Capitolo 15

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Un paio di ore dopo era tutto ormai organizzato.

"Sbrigati!"
Urlò Harry a Louis,ancora un po' offeso per l'accaduto del mattino.

Lou se ne stava sulla soglia della porta a guardarsi i piedi, con in spalla uno zaino che conteneva tutti i suoi risparmi e qualche jeans pulito.
Si guardava i piedi come se fossero la cosa più interessante di questo mondo e fra sé e sé si domandava se stessero facendo la cosa giusta.
Diede un'ultima occhiata alla casa,spense la luce e dopo aver chiuso a chiave si diresse verso la macchina di Harry,che lo stava guardando con uno sguardo assassino per via della sua lentezza.
Il ragazzo dagli occhi blu avrebbe tanto voluto sapere come faceva l'altro ad essere così deciso ed impaziente. Probabilmente la sua freddezza deriva dal fatto che non voleva uccidere davvero suo padre ma, visto che non c'era altra scelta, preferiva farlo il prima possibile.

"E come gliela faremo ingerire?"
Chiese Louis dopo aver chiuso lo sportello,riferendosi alla pianta velenosa.

Harry mise in moto e partì a tutta velocità prima di rispondere
"Innanzi tutto dobbiamo trovarla e già questa è una cosa abbastanza complicata. Poi si vedrà, in qualche modo faremo."

"In questo piano ci sono troppi poi,Har."

Già, forse era il piano peggiore di questo mondo.
Non sapevano se sarebbero riusciti a trovare la pianta.
Non sapevano se sarebbero riusciti a farla ingerire a Des.
Non sapevano nemmeno se sarebbero arrivati sani e salvi in Italia.

Quando arrivarono al porto,dal quale sarebbe dovuta partire la grossa nave piena di clandestini, era ormai mezzogiorno e mezzo.
Alla vista del grosso mostro di legname,che straripava di persone da ogni dove,le ginocchia di Louis cominciarono a tremare.

"Haz,io devo dirti una cosa.."

Harry corrugò la fronte e puntò lo sguardo sul più piccolo,sperando con tutto se stesso che Lou volesse parlare di loro,dato il discorso lasciato in sospeso.
Il liscio però disse tutt'altro
"Io soffro di mal di mare."

"Cosa? E me lo dici solo ora?"
La sorte non sembrava proprio dalla loro parte.

Louis abbassò lo sguardo sentendosi un deficiente, a quel punto il riccio gli mise un braccio attorno alla vita e lo fissò con un sorriso di apprensione,per poi dire
"È tutto okay, io sono qui con te e tu sei qui con me. È questo che conta davvero,no? Se ti senti male chiudi gli occhi,stringiti forte a me ed immagina di essere alle Hawaii. Ti piace il mare?"
Louis annuì prima che Harry potesse continuare
"Perfetto, immagina di essere su una bella spiaggia di sabbia bianca con me,in una magnifica giornata di sole. Ci siamo noi e poi c'è un pallone da calcio. So che ti piace molto il calcio,da ciò che ho potuto osservare,e sei anche molto bravo. Pensa a noi che facciamo una partita di calcio su questa spiaggia da sogno,con il sole che tramonta all'orizzonte colorando tutto ciò che i suoi raggi toccano di una strana tonalità di arancione caldo."

Lou rialzò lo sguardo sorridendo e senza proferire parola si mise sulle punte e stampò un bacio sulle labbra di Harry,il quale rimase sorpreso piacevolmente da quel gesto.
Quel bacio casto era stato capace di prendere il posto delle mille parole non dette da Louis,che avevano tanto fatto stare Harry in pena per tutto il viaggio.

La nave per l'Italia sta per partire,si pregano i viaggiatori di salire a bordo.

Una voce proveniente da un piccolo microfono appeso in un angolo ruppe il silenzio.
I due salirono sull'imbarcazione tenendosi per mano, sotto gli sguardi severi di tutte le altre persone che fissavano le loro dita intrecciate.
Nel volto di queste persone si riuscivano a leggere sorpresa,scandalo e pregiudizi,sentimenti che venivano fuori anche da qualche parola qua e là che Harry riusciva a sentire bisbigliata in lontananza.
Ai nostri ragazzi però non importava niente della gente,proprio come sarebbe dovuto essere. Non si sarebbero lasciati influenzare per nulla al mondo,perché loro stessi erano le uniche cose che restavano l'uno all'altro e non volevano perdersi per nulla al mondo.

Non appena la nave salpò il volto di Louis cominciò a diventare sempre più chiaro,fino a quando non prese le sembianze di una nuvola candida.

"Le Hawaii Lou,le Hawaii."
Sussurrò Harry all'orecchio dell'altro.

Il più basso chiuse gli occhi e si gettò fra le braccia dell'altro stringendolo come se non si vedessero da anni.
Poco dopo le sue palpebre si sollevarono e sul suo viso si dipinse un senso di tranquillità
"Funziona!"

Harry,con fare vittorioso,alzò le braccia al cielo e poi si sedette a terra tirando Lou sulle proprie gambe.
La nave era davvero colma e si faceva fatica ad entrarci tutti, ma ad Harry non dispiaceva tutta quella vicinanza con il suo amico.
Era davvero un posto squallido quello,ma il fatto che fossero insieme rendeva tutto più sopportabile. Erano invincibili,sentivano di poter vincere contro tutto e tutti,e forse era davvero così.
































A presto♡

As handsome as the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora