Alle sette in punto il telefono di Louis suonò svegliandolo.
Ancora assonnato si alzò stropicciandosi gli occhi.Era suo padre,lo chiamava tutte le mattine da lavoro per svegliarlo.
Come sempre la voglia di andare a scuola era inesistente, Mr. Jones di sicuro lo avrebbe interrogato in matematica,e ovviamente il nostro Lou non aveva studiato.
Si infilò una felpa dell'adidas, un jeans nero e le sue solite Vans.
Non gli importava quanto freddo potesse fare,visto il periodo invernale,lui non avrebbe mai sostituito le sue Vans nere.Uscì di casa con lo zaino sulle spalle e si incamminò verso la fermata del bus 1.
Louis amava l'inverno.
La neve.
Il freddo.
Le mani congelate.
Il vento gelido in faccia.L'unica cosa che non sopportava di questo periodo erano gli alberi spogli,fosse stato per lui avrebbe riempito personalmente i rami degli alberi di fiori di carta,uno ad uno,pur di non doverli vedere così.
Il vento è un compagno molesto. Ti avvolge con le sue braccia,si infila nel colletto e nelle maniche e ti accarezza con le sue dita fredde.
Louis non poteva far altro che stringere le spalle e alzare il bavero del suo cappotto.
Attorno a lui vedeva alzarsi polvere e foglie che gli turbinavano addosso e gli sbattevano in faccia.Arrivò ad un incrocio.
Una strada portava alla fermata dell'autobus,l'altra al bosco.
Scelse la seconda.Doveva farla finita,doveva liberarsi dei suoi libri sui lupi mannari e dei suoi lucchetti d'argento.
Dopo alcuni minuti di cammino si trovò in un punto del bosco abbastanza appartato e, senza perder tempo, rovesciò lo zaino,stracolmo dei suoi strani souvenir, tra le foglie.
Tirò fuori dalla tasca un accendino ed una boccetta di benzina rubata dalla macchina di Mark.
Svuotò la fiala sul mucchio di oggetti e l'accendino gli scivolò dalle mani.
Si chinò per raccoglierlo e alle sue spalle scorse una figura. Raccolse velocemente l'aggeggio e lo accese per poi voltarsi verso la sagoma alle sue spalle tenendo avanti a se la piccola fiamma,come per volersi difendere con quella.Una volta girato rimase piacevolmente sorpreso nel vedere una figura maschile.
Era un ragazzo molto alto che doveva avere un paio di anni più di lui.
La prima cosa che colpì Louis furono le labbra di quel giovane,erano rosse,piene e sembravano incredibilmente morbide.
Salì con lo sguardo e si scontrò con due smeraldi verdi come i prati della sua Inghilterra,luogo che aveva lasciato a quattro anni.
Il tutto era coronato da capelli marroni che scendevano soffici sulle spalle del ragazzo dandogli un'aria angelica.
Se è vero che ogni riccio é un capriccio quello era di sicuro l'essere più capriccioso della terra."Vuoi incendiare anche me?"
Chiese il ragazzo misterioso facendo riferimento all'accendino.Imbarazzato Louis spense la piccola fiamma sussurrando un appena udibile
"Scusa.""Io sono Harry,tu chi sei?"
Ora l'angelo dagli occhi verdi aveva un nome.
"Il mio nome è Louis."
"Mi piacciono i nomi francesi."
Harry sorrise mettendo in mostra due belle fossette.Louis si fece coraggio e gli chiese
"Sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto.""Sono nato qui,ma diciamo che preferisco restarmene nella mia tana. Forse è per questo che non mi hai mai visto."
Rispose il riccio."In realtà anche io sono un tipo solitario."
Confessò il più piccolo.Harry probabilmente non lo sentì nemmeno, c'era qualcosa che attirava la sua attenzione.
Quel qualcosa erano tutti i libroni sui lupi mannari ammucchiati a terra.
Si avvicinò ad essi e ne prese uno cominciando a sfogliarlo con espressione interessata."Perché vuoi bruciarli? Sembra roba figa."
"Non sono miei,un mio amico mi ha chiesto di farlo."
Mentì Louis."Se proprio devi bruciarli potresti darli a me. Mi hanno sempre incuriosito queste cose."
"No! Non li brucerò più."
Rispose il ragazzo dagli occhi blu mandando al diavolo tutte le promesse fatte la notte prima.Il riccio ridacchiò capendo che in realtà non c'era nessun amico,per poi proporre a Lou di andare a prendere un Milk shake.
Dopo aver raccolto le cose di Louis ed averle riposte nuovamente nello zaino,i due si misero in cammino.
Il bar era semivuoto,giustamente le persone erano a lavoro o a scuola.Harry e Louis si sedettero e quando le loro bevande arrivarono iniziarono a sorseggiarle.
"Come mai hai deciso di marinare la scuola?"
Chiese Har."Semplicemente non mi entusiasma il pensiero di passare cinque ore con degli psicopatici frustrati che si fanno chiamare professori."
Spiegó Louis scatenando un sorriso sul volto di Harry."Neanche a me piaceva molto la scuola, mi sono ritirato a sedici anni."
"Io non posso farlo,mio padre non lo permetterebbe mai."
"Deve essere dura per lui prendersi cura di te da solo."
Appena udì queste parole Louis alzò lo sguardo verso l'altro ragazzo.
"Come fai a sapere che deve prendersi cura di me da solo?"
Harry si morse l'interno guancia in modo nervoso per poi rispondere
"Me lo hai detto tu,non ricordi?"Louis non ricordava di averglielo detto,ma decise di non farne una questione di stato.
Visto l'orario,il ragazzo più basso salutò Harry e tornò a casa per passare del tempo solo,come di sua abitudine.
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As handsome as the night
Fanfiction"Perché hai scelto me?" Domandò il ragazzo dagli occhi blu. "Un lupo osserva tante stelle,ma ulula solamente alla luna." Gli rispose Harry.