Capitolo otto

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Passarono più di dieci giorni e le vacanze di Natale finirono.
Come ogni anno Louis non aveva svolto i suoi compiti,ma in fondo che vacanze sono se c'è da studiare?
A Lou faceva diventare matto il fatto che gli studenti dovessero passare tra un po' anche la notte di Natale a fare i compiti, mentre i professori se ne stavano sul divano a mangiare panettone tutto il giorno. Proprio per questo,in tutta la sua vita,non aveva mai fatto i compiti per le vacanze,non che di solito svolgesse quelli normali.
Comunque, in questi giorni Louis non aveva più visto né sentito Harry e stava male per questo,aveva rovinato la loro amicizia ed ora era di nuovo solo al mondo.
Da quando aveva conosciuto Harry gli capitava di rado di ripensare a sua madre,e si sentiva in colpa anche per questo,sì. Però d'altro canto non pensare a Johannah lo faceva stare meglio, la presenza di Harry lo faceva stare meglio,e visto che in quel periodo lui non c'era più Louis aveva ricominciato a star male e ad avere i suoi soliti incubi.

La mattina del sette gennaio è la più traumatica per qualsiasi studente,perché è quella che segna la fine delle vacanze di Natale e l'inizio dei viaggi a piedi fino alla fermata dell'autobus a meno due gradi,delle interrogazioni a tappeto e delle ore passate in una classe talmente fredda da poter accogliere una mandria di pinguini.
Quella mattina però Louis non sarebbe andato a scuola,che novità.
Sta volta aveva una buona ragione per saltare le lezioni,doveva trovare Harry e chiarire ogni cosa.

Arrivato al solito incrocio il ragazzo dagli occhi blu si addentrò nel bosco,e una volta trovato un punto in cui c'era segnale,chiamò Haz.
Non appena il telefono fece il primo squillo una forte musichetta iniziò a suonare da dietro un cespuglio,seguita da un'imprecazione da parte del proprietario del telefono che suonava,Harry.

"Perché eri dietro quel cespuglio? Mi stavi spiando?"
Chiese Louis riponendo il proprio telefono nella tasca.

"Volevo solo trovare il momento giusto per parlare con te."
Rispose Harry tenendo lo sguardo basso.

"Dovrei iniziare a considerare l'opzione stalker,sai?"

Il riccio si lasciò sfuggire un piccolo sorriso
"Già, forse dovresti."

"Torniamo a noi,anche io ti cercavo. Voglio chiederti scusa per quello che ho fatto il giorno dopo del mio compleanno. So che non avrei dovuto, avevo gli ormoni a mille e non so di preciso cosa mi sia preso. Non lo farò più,lo prometto,ma ora torniamo amici?"
Il tono di voce di Louis era talmente dispiaciuto che sembrava quello di una supplica.

In fondo il ragazzo non era realmente dispiaciuto,e a giudicare dall'espressione delusa di Harry nemmeno lui lo era.

"Volevo dirti la stessa cosa. Quindi abbiamo risolto?"
Domandò il più grande.

"Si,Har. E visto che abbiamo fatto prima del previsto ora tu mi accompagni a scuola con la tua auto."

"Va bene,approfittatore."

Entrambi salirono nella macchina di Harry, che si trovava a pochi metri da lì.
Il viaggio in auto fu alquanto imbarazzante,nessuno dei due si azzardava a parlare. Certo,avevano detto che tutto sarebbe tornato come prima,ma ce ne sarebbe voluto di tempo ed entrambi lo sapevano bene.
Quando arrivarono davanti al cancello notarono che le porte erano chiuse,perfetto,era troppo tardi per entrare.

"Har,posso chiederti una cosa visto che ormai è tardi?"

Harry annuì.

"Perché ti comporti in modo così strano quando c'è tuo padre? E perché quella volta che ti ho beccato nel mio rifugio mi hai mentito? So che non avevi ancora organizzato una festa per me,ho sentito tuo padre farti dei complimenti per la scusa. All'inizio non ho dato molta importanza a tutto questo,ma ora mi salgono dei dubbi."
Spiegó Louis.

Harry cambiò subito il suo sorriso in un'espressione preoccupata.
"Che genere di dubbi?"

"Prima rispondi alle mie domande,Harry."

"È una storia complicata e non penso che questo sia il momento giusto per parlartene. Okay? Tu devi solo stare tranquillo e fidarti di me,solo di me."

"Certo, devo fidarmi ciecamente di una persona che conosco da poco più di due mesi e della quale non so nulla,mentre questa sa tutto su di me senza che io abbia raccontato niente. Ah,per non parlare del fatto che ti trovo sempre ovunque quando prima del nostro primo incontro non ti avevo mai visto in giro. Non ci sono un po' troppe coincidenze,Harry?"
Louis sembrava arrabbiato.

"Quindi non ti fidi di me?"
Chiese il riccio infastidito.

"Non sto dicendo questo,io mi fido di te,ma tu mi dai poche ragioni per farlo."

"Bene,visto che sei nella macchina di uno che ti da poche ragioni per fidarti di lui,che ne dici di scendere e fartela a piedi fino a casa? Meglio soli che male accompagnati,no?"
Anche l'animo di Harry stava iniziando a surriscaldarsi.

"Mi stai cacciando?"

Senza proferire parola Har si allungò verso lo sportello di Louis e lo aprì, facendo segno al ragazzo di uscire.

Così fece Lou e a pugni stretti e mascella serrata si avvicinò alla porta della scuola, pronto a pregare il bidello pur di farlo entrare.
































Questo capitolo è leggermente più corto del solito, ma mia madre mi sta urlando da dieci minuti di iniziare i compiti delle vacanze,che scocciatura.
A presto♡

As handsome as the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora