Capitolo diciotto

1K 60 4
                                    

Louis se ne stava sotto le coperte a dormire con la bocca schiusa,quando Harry lo svegliò in modo poco carino.

"Sono le undici del mattino!"
Urlò il riccio,scuotendo il ragazzo che stava dormendo beatamente.

Lou aprì di colpo gli occhi e con uno sguardo assassino puntò le sue iridi di ghiaccio sull'altro.
"Ti sembra questo il modo di svegliarmi?!"

"E dai nano! Datti una mossa,non stiamo giocando qui. Dobbiamo trovare quella fottuta pianta e tornare a casa il prima possibile."
Harry si sfilò velocemente la maglia che aveva usato per dormire,scoprendo i tatuaggi che Louis ormai conosceva a memoria,e si infilò una felpa pulita.

"Ma io devo fare ancora la doccia."
Borbottò il più piccolo, dirigendosi verso il bagno.

"Fa veloce,io nel frattempo cerco qualcosa su internet visto che non ricordo nemmeno come sia fatta la pianta velenosa."

Lou si voltò verso Harry divertito
"Quindi stiamo cercando qualcosa senza nemmeno sapere come sia fatta?"

"Taci e vai a lavarti."
Rispose il ragazzo dagli occhi verdi,lanciando un cuscino in faccia a Louis.

Quando Haz rimase solo,iniziò a cercare notizie sull'aconitum napellus.
Appena vide la pianta in foto si ricordò di lei.
È una pianta facilmente riconoscibile per via delle foglie a forma di elmo e colorate di un blu molto accesso che tende al violaceo.
Bella e letale, ecco come si può descrivere l'aconitum in due parole.
Bella e letale proprio come l'amore,ne basta poco e chiunque lo assuma è fregato.
Harry si avvelenava piano piano,sempre di più, ogni volta che il suo sguardo incrociava quello di Louis.
Era arrivato al punto di preferire la felicità di quest'ultimo alla sua.
Quale pazzo avrebbe mai solo pensato di ammazzare il proprio padre per un ragazzino di diciotto anni?
Un pazzo innamorato.

Harry sorrise spontaneamente pensando a questo.

"Perché stai sorridendo come un idiota?"
L'attenzione del riccio venne attirata dalla voce flebile di Louis.

"Per niente,tranquillo."
Rispose Harry, riponendo il cellulare in tasca.

"Stavi messaggiando con qualcuno per caso?"
Il più piccolo si avvicinò all'altro e si sedette accanto a lui.

"Può darsi di si e può darsi di no."
Disse il riccio in modo vago.

"Ah sì? E con chi stavi parlando?"
Chiese Lou, corrugando la fronte.

"Ho detto che può essere che stessi messaggiando con qualcuno,non che sia così."
Harry ridacchiò guardando l'espressione confusa di Louis.

"Dammi il tuo cellulare."
Sbottò il liscio, tendendo la mano.

"No che non ti do il mio cellulare."

"Ti ho detto di darmi il tuo cellulare,Harry Styles."

"Perché dovrei farlo?"
Domandò Haz,portandosi una mano alla tasca come per difenderla.

Harry conosceva bene il motivo per cui Louis gli stava chiedendo il telefono,ma voleva sentirselo dire.

"Perché tu sei fottutamente mio e nessun altro essere vivente sulla terra può parlare con te senza il mio consenso! Okay?!"
Buttò fuori Louis,alzando il tono della voce.

"Ohh, qualcuno è geloso!"
Harry scoppiò a ridere in faccia al più piccolo.

In fondo gli faceva piacere un po' di gelosia,gli faceva capire che Louis teneva davvero a lui.

Più persone hanno cercato di descrivere la gelosia, di definirla, ma soprattutto di capire cosa la scateni.
Definire la gelosia è difficile, soprattutto perché non si sa bene se sia un'emozione , uno stato d'animo o un sentimento. Potrebbe essere considerata un'emozione in quanto si presenta in modo brusco,tuttavia è anche un sentimento, dal momento in cui permane nel tempo.
È diverso essere gelosi di una cosa ed essere gelosi di una persona.
Nel primo caso c'è un desiderio di esclusività per delle cose che ci appartengono e che non vorremmo cedere in uso ad altri; nel secondo caso domina il timore di perdere l'affetto di qualcuno di speciale,di qualcuno che ci fa sentire speciale.
Il solo pensiero che una persona che ci fa sentire unici possa fare lo stesso con qualcun altro può far impazzire chiunque.

"Non è gelosia!"
Rispose Louis fin troppo velocemente, per difendersi.

Harry smise di ridere e,con un dolce sorriso stampato sul volto,afferrò Louis per un polso e lo tirò in un tenero abbraccio.
"Sorridevo perché stavo pensando a noi,a come tu abbia cambiato la mia vita rendendola migliore,a come tu mi faccia sentire bene e a come tu abbia tirato fuori la parte migliore di me,quella umana."

Lou sorrise a sua volta e si accoccolò al petto largo del più grande
"Har io penso di.."

Non fece in tempo a finire la frase che la porta della loro stanza si aprì bruscamente.

"Scusate il disturbo,signori. Devo avvertirvi che a momenti arriverà la coppia che ha prenotato questa stanza per oggi,per cui dovete andare via.
Scusate ancora."
Disse una giovane donna, probabilmente un'addetta alla pulizia,uscendo subito dopo dalla camera.

"È meglio se ci diamo una mossa,continueremo a parlare dopo. Mh?"
Harry si alzò e cominciò a mettere disordinatamente tutte le loro cose in uno zaino.

Lou si limitò ad annuire, un po' triste per il semplice motivo di essere stato interrotto proprio mentre stava per dire una cosa davvero importante.

Insieme uscirono dalla stanza e,dopo aver pagato,uscirono anche dall'ostello.

"Hai scoperto com'è fatto l'aconitum?"
Chiese Louis, camminando con le mani in tasca.

"Ti sei ricordato come si chiama, stiamo facendo passi avanti Tomlinson."
Disse Harry,facendo alzare gli occhi al cielo a Lou.
In seguito tirò fuori il telefono dalla tasca e gli mostrò una foto della pianta.

"È così carina,non può essere davvero velenosa!"

"Anche tu sei adorabile, eppure sei una piaga tremenda."
Scherzò il riccio, ridendo.

Louis rise a sua volta,contagiato dalla risata di Harry,e poi si mise sulle punte per arrivare a dargli una pacca dietro la testa.

I due si misero in cammino,la strada da percorrere per arrivare nella pineta più alta era tanta ed il tempo cominciava a scarseggiare.



























A presto♡

As handsome as the nightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora