo in faccia per l'agitazione.

«Beh... », annuisce pensandoci un po’ su «Magari è proprio così.» fa spallucce.

«Vedrai che la prossima volta andrà meglio.» gli dico con un piccolo sorriso senza guardarlo e continuo a mangiare. Cazzo, sono troppo agitata.

«Chelsea?», mi chiama ed io rispondo con un “mmh” avendo la bocca piena «È successo qualcosa?» mi chiede con tono sospettoso.

«Perché me lo chiedi?»

«Non riesci neanche a guardarmi in faccia e questo non è mai un buon segno.»

«Ne parliamo dopo cena, Harry.» mormoro e continuo a mangiare.

«C'entra con la nostra relazione?» chiede preoccupato.

«Diciamo di si.»

«Vuoi lasciarmi?» chiede a voce e bassa e quando alzo lo sguardo verso di lui, ha gli occhi sbarrati ed è come se i colori del suo viso sono scomparsi per il panico.

Sospiro e poggio le posate sul piatto. «No, Harry, non voglio lasciarti.» scuoto la testa.

«Allora cosa c'è che non va? Spiegamelo.»

Lo guardo negli occhi. «È per la sicurezza che hai praticamente moltiplicato per quaranta. Semplicemente, non mi piace il modo in cui hai aumentato le guardie.»

«Chelsea, lo faccio perché non voglio che ti ricapiti una cosa del genere.» sbatte leggermente le mani contro il tavolo.

«Lo so, e lo apprezzo, ma... mi sento intrappolata. Questa non è più una casa, Harry.», gli dico guardandomi intorno velocemente «Non posso andare al bagno da sola quando non ci sei perché tu hai specificamente detto a loro di seguirmi ovunque e stare di guardia davanti ad ogni porta in ogni stanza in cui entro.»

«Tu hai bisogno di quelle guardie, Chelsea!» alza la voce ed io mi alzo subito in piedi per rispondergli.

«Io ho bisogno solo di te, cazzo!», gli grido e lui rimane zitto guardandomi sorpreso «Cazzo, sei così acceccato da questa faccenda di dover assumere tante guardie per me, che non riesci neanche a capire che io in realtà ho solo bisogno di te. Non me ne frega un cazzo di quelle guardie, Harry... desidero soltanto che tu mi stia vicino in questo brutto periodo della mia vita.», rilascio un grande sospiro e mi mordo il labbro guardando giù verso il tavolo, prima di rialzare la testa e cambiando completamente espressione da frustrata a stanca e seria «Non ho più fame.» mormoro e mi dirigo verso il piano di sopra per andare in camera nostra.

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