Capitolo diciannove

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Quella lunga passeggiata con Harry,ricordò a Louis di quando era piccolo e passava i pomeriggi tra campi verdi e collinette fiorite.
Fu allora che capì che i tempi di lacrime e dolore erano finiti,perché si sentiva bene.

Si sentiva vivo.

Gli tornarono i mente i pomeriggi trascorsi in un angolo della sua stanza buia,sperando che arrivasse subito il dì seguente e che fosse un giorno diverso da tutti gli altri vissuti.

Arriverà il momento in cui ti sentirai felice,felice da morire,felice da vivere. E tutto il dolore,le lacrime,la tristezza,sembreranno lontane anni luce,quasi come un ricordo,quasi come mai esistite. E sarai felice,perché la vera felicità non è stare bene e basta,la vera felicità è tornare a stare bene.

Ecco cosa si ripeteva ogni sera, prima di andare a letto.
Stava seduto davanti allo specchio,guardava il suo riflesso e si faceva da amico.

"Lou,credo che siamo nel posto giusto per iniziare a cercare."
Harry svegliò Louis dai suoi pensieri nostalgici.

Il ragazzo dagli occhi blu annuì e subito cominciò a guardarsi intorno.

"Io vado verso Est,tu vai verso Ovest. Se hai bisogno di qualcosa chiamami,okay?"
Chiese il riccio.

"Va bene,ci vediamo tra circa un'ora qui se non troviamo niente."
Rispose Louis,incamminandosi per la sua strada.

Non sapeva di preciso dove crescesse l'aconitum, per questo si limitava a guardare in ogni dove.
Cercava sotto le rocce,ai piedi degli alberi e persino nelle tane dei vari animaletti.

Fu dopo circa mezz'ora di ricerche che la vide.

C'era una grossa pianta di aconitum napellus proprio davanti a lui,in una specie di grotta buia.
Forse avrebbe dovuto chiamare Harry, ma preferì prendere prima la pianta per metterla al sicuro.

Entrò nella spelonca a passo veloce e,quando si trovò di fronte all'aconitum,sorrise vittorioso.

Si chinò per prendere la pianta dalla radice,ma appena mise le mani su quest'ultima sentì un roco ringhiare alle sue spalle.

Con molta cautela si voltò e corrugò la fronte confuso quando vide Harry, con gli occhi rossi e con tanto di artigli, fissare un punto buio in lontananza.

"Che succede Harry? C'è qualcosa che non va?"
Chiese Louis,prendendo velocemente la pianta e avvicinandosi all'altro.

"Esci fuori Des,so che sei qui."
Sbottò Har mettendosi davanti a Louis,come per fargli da scudo.

A quelle parole Lou sgranò gli occhi.

"Vedo che nonostante tu abbia deciso di avere una vita da umano riesci a riconoscere ancora gli odori,figlio mio."
Des ghignò uscendo dalla penombra.

"Non chiamarmi così,io non sono più tuo figlio!"
Disse Harry,quasi urlando.

"Bene,se è questo ciò che pensi fa pure. Uccidimi,io non mi opporrò."
Sussurrò Des,con il suo solito tono sadico,indicando la pianta fra le mani di Louis,il quale nel frattempo si era aggrappato alla schiena di Har.

"Non ci credo neppure un po' che non farai resistenza."
Ringhiò il riccio.

"Ascolta il mio battito,Harry. Non farò niente per impedirti di uccidermi."

Ed Harry lo sentì bene il battito di suo padre,né un'accelerazione,né una decelerazione.
Il suono calmo e lineare della pura verità.

Ma com'era possibile che non stesse mentendo?

"E sai perché non mi opporrò? Perché so che tu non sei abbastanza forte per uccidere il tuo stesso padre,non avresti il coraggio di ammazzare chi ti ha accudito ed amato in una maniera così incredibile. Andiamo,fammi fuori e facciamola finita,se ci riesci."
Spiegó Des,buttando poi un'occhiata di sfida a Louis.

Harry,senza rispondere,tirò fuori dalla tasca una siringa,con la quale raccolse tutto il veleno liquido della pianta.
Stringendo l'aggeggio tra le mani,si avvicinò a passi insicuri verso l'uomo davanti a sé.

Con la mano tremante, posizionò l'ago della siringa sulla vena principale del collo di Des, e fu allora che i loro sguardi si incrociarono ed Harry si sentì morire dentro.

"Andiamo,cosa aspetti? Uccidi la persona che ti ha amato da quando hai messo piede su questa terra."
Lo spronò l'uomo con l'ago sul collo.

Louis,a passo lento,si avvicinò ai due e puntò il suo sguardo su Harry, che in quel momento sembrava essere su un altro pianeta.
"Har,puoi tirarti indietro se non ce la fai."

Fu un attimo.

Un solo,semplice,fottuto attimo.

Una figura veloce e slanciata spuntò da dietro i tre,rubò con un gesto solo la siringa dalla mano di Harry e gliela piantò nel collo,lasciando che il liquido bluastro si mescolasse al suo sangue.

Subito dopo quella figura misteriosa sparì.

E Louis era lì, davanti ad Harry,impotente.
Era a pochi centimetri da lui,che nel frattempo aveva cominciato a tossire,ma non poteva fare altro che pregare che Dio avesse pietà per quello splendido ragazzo dagli occhi verdi,l'unica persona che dopo anni era riuscita a fargli tornare il sorriso.

Louis voleva piangere, voleva urlare,voleva prendere a calci in culo Des,convinto che fosse stato lui ad aver organizzato quella soffiata, ma non riusciva nemmeno a respirare.

Avete presente la sensazione che si prova nei sogni,quando si sente il bisogno di urlare ma la voce non esce? Sì, quell'orribile sensazione di vuoto,panico,terrore.
Ecco cosa provava il ragazzo dai capelli color miele.

L'unica cosa che riuscì a fare in quel momento fu chinarsi di fianco ad Harry e accarezzargli la schiena,per provare a tranquillizzarlo.
"È tutto okay,giusto? Sì, è tutto okay. Io..sì, noi ce la faremo. Ti porterò da qualcuno che saprà cosa fare,va bene?"
Sussurrò Louis,con voce tremante,cercando di convincere più sé stesso che Harry.

Il riccio nel frattempo continuava a tossire sempre più forte,lentamente quest'ultimo alzò il volto,puntando i suoi occhi rossi su Des,come per chiedergli pietà.

Suo padre era accanto a loro e li guardava come se tutto quello che stava succedendo lo avesse sorpreso,ma Louis era sicuro che fosse stato proprio lui ad organizzare quel colpo basso.

Sorprendendo entrambi,Des si inginocchiò accanto ad Harry, che vedendolo avvicinarsi si strinse di più a Louis,proprio come fanno i bambini spaventati quando si stringono alla mamma.

"Non avere paura di me,non sono stato io. Te lo giuro. Io non lo farei mai,sei mio figlio ed io ci tengo a te. Ti prego, credimi."
Mormorò Des,visibilmente distrutto.

Lou guardò il padre del ragazzo ferito con una strana espressione,un misto fra confusione e sorpresa.

Se non era stato Des ad organizzare quel piano voleva dire solo una cosa, c'era qualcuno che circolava libero con l'intenzione di ammazzare Harry.





















A presto♡

As handsome as the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora