Capitolo 28: Shadows

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SÌ, SONO TORNATA AMORI MIEI ♥ MI DISPIACE SE AGGIORNO COSÌ LENTAMENTE, MA HO COSÌ TANTE IDEE IN TESTA PER NUOVI LIBRI E MI STO GODENDO LE VACANZE (LO AMMETTO)... E SONO ANCHE INNAMORATA, QUINDI POTETE CAPIRMI.

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Due settimane dopo

Io e mio padre non ci siamo più sentiti dall'ultima volta che l'ho visto e mi fa stare male. Molto male.
È mio padre e gli voglio un bene nell'anima, ma delle volte è così testardo fino a farmi arrivare al punto di non voler rivolgergli più la parola.
Harry mi è sempre rimasto accanto e non so come ringraziarlo.
A lavoro era ancora più difficile: la gente sicuramente si chiedeva perché avevo una guancia viola. I cosmetici non mi hanno aiutata molto questa volta.
Sul giornale c'era scritto un piccolo articolo su di me e Harry, dicendo che molto probabilmente era stato lui la causa di questo livido. Ovviamente, ho smentito subito la voce quando un giornalista si è avvicinato a me per chiedere conferme.
Non stavano dando una bella immagine a Harry e questo mi faceva bollire il sangue pensando che tutto questo era per colpa di mio padre e della sua assurda natura iperprotettiva.
Ultimamente, passo sempre più tempo con Harry e mi ha chiesto di andare a vivere con lui anche se era ancora presto. Dal canto mio, però, gli ho detto di darmi tempo per pensarci. Insomma, andare a vivere con lui sarebbe un sogno, ma voglio prendere le cose con calma.
Mi sto ancora riprendendo da tutti i drammi che è successo fra di noi e accettare subito di andare a vivere insieme non è proprio una buona idea, per ora.

«Ehi, che ne dici di andare in vacanza fra una settimana? Ne ho proprio bisogno e anche tu ne hai bisogno.» dice di punto in bianco.

Alzo lo sguardo dal libro che stavo leggendo e lo guardo in modo strano.

«Harry, tu hai il lavoro e anch'io ce l'ho. Non posso lasciare Niall da solo.»

«Sono sicuro che ti lascerà andare con me per una piccola vacanza. Può sempre assumere qualcun altro mentre non ci sei.»

«Harry, tu sai cosa ne penso di queste cose.», sospiro «È già stato abbastanza difficile licenziarmi dalla casa editrice di Louis. Niall mi ha offerto questo lavoro per aiutarmi e mi sentirei male se gli chiedessi di darmi un paio di giorni liberi per andare in vacanza.»

«Quindi... preferisci lavorare invece di passare del tempo con me?» chiede con tono un po’ ferito.

«Non ho detto questo-»

«Non l'hai detto, ma lo intendevi.»

«Be’, non in quel modo.», ribatto subito «Harry, voglio soltanto mostrare un po’ di gratitudine a Niall. Se non fosse per lui, a quest'ora sarei dai miei a piangere.»

«Lo so, ma... vorrei anche passare alcuni giorni con te a rilassarci. Da soli e senza lo stress che New York ogni giorno ci da.», sbuffa sdraiandosi sul divano con la testa sulle mie gambe, mentre guarda il soffitto «Mi mancano gli interi pomeriggi dopo la scuola e i week-end che passavamo insieme senza nessuno che ci disturbava.» mormora pensieroso.

«Eravamo soltanto dei ragazzini a quei tempi. Ora siamo adulti con un lavoro e tante responsabilità» gli dico passando le dita nei suoi capelli.

«Odio le responsabilità.» dice con una smorfia di lamento sulle labbra, facendomi sorridere per il suo comportamento infantile.

«Anch'io, ma servono a farti diventare una persona matura e autonoma. Guarda il lato positivo: almeno le tue responsabilità non sono dei bambini... per ora.» faccio spallucce e i suoi occhi poi guardano i miei.

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