Capitolo uno

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Come solitamente usava fare a notte tarda,Louis si sedette ai piedi del suo letto e cominciò a leggere uno dei suoi libri sui lupi.
Quello che stava leggendo era il suo preferito,ormai lo conosceva a memoria,ma non si stancava mai di ricominciarlo.
Si rispecchiava molto in quella storia e,così come le sigarette si consumano tiro dopo tiro,lui consumava quelle pagine ingiallite.
Probabilmente,nonostante la sua ossessione per quel mucchio di carta,se qualcuno gli avesse chiesto di cosa trattava quel libro,lui non avrebbe saputo rispondere,perché come ripeteva sempre al padre le cose belle non si possono descrivere.

Il padre di Louis era un uomo placato e gentile,a parer mio, e nonostante il dolore che gli ha causato la morte di Johannah è riuscito a prendersi cura di suo figlio alla perfezione,anche se a volte si dava la colpa per il bozzolo che quest'ultimo si era creato attorno.

Le ore passavano svelte e il giovane ragazzo non se ne rendeva nemmeno conto, non gli importava se il giorno dopo sarebbe dovuto andare a scuola.

A proposito della scuola,Louis la odiava e la odia tutt'oggi,proprio per questo in terzo superiore è stato bocciato, ma per lui non era mai stato un problema.
Mark invece ci stava un po' male,ma cercava di non darlo a vedere.

Letta anche l'ultima parola,il giovane si decise a spegnere la luce e a mettersi a letto.

Proprio quando fece per infilarsi sotto le coperte,la sua attenzione venne attirata da qualcosa che gli suonava familiare.
Fu un secondo, in quel piccolo arco di tempo gli sembrò di vedere due occhi gialli nel buio,fuori dalla sua finestra.

Gli capitava spesso di vedere o sognare quegli occhi dalla morte della madre.
Si sa,i ricordi non vanno mai via del tutto.
Tentò di afferrare qualche briciola di ricordo e fermarla,ma i ricordi riaffioravano man mano che li cercava o si mischiavano in modo confuso nella sua testa.

Velocemente corse verso la finestra e chiuse la tendina, sperando che così anche la scena di sua madre in fin di vita,fra le grinfie di quel mostro, potesse sparire.

Cosa che non accadde.

Si avvicinò al comodino della sua stanza e aprì il cassetto più in basso,cercando qualcosa con la mano nel buio più totale.

Afferrò un pezzo di stoffa e se lo portò al petto,stringendolo forte,per poi respirare il profumo di sua madre,che ormai era svanito ed era frutto della sua fantasia.
Quello che stringeva era la fascia per capelli preferita di Johannah, quella che Louis le aveva regalato per il suo compleanno.

Sentì il bisogno di confidarsi con il suo angelo custode dai lunghi capelli neri,e con voce molto bassa iniziò a parlare

"È un giorno buio e mi manchi parecchio,mamma.
La tua mancanza sta diventando insopportabile;é tanto simile ad un macigno posizionato sul mio petto,fatto dei ricordi più belli.
Non capisco perché dopo tutto questo tempo quegli occhi mi perseguitino ancora.
Forse è perché sto diventando davvero pazzo? E se fosse vero che il mostro che ti ha ucciso è solo frutto della mia fantasia?
Forse dovrei smetterla di leggere tutte quelle cose sui lupi mannari,ma ormai è l'unica cosa che mi lega,in uno strano e contorto modo,a te.
Sto rovinando la vita di papà, lui vorrebbe solo un figlio normale.
Perché non posso essere normale? Perché mamma?
Da domani cambierò, lo giuro.
Sarò una persona migliore,butterò tutte le mie strane cianfrusaglie sui lupi e mi impegnerò a scuola.
Ti prego,se in qualche modo puoi,fai capire a papà che ci sto provando,perché non voglio che pensi che non mi frega niente di lui."

La sua voce sottile si spezzò e una lacrima gli righò la guancia,lui la asciugò e si sdraiò finalmente nel suo caldo letto,cercando di non guardare la finestra ormai chiusa.

Il buio gli metteva paura,il che è strano per una persona a cui piacciono le cose oscure,però la paura gli faceva ricordare di essere ancora vivo e proprio per questo cercava di passare più tempo possibile illuminato solo da una candela o dalla luce riflessa dalla luna.

Stava quasi per addormentarsi,quando sentì uno scricchiolio provenire da quella maledetta finestra che si spalancò all'improvviso.

Leggermente spaventato si affacciò, ma niente,non c'era nessuno.
Richiuse la finestra, questa volta aggiungendo uno dei suoi lucchetti di emergenza.

Tra tutte le sue strane manie,Louis aveva anche una fissa per i lucchetti,ne portava sempre un paio con sé.
Erano d'argento,sia chiaro.
Il perché ve lo lascio immaginare.

Prima di mettersi nuovamente a letto decise di scendere in cucina per bere un sorso di latte freddo.

Louis adorava il latte.
Chiaro come la sua pelle,secondo lui sapeva casa,di sicurezza,di famiglia.

Ancora un po' scosso per l'accaduto della finestra si coricò, pronto per una nuova notte di incubi.

As handsome as the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora