Capitolo cinque

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Finalmente la domenica era arrivata e Louis avrebbe potuto dormire tutto il giorno,ne era così felice.
Era sdraiato sul divano a leggere Manuale sui lupi mannari.
Questo libro non era un romanzo o una storia d'amore,era più una guida sui tratti caratteristici dei licantropi.
Grazie a questo manuale Louis aveva scoperto che i lupi mannari hanno un udito molto sviluppato,hanno gli occhi che cambiano colore se sono troppo arrabbiati,riescono a correre velocissimo e hanno un olfatto talmente potete da riuscire a sentire l'odore di qualcuno o qualcosa da molto lontano.
L'ultimo punto gli fece venire in mente Harry,come aveva fatto a sapere che Louis aveva il braccio ferito? La sua felpa non era sporca,aveva controllato una volta tornato a casa.
Non conosceva Har da molto tempo,e nonostante sembrassero amici da una vita,non sapevano quasi nulla l'uno dell'altro.
E se il riccio fosse stato un lupo mannaro?
Louis accantonò questa ipotesi, non poteva allontanare anche Harry o sarebbe tornato completamente solo.

Lou chiuse il libro e decise di andare a fare una passeggiata.
Dell'aria fresca gli avrebbe fatto di sicuro bene.

Il ragazzo arrivò fino al suo rifugio,una piccola grotta nel bosco in cui andava da quando era piccolo.
Dentro c'erano alcuni suoi effetti personali,come disegni che aveva fatto da bambino e la spazzola che Johannah usava per pettinarlo nei giorni importanti. Quando Louis entrò però, quest'ultima era sparita.
La cercò ovunque, ma niente. Chi mai avrebbe potuto prendere una cosa così insulsa?
Doveva essere per forza lì, da qualche parte.
Ormai rassegnato,ma convinto che prima o poi avrebbe ritrovato la spazzola,si avviò verso l'uscita,ma proprio quando stava per andare via udì un rumore provenire da dietro una roccia della grotta.
Leggermente spaventato si avvicinò ad essa e quando scorse una figura dietro la grossa pietra sobbalzò.

Era Harry.

"Che ci fai tu qui?"
Chiese il ragazzo dagli occhi blu, ancora un po' spaventato.

Harry rimase in silenzio.

"Ti ho chiesto che ci fai qui. Rispondimi."

"Ti ho seguito."
Affermò Haz poco convinto.

"Non puoi avermi seguito,altrimenti ti avrei visto entrare dopo di me."

Ad interrompere i due fu un uomo sulla cinquantina che si avvicinò all'entrata della grotta e senza guardare all'interno chiese
"Harry,quanto ci vuoi ancora?"

Appena l'uomo avvertì la presenza di Louis sbiancò.
Lou guardò in modo strano prima lo sconosciuto e poi l'amico.

"Papà,inizia a tornare a casa. Ti raggiungeró più tardi."
Bisbigliò Harry mortificato.

E così quello era suo padre,mh.

Quando i due rimasero soli Harry cominciò a parlare
"Scusa,non sarei dovuto venire qui ad invadere i tuoi spazi. Puoi farmela passare liscia? Solo per questa volta."

"No,ora tu mi dai selle spiegazioni. Come sei venuto a conoscenza di questo posto? E perché sei qui?"

"E va bene, ti racconterò tutto. Ti ho seguito quando ci sei venuto quattro giorni fa e sono rimasto fuori ad osservarti, ho capito che questo è un posto importante per te e visto che domani è il tuo compleanno volevo organizzarti una festa a sorpresa. Mio padre aveva il compito di fare da palo,ma a quanto pare ha fallito."
Spiegó Harry velocemente.

"Come fai a sapere che domani è il mio compleanno?"
Chiese Louis mantenendo il suo tono duro.

"Me lo ha detto Mark."
Rispose il riccio dopo un attimo di esitazione.

"Te la faccio passare liscia soltanto perché avevi delle buone intenzioni,ma qui non devi più venirci. Chiaro?"

"Ma Lou,ho già preparato l'occorrente per rendere questo posto più carino per domani. Compi diciotto anni,non puoi non festeggiare."

"Si che posso. Infatti non festeggerò. E poi chi vorrebbe venire alla festa di uno come me nel giorno della Vigilia di Natale?"
Disse con un pizzico di amarezza Louis.

"Io,io vorrei venire alla tua festa. E sai cosa? La festa ci sarà,che tu lo voglia o meno."

Louis sorrise intenerito da quelle parole, nessuno si era mai preoccupato del suo compleanno così prima d'ora,però cercò di mantenere un tono freddo.

"Va bene,fa come vuoi. Ma sappi che dovrai portarmici con la forza alla festa."

"Consideralo fatto,nano."

"Io non sono un nano,sei tu che sei troppo grosso."
Si difese Lou sbuffando.

"Se lo dici tu. Ora è meglio che io vada o mio padre penserà che tu mi abbia ucciso."

"Avevo un'espressione così minacciosa?"

"Abbastanza."
Rispose Harry,per poi stampare un bacio in fronte a Louis ed uscire dalla grotta.

Con le guance un po' arrossate per il bacio, Lou seguì Harry con lo sguardo e notò che suo padre era rimasto lì fuori ad aspettarlo.
I due bisbigliarono qualcosa,ma l'unica cosa che Louis riuscì a sentire fu l'uomo dire al figlio
"Dove le trovi certe scuse?"

Parole in seguito alle quali Harry abbassò lo sguardo, come se si sentisse in colpa.

Il ragazzo dagli occhi blu non diede tanto peso all'accaduto e tornò dentro,smettendo di fissare i due.
Appena si voltò verso l'interno della grotta vide la sua amata spazzola sul pavimento.

"Da dove sei uscita tu? Ero convinto di averci guardato prima qui."
Pensò Lou ad alta voce raccogliendola.

La verità è che ci aveva guardato davvero,ma prima non c'era.


































Hello,vorrei dirvi che se ho tempo oggi pomeriggio preparerò i capitoli per domani e dopodomani, se non ci riesco non so se potrò aggiornare. In tal caso tanti auguri per Natale e spero che la storia vi stia piacendo♡

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