Capitolo 1: Lunga giornata e cena con Zoe.

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Annasophia Robb sarà il volto di Chelsea ;) oppure, immaginate di essere voi Chelsea. È più facile xD

Commentate, per favore ♥

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Chelsea's P.O.V.

«Signor Tomlinson, sua moglie desidera parlarle» dico all'uomo dietro la scrivania.

«No, ti prego. Mandala via, quella mi fa scoppiare la testa» mi guarda con occhi supplicanti.

«Ho cercato di dirle che lei è molto impegnato, ma non mi da retta e insiste di voler entrare e parlarle» sospiro. «Posso sapere perché non vuole parlare con sua moglie?» domando gentilmente.

Lui si passa le mani fra i capelli sospirando esasperatamente e per un momento mi pento di avergli fatto quella domanda.

«Io e lei abbiamo litigato qualche sera fa perché l'ho beccata baciare un altro in un locale. E ora lei fa di tutto per parlarmi perché a casa non le rivolgo neanche uno sguardo»

«Oh... capisco» annuisco. «Vuole che chiami la sicurezza?»

«No» scuote la testa sospirando. «Falla entrare»

«Va bene»

Mi dirigo verso la giovane donna seduta su una delle sedie poste lungo il corridoio. Lei mi guarda speranzosa e io annuisco semplicemente, lasciandola correre verso l'ufficio del marito. Non riuscivo a immaginarla come una che tradisce il signor Tomlinson, ma forse è proprio il suo aspetto che mi confonde le idee.

Torno dietro la mia scrivania e appoggio i gomiti sul vetro e il mento sulle mani. Fra qualche minuto deve arrivare una ragazza che deve fare una piccola intervista con il signor Tomlinson per un posto di lavoro.
Posso sentire le urla provenire dall'interno dell'ufficio e sospiro pesantamente controllando il mio telefono. Nessuna chiamata e nessun messaggio. Fantastico, non so con cosa distrarmi.

«Mi scusi?» alzo lo sguardo e vedo una ragazza bionda che mi sorride timidamente. «Sono qui per l'intervista con il signor Tomlinson»

«Sì, attendi un attimo perché ora il signor Tomlinson ha ricevuto un'improvvisa visita ed è un po' occupato» le indico le sedie e lei annuisce sedendosi.

Sarà una giornata molto lunga.

***

«Zoe, sono a casa!» annuncio appena entro e poco dopo arriva la mia piccola gattina che mi fa le fusa alle gambe. «Ciao, tesoro» la prendo fra le mie braccia e le do un bacio sulla punta del naso. «Ti sono mancata? Tu mi sei mancata molto. Oggi a lavoro è stato davvero pesante» ridacchio posandola per terra delicatamente.

Mi dirigo verso la cucina dopo essermi tolta il cappotto e le scarpe per preparare da mangiare. Sono le sei e mezza e ho una fame da lupi. Forse dovevo accettare il consiglio di Johanna di condividere un appartamento con lei, ma ho preferito vivere in modo indipendente.

Il mio cellulare inizia a squillare e rispondo incastrandolo tra la spalla e l'orecchio, mentre preparo l'acqua per la pasta.

«Pronto?»

«Ehi, ciao Chelsea!» era papà.

«Papà, come stai?»

«Bene, te? Spero che tu non ti stressi troppo con il lavoro»

«No, almeno non troppo» rido. «Oggi il signor Tomlinson ha avuto una discussione con sua moglie, perciò la giornata è stata un po' pesante» gli racconto. «Come sta la mamma?»

«Sta bene, tesoro. Ora sta dormendo»

Mamma, ultimamente, diceva sempre che voleva andare a sdraiarsi per un paio di ore ogni volta che eravamo al telefono.

«Non hai qualcosa da raccontarmi, papà? O mi hai chiamata solo per chiedermi come sto?» chiedo curiosa, ma divertita allo stesso tempo. Quasi tutte le sere era così: mi chiamava e mi chiedeva come stavo e come ho passato la giornata.

«No, niente di speciale» ride. «Voglio solo assicurarmi che tu stia bene»

«Sto bene, papà, tranquillo» lo rassicuro. «Non mi succederà mai niente di grave qui, te lo assicuro»

«Mmh, non si sa mai»

«Non sei mai cambiato, lo sai?» rido di nuovo e pure lui. «Ora sto preparando la cena, quindi devo proprio attaccare»

«Certo, certo, ti lascio mangiare. Buon appetito e, ricorda, prima di andare a dormire chiudi bene la porta e le finestre»

«Sì, papà» alzo gli occhi al cielo. «Ciao, papà. Ci sentiamo presto»

«Ciao, Chelsea» e mette giù.

La mia è una famiglia molto protettiva, soprattutto perché sono figlia unica e i miei genitori si assicurano sempre che io stia al sicuro, anche quando sono lontana chilometri da loro.
Mio padre, Jonah Kerrey, è un ammiraglio in pensione e a volte può essere una persona molto intimidatoria, ma in fondo ha un lato molto tenero.
Mia madre, Judith Kerrey, è una pediatra ed è una donna molto attiva e simpatica. Essendo una pediatra, tende a far vedere solo il suo lato buono a causa dei bambini e, a dir la verità, non l'ho mai vista arrabbiata con me o con papà. È una donna e una madre fantastica.
Io sono nata quando loro avevano già all'incirca trentacinque anni, per questo mio padre è già in pensione nonostante io abbia solo ventiquattro anni. E anche per questo sono figlia unica.

«Ehi, ecco la cena»

Metto in un piatto del cibo per gatti e poso il piatto per terra, ed io e Zoe iniziamo a mangiare insieme come tutte le sere. Sì, sentivo molto la solitudine quando era sera e mangiavo in silenzio con Zoe... ma a me piaceva perché, ormai, ci avevo fatto l'abitudine

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Okay, e questa è la nostra Chelsea e la sua solita routine.
Nel prossimo capitolo ci sarà il nostro caro e amato Harry e mi scuso se questo capitolo è corto, ma serve solo come presentazione del personaggio.

Chi vuole il capitolo due?♥

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