Capitolo trentuno

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"Come è possibile tutto questo?"
La voce sottile di Anne interruppe il silenzio che si era creato.

In tutta quella situazione,nessuno aveva pensato ad Anne.
Come doveva sentirsi quella povera donna? L'uomo che amava,nonché padre dei suoi figli,anni prima l'aveva tradita ed aveva avuto anche un bambino con un'altra persona.
Esiste sensazione peggiore di quella che prova chi si accorge di essere stato preso in giro per tanto tempo? Probabilmente no,o almeno Anne non la conosceva.

Tutti si voltarono a guardare la donna con i capelli raccolti e lo sguardo sconvolto.

"Mamma,ti giuro che avrei voluto dirtelo prima. È solo che ho pensato che questo dovesse essere un compito di papà."
Gemma sembrava davvero mortificata.

La donna non rispose e abbassò lo sguardo verso il pavimento.

Passarono circa due minuti e nessuno dei quattro si permise di aprire bocca.
In tutto questo Louis si sentiva di troppo.

Dopo quel breve arco di tempo,che però sembrò infinito,passato in totale silenzio,Harry decise di fare alla sorella la domanda che tanto gli fremeva.
"Come fai a saperlo?"

La ragazza sospirò e,prima di parlare,cercò di riordinare i propri ricordi.
Tornò indietro nel tempo con la mente,ripercorrendo ogni singolo evento della sua vita, fino a quando la sua testa non si fermò ad un giorno preciso di tanti anni prima.

Era un giorno d'estate ed il cielo era limpido,con solo qualche candida nuvoletta qua e là.
Gemma aveva undici anni e,come faceva troppo spesso,quel giorno era uscita di nascosto per giocare con il suo migliore amico Nick.
Tra le famiglie Styles e Grimshaw c'era stato un profondo conflitto sin dai tempi del medioevo,siccome uno degli antenati di Nick aveva consegnato,senza esitare,il suo compagno di avventure Rob Styles ad un branco di cacciatori per salvarsi la pelle.
Ma torniamo a noi.
Nick e Gemma se ne stavano tranquillamente seduti a giocare con le biglie, fino a quando uno dei due non vide Des camminare in direzione della casa dei Grimshaw.
Incuriositi da questo strano evento,i due bambini lasciarono le biglie a terra e iniziarono a seguire Desmond.
Scaltramente, l'uomo entrò in casa e si chiuse la porta alle spalle.

"Forse dovremmo farci gli affari nostri."
Consigliò il piccolo Nick.

Gemma però, che aveva sempre amato i misteri,era più decisa che mai ad indagare.
"Andiamo,non fare il fifone."

Una volta che Nick si fu convinto,i bambini si avvicinarono alla finestra e iniziarono ad origliare.

"Michael sta cominciando a sospettare che Nick non sia suo figlio."
Non appena Gemma e Nick riconobbero la voce di Eileen,la mamma di quest'ultimo, si voltarono l'uno verso l'altro.

"Che vuol dire che io non sono suo figlio?"
Il bambino dai capelli neri sembrava sconvolto.

"Shh."
Gem fece segno all'amico di fare silenzio.

"Cosa?! Nessuno dovrà mai scoprire che Nicholas è mio figlio!"
Il tono di Des era davvero carico di rabbia.

A quel punto Gemma e Nick rimasero senza parole e,turbata dalla situazione, la bambina dai lunghi capelli biondi fuggì via.

Fu quella l'ultima volta in cui i due uscirono insieme a giocare e da quel giorno non si rivolsero più la parola per tutti gli anni a venire.

Con voce tremante,Gemma raccontò tutta la vicenda a sua madre,a suo fratello e a Louis, i quali restarono in silenzio ad ascoltarla per tutto il tempo.

Anne non ebbe neppure il tempo di assimilare il tutto,che nel salone di casa entrò Des,con un sorriso stampato sul volto.
"Gem,potresti preparare un caffè per me e per Peter che è rimasto giù a fare la guardia?"

Come risposta,l'uomo ottenne solo degli sguardi dai molteplici significati.
Harry aveva uno sguardo sconvolto e non riusciva a capire il motivo per il quale Des non avesse parlato dell'accaduto con la sua famiglia.
Gemma invece aveva uno sguardo colpevole,sentiva come se tutta quella situazione fosse solo colpa sua. Infondo se lei non avesse insistito così tanto per convincere Nick ad origliare, niente di tutto quello che era accaduto sarebbe successo.
Lo sguardo di Louis era spaesato ma anche insicuro. Voleva solo aiutare Harry e stargli accanto,però preferiva non sbilanciarsi troppo davanti a Gemma ed Anne.
Anne,sì. Cosa dire del suo sguardo? Solo che era ferito, semplicemente ferito.

Des notò subito che c'era qualcosa che non andava.
"Cos'è tutta questa preoccupazione nei vostri occhi?"

"Non è preoccupazione,Desmond. È delusione."
Prese parola Anne.

Louis,sempre più a disagio,si voltò verso il riccio.
"Har,forse dovremmo lasciarli da soli."
Sussurrò.

Harry,ancora un po' scosso,annuì.
Si alzó dal divano e senza proferire parola uscì con passo spedito dalla stanza,seguito da Louis.
Quando furono soli,Lou si avvicinò al ragazzo dagli occhi verdi e gli poggiò delicatamente una mano sulla guancia.
"È tutto okay?"

A quel gesto,Harry si ritrasse,quasi come se le mani dell'altro ragazzo gli avessero fatto male.
"Non toccarmi."

Confuso,Louis corrugò la fronte.
"Perché? Cosa ho fatto di sbagliato?"

"Chi lo sa,potresti avermi tradito anche tu."
Sbottò Harry.

Lou ridacchiò, per via di quelle parole senza senso,poi chiese con tono retorico
"E da quando stiamo insieme noi due?"

A quella domanda,gli occhi color smeraldo del riccio si puntarono sul ragazzo dai capelli color miele.
"Io credevo che noi avessimo una storia."

Louis fece incrociare il suo sguardo con quello di Harry e sorrise.
"Io sono una persona di altri tempi,Harold. Se vuoi che io sia il tuo ragazzo devi chiedermelo per bene."

"Stai cercando di dirmi che mi hai tradito?"
Ormai il tradimento era diventato l'unica cosa presente fra i pensieri di Harry.

"Certo che no idiota,non lo farei mai."

"Anche papà un tempo diceva queste cose alla mamma."
Mormorò triste Haz.

Il cuore di Louis si sciolse,alla vista di un Harry ferito,e così il liscio si mise in punta di piedi e attirò l'altro in un abbraccio.
In quell'abbraccio,Lou cercò di racchiuderci tutto il bene che voleva ad Harry.
Lo strinse così forte a sé che ad un certo punto cominciò a sentire male alle braccia,ma non gli importava,l'unica cosa che importava davvero in quel momento era far sentire bene Harry.


















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A presto♡

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